IMMAGINA DRACO MALFOY

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In questo immagina non c'è nessuna guerra <3

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Sei una ragazza Serpeverde del sesto anno. La tua cotta, Draco Malfoy, è al settimo. 
Ti svegli presto, verso le sei del mattino, e vai a fare una corsa in riva al Lago Nero, nonostante sia ormai inverno inoltrato e faccia molto freddo. Lanci un paio di incantesimi alle scarpe in modo tale da non far intorpidire i piedi e indossi una felpa calda che avevi trovato in sala comune qualche tempo prima, ma che non sai a chi appartiene. Inizi quindi a correre verso il molo, dove ti fermi, stanca, ad osservare lo specchio d'acqua, seduta a gambe incrociate. 

Dopo una manciata di minuti senti dei passi dietro di te, allora porti la mano alla bacchetta ma non ti giri, per paura e perché non vuoi far sapere di essere tu: in teoria non si potrebbe ancora uscire dai dormitori, poiché la colazione inizia tra una buona mezz'ora. 

D: -è bello qui, vero?- dice quel qualcuno dietro di te. Il tuo cuore fa una piccola capriola all'udire quella voce: Draco Malfoy, il ragazzo irraggiungibile, il re delle Serpi, ti ha appena rivolto la parola! Certo, non sa che sei tu, ma non importa, no?

t/n: -sì...è molto bello. Soprattutto molto tranquillo- dici. -Vieni spesso qui?- chiedi poi. Parli molto velocemente, probabilmente sei agitata. 

D: -sì, vengo piuttosto di frequente. Diciamo che il movimento delle onde m tranquillizza. Posso sedermi vicino a te?- chiede. Entri in panico. Quasi.

t/n: -sì...sìcertosieditipure- dici velocemente.

'Merlino, ma cosa mi prende?' ti chiedi. Non ti era mai capitato di essere in imbarazzo. In ogni caso avverti un movimento vicino a te, e ti accorgi che si è seduto nella tua stessa posizione a pochi centimetri di distanza. Il buio, fortunatamente, non fa vedere i vostri volti.

D: -come mai qui?-

t/n: -oh, ehm...correvo. Mi rilassa. Anche se sto praticamente congelando-dici, con una piccola risatina isterica. 'Che figure di merda'.

D: -oh, wow...io non corro. Non sono molto atletico.-

t/n: -però giochi a Quidditch-

D: -sì, beh...devi solo avere tanto equilibrio-risponde ridendo. Ha una bella risata, coinvolgente. Non ride spesso però, sembra sempre triste...

D: -davvero?-

t/n: -davvero cosa?- dici, riscuotendoti dai tuoi pensieri.

D: -che sembro sempre triste- risponde. 'Oh merda. L'ho detto ad alta voce?!'

t/n: -ti prego dimmi che non l'ho detto a voce alta- dici, nascondendo il viso tra le mani, gesto inutile considerando che è ancora buio.

Dopo questa mezza figuraccia continuate a parlare, fino a quando vedete in lontananza una striscia di sole. Allora decidi di alzarti e ti giri per andartene, quando lui ti afferra la mano.

D: -aspetta, non ti ho vista e non so come ti chiami-dice. -E hai la mia felpa? Non la trovavo da settimane!- a quell'esclamazione impallidisci.

t/n: -scusa, io...l'avevo trovata in sala comune e l'ho presa...te la ridò-dici.

D: -no, tienila. Almeno ho un pretesto per riconoscerti e per vederti di nuovo-dice e, capendo che non ti saresti girata, ti lascia andare. Tu corri in sala comune, entrando come una furia nella camera della tua migliore amica.

t/n: -Astoria svegliati ho parlato con Draco per ore senza che sapesse che ero io!-dici, iniziando a cambiarti.

P: -voglio saperlo anch'io eh!- dice Pansy, alzandosi a sedere sul letto improvvisamente interessata. Lei è la terza compagna di stanza, l'altra migliore amica e la più capace a truccarsi; Astoria sa vestirsi bene, e io so giocare a Quidditch, correre ed essere poco notata da tutti.

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