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𝐇𝐚𝐯𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐟𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐯𝐞?

Jungkook e Taehyung stavamo passeggiando per le strade di Seoul nel cuore della notte, cosa che era diventata abituale per i due ragazzi che amavano la calma e il silenzio che solo la luna e le sue stelle riuscivano a portare.
Per non parlare del senso di libertà che entrambi sentivano durante quelle ore in cui la luce spariva, calava il silenzio e la città cadeva fra le braccia di Morfeo per qualche ora.
Quella notte però c'era qualcosa che tormentava il cuore di entrambi i ragazzi, una strana sensazione di calore concentrata nei loro petti che da qualche giorno ormai provavano ogni volta che i loro sguardi si incontravano.

«Tae, posso farti una domanda?» chiese Jungkook sedendosi su una panchina lontana dalla luce dei lampioni.
«Mhm...» si limitò a rispondere Taehyung mentre osservava il cielo sorridendo alla vista della miriade di stelle presenti quella notte.
«Tu... Sei mai stato innamorato?» domandò ancora Jungkook.
Con quella domanda il più piccolo riuscì a richiamare l'attenzione del più grande che, immediatamente, abbassò lo sguardo verso di lui e lo squadrò dalla testa ai piedi.
«Innamorato?» domandò dopo qualche secondo di silenzio  «Penso di essermi innamorato molte volte, ma non penso di aver mai amato... O almeno, non ancora...» aggiunse poi sorridendo e distogliendo lo sguardo da quello di Jungkook.
«Che intendi?»
Taehyung passò la lingua fra le proprie labbra e sorrise leggermente osservando la punta dei suoi piedi: «Quello che voglio dire è che tutti ci possiamo innamorare in qualsiasi momento di qualsiasi cosa, ma non tutti arriveranno ad amare... Perché quando ami semplicemente lo fai, non hai un motivo e non vorresti cambiare nulla di ciò che ami» rispose sentendo il proprio cuore impazzire lentamente.
Jungkook annuì portando le braccia al petto: «E come si fa a capire se si ama qualcuno?» sorrise piegando leggermente di lato la testa senza smettere di osservare il ragazzo davanti a sé.
Il sorriso di Taehyung si allargò a quella domanda a cui nemmeno lui sapeva rispondere, non aveva mai amato veramente fino a quel momento e gli fu difficile trovare una risposta che potesse soddisfare la curiosità del più piccolo.
«Non ne ho idea, non so nemmeno se si possa capire...» rispose Taehyung  «Ma se si potesse capire penso che, quando si ama qualcuno, si trova la sua bellezza anche in quei comportamenti che gli altri definiscono stupidi e fastidiosi. Quando si inizia a sentire la mancanza di quella persona, quando ti manca anche nel momento in cui è davanti a te ma non puoi abbracciarla. Lo capisci non perché il mondo prende colore insieme a lei, ma perché il mondo prende colore solo quando questa persona è felice...» aggiunse senza lasciare che il suo sorriso scomparisse.
Chiunque avesse assistito alla scena, alla loro conversazione, avrebbe pensato di trovarsi davanti a due idioti. Il rumore dei loro cuori che battevano all'unisono era percepibile a metri di distanza, quei momenti di silenzio in cui si potevano chiaramente sentire i loro sguardi imbarazzati che si urlavano quei ti amo che entrambi avevano paura di pronunciare.
Quelli erano sempre stati Jungkook e Taehyung, due ragazzi, spavaldi sotto gli occhi dei loro amici, che si trasformavano in due bambini timidi quando si ritrovavano da soli con le loro emozioni. Forse era proprio questa similitudine, insieme a tante altre, che li aveva portati quella notte su quella panchina lontana anche dalla luce dei lampioni.

Fra i due era calato di nuovo il silenzio, entrambi stavano riflettendo sulle parole pronunciate dal più grande cercando una risposta che, in fondo, già possedevano.
«Sono già le tre e mezza, sarà meglio tornare indietro prima che si accorgano della nostra assenza» disse Jungkook interrompendo il silenzio che si era formato.
Taehyung annuì: «Si, non voglio finire nei guai e nemmeno tu immagino»
«No infatti, quindi... Andiamo?» disse il più piccolo alzandosi dalla panchina e indicano la strada che avrebbero ripercorso da lì a poco.
«Andiamo...» rispose Taehyung riprendendo a camminare nella direzione opposta a quella di prima.
L'imbarazzo fra i due era palpabile, forse avevano parlato troppo o forse avevano capito troppo.

Il ritorno fu più silenzioso dell'andata, nessuno dei due parlò. Non ci fu né una battuta, né un commento alla vita di città che entrambi ritenevano troppo difficile da sopportare.

“Io sono innamorato di te, ma ho paura di amarti... Ho paura di perderti, di perdere me stesso con te. Oh Jungkookie, se amare potesse essere semplice come ho detto io ti amerei per tutta la vita e anche dopo...” pensò Taehyung sospirando e guardando il più piccolo che si impegnava ad aprire la porta di casa facendo il meno rumore possibile.

«Okay, sembra che non ci sia nessuno... Probabilmente dormono già tutti» sussurrò Jungkook entrando e facendo segno al ragazzo alle sue spalle di seguirlo.
Taehyung si fece scappare una piccola risata: «Mi sembra ovvio che dormano, siamo noi i pazzi che vanno a passeggiare nel cuore della notte...»
«A me non dispiace essere pazzo insieme a te» disse Jungkook voltandosi verso di lui.
Nonostante le luci fossero spente, e la stanza fosse mal illuminata dalle luci all'esterno, Jungkook giurò di aver visto Taehyung sorridere alle sue parole, il che lo fece sorridere a sua volta mentre il suo cuore minacciava di saltar fuori dal petto per quanto forte batteva.
Senza aggiungere nulla, Taehyung, si incamminò verso le scale per raggiungere la propria camera, cosa che fece anche Jungkook subito dopo.
Sempre cercando di muoversi senza interrompere troppo il silenzio di quella casa, arrivarono entrambi alla porta delle proprie camere.
«Buonanotte Jungkook...» disse Taehyung.
«Buonanotte Taehyung...» rispose Jungkook.
Mentre il più grande entrò quasi subito, il più piccolo rimase ad osservarlo mentre spariva dietro la porta della sua camera. Rimase ad osservare per un po' anche quest'ultima, indeciso sul cosa fare. Avrebbe dovuto bussare alla sua porta per poter incontrare di nuovo il suo sguardo e confessare ciò che provava, o avrebbe semplicemente dovuto ignorare ancora una volta il suo cuore?
Nella sua indecisione optò per la scelta che risultava la più semplice, così decise di ritirarsi nella sua stanza sperando che il giorno dopo arrivasse il prima possibile.

***

Passò un'ora e nessuno dei due aveva ancora trovato il sonno, entrambi passarono il tempo e rigirarsi nel letto cercando una posizione comoda ma finirono per ritrovarsi di nuovo davanti alla porta della propria camera. Jungkook con la fronte poggiata alla porta e la mano sulla maniglia pronto ad uscire, mentre Taehyung, sospirando di tanto in tanto, osservava la porta tenendo una mano su di essa.
«Riesco a sentire la tua mancanza anche se so di poterti trovare dietro questa porta...» sussurrarono all'unisono senza che lo sapessero.
Passarono alcuni minuti prima che entrambi trovassero il coraggio di abbassare la maniglia, il coraggio di non seguire, per la prima volta, la loro parte razionale.
Fu così che Taehyung più veloce che mai aprì la porta, cose che fece poco dopo anche Jungkook.
Erano di nuovo lì, l'uno davanti all'altro come un'ora prima.
Questa volta fu il più grande a trovare il coraggio per primo, avvicinandosi al più piccolo che lo osservava con gli occhi pieni d'amore.
Un passo, due, tre e si ritrovarono vicini come non lo erano mai stati, ma non abbastanza per non sentire più la mancanza l'uno dell'altro.
«Mi manchi anche adesso...» sussurrò Taehyung.
Senza dire nulla, Jungkook, lo avvicinò di più a sé facendo in modo che finisse fra le sue braccia.
Solo dopo qualche secondo di silenzio il più piccolo riuscì a pronunciare due parole: «Ti amo...»
Taehyung sorrise stringendosi a lui, mai avrebbe pensato di poter provare così tanta felicità nel sentirlo pronunciare quelle due parole.
«Anche io ti amo Jungkookie...»


Fine.

Feelings | 𝘁𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora