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𝐍𝐨𝐭 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐢𝐞 𝐠𝐢𝐫𝐥 [parte II]

«Jeon hai perso!» la voce di Namjoon accompagnata dalle risate di altri quattro ragazzi attirò l'attenzione del corvino incapace di distogliere lo sguardo da quello di Taehyung.
Namjoon era uno dei componenti della tanto famosa squadra di atletica di Jungkook, era stato chiamato proprio dal castano con la scusa di renderlo il vincitore di quel giro di scommesse.
«Kim tornatene a casa, questo è solo un incidente di percorso non significa nulla» rispose Jungkook lasciando che il castano potesse allontanarsi di un passo.
«Andiamo amico, tutti qui hanno chiaramente sentito pronunciare al piccolo Taehyung le parole: due di picche» controbattè l'altro avvicinandosi ad entrambi e andando a circondare i fianchi del minore con un braccio.
Taehyung, inutilmente, provò a liberarsi da quel contatto che nulla faceva se non farlo sprofondare in una situazione di disagio, mentre il corvino, ancora davanti a lui, osservava contrariato il braccio dell'amico.
«Fanculo te e questa cazzo di scommessa, non voglio più saperne nulla!» Jungkook si allontanò senza dire nulla di più, deciso a tornare a casa sperando di poter riparare il suo orgoglio distrutto quella sera.
«Ci si vede a scuola Jeon!» lo salutò Namjoon osservandolo senza muovere un passo.
«Vai a farti fottere Kim!» urlò di rimando il corvino senza voltarsi e continuando per la sua strada.

***

Il giorno seguente si rivelò un monotono giovedì per tutti eccetto che per Taehyung, il castano aveva infatti cercato di evitare in ogni modo possibile Jungkook e tutta la squadra di atletica per evitare problemi e situazioni imbarazzanti.
«Kim Taehyung!» la voce di Jimin alle sue spalle lo fece sobbalzare lo spavento.
«Shh... Non urlare il mio nome in questo modo, non vedi che sto cercando di non farmi notare?» lo ammonì il castano stringendosi nella sua felpa e abbassando la visiera del suo cappellino.
«Mhm peccato che il tuo nome sia sulla bocca di tutti, perché hai rifiutato Jungkook ma non Namjoon? Dico sei scemo?» espose così il suo disappunto il biondo.
«Io rifiuterò anche Namjoon, ma ora vorrei solo evitare che-» le parole di Taehyung vennero interrotte quando quest'ultimo vide Jungkook a pochi metri da loro.
Senza via di fuga il castano si limitò a dare le spalle al corvino, iniziando a sperare di non essere riconosciuto ma soprattutto che Jimin non pronunciasse parole sbagliate in quel momento.
«No, non dirmi che... Taehyung!» commentò il biondo.
«Io non ho detto nulla e quello che pensi è solo una tua fantasia, ti ho già detto che non c'è nulla!» controbattè Taehyung alzando il tono di voce, attirando così l'attenzione di chi percorreva quel corridoio.
Ciò che Jimin pensava, però, non era del tutto sbagliato, Taehyung era riuscito a innamorarsi di nuovo di Jungkook o forse non aveva mai smesso di farlo. Era principalmente per quello se quel giorno per lui era così importante che nessuno notasse la sua presenza per i corridoi, ma anche perché era certo che Namjoon lo stesse cercando pronto a riscuotere ciò che Taehyung gli aveva promesso.
«Credo che tu debba andare a parlargli, hai solo quest'anno per farlo innamorare di te» fu il consiglio più sincero che Jimin diede al migliore amico.
Il castano non ebbe il tempo di rispondere che la campanella prese a suonare segnando la fine di quell'intervallo e l'inizio di una nuova ora di lezione, i due amici si salutarono con un abbraccio per poi dividersi e percorrere strade diverse verso le loro classi.

Taehyung si trovava a pochi passi dalla sua classe quando si rese conto di aver dimenticato il libro di biologia nell'armadietto, ritrovandosi costretto a tornare indietro e rischiando così di incontrare quei due ragazzi che fino a quel momento era riuscito ad evitare alla perfezione. La sfortuna volle che il suo tragitto verso l'armadietto andasse al meglio, il corridoio sembrava essere deserto, ma, proprio come la mattina prima, nel momento in cui aprì il suo armadietto qualcuno alle sue spalle lo richiuse in modo poco gentile.
«Jungkook mi dis- Namjoon?» l'espressione di dispiacere di Taehyung si tramutò in una di stupore quando si ritrovó davanti ad un'altra persona.
«Sembrerebbe che stessi aspettando qualcun'altro e non me...» disse Namjoon avvicinandosi di più al castano che, come per istinto, indietreggiò ritrovandosi schiacciato fra il suo armadietto e il corpo del ragazzo.
«I-io non aspettavo nessuno, ora però devo andare in classe» rispose Taehyung provando ad allontanarsi da quella situazione senza alcun successo.
«Andiamo Taehyung non c'è nessuna fretta e poi se non ricordo male avevi promesso che io sarei stato il vincitore della scommessa, giusto?» Namjoon si prese la libertà di levare il capellino al minore, finendo così per spettinare i capelli poco prima ben ordinati. «In quanto futuro vincitore, proporrei di fare le cose in un modo più romantico rispetto al mio solito...» aggiunse poi portando due dita sotto al mento del castano, sollevandogli di poco il volto.
Taehyung in quel momento sentì il proprio coraggio, che sempre lo aveva aiutato a rifiutare chiunque, sparire allo stesso modo di una bolla di sapone che scoppia, di esso non c'era più nulla e per la prima volta si sentì indifeso e spaventato da uno scenario vissuto centinaia di volte. Il volto del maggiore si faceva sempre più vicino, poteva percepire il suo respiro sulle proprie labbra mentre e le sue mani che lentamente scivolavano in direzione del suo fondoschiena. Il castano non riusciva a credere che proprio lui, che regalava due di picche come caramelle, in quel momento non riuscisse a reagire in alcun modo, non riusciva e non voleva credere che, quello che sarebbe stato il suo primo bacio, fosse frutto di una stupida scommessa e non per amore.
«Non... N-non posso!» interruppe così quel momento il castano, facendo fatica a pronunciare anche solo quelle due parole.
«È solo un bacio, si che puoi» rispose Namjoon, sempre più determinato a vincere quella scommessa che nessuno aveva portato mai portato a termine.

Fu in quel momento che, quella che il castano avrebbe definito sfortuna in una situazione diversa, volle che Jungkook passasse di lì nell'esatto momento in cui Namjoon provò di nuovo ad unire le proprie labbra a quelle del minore, finendo per venire interrotto per l'ennesima volta proprio da quest'ultimo.
«Namjoon lascialo, ti ha detto che non vuole» la voce del corvino tuonò nel corridoio attirando l'attenzione di entrambi.
«Jungkook perché non torni in classe? Vorrei evitare che tu assista alla mia vittoria, non voglio che tu ci possa restare male visto che hai fallito come gli altri...» lo schernì Namjoon.
Se c'era una cosa che Jungkook odiava era perdere, non aveva mai perso e otteneva sempre ciò che voleva ma, nel caso in cui non ci riusciva, odiava ancora di più che qualcuno gli rinfacciasse la sua sconfitta. Al suo minestrone di rabbia si aggiunse anche il fatto che, vedere il suo compagno di squadra così vicino a Taehyung, gli dava fastidio, così tanto fastidio che avrebbe provato sollievo e piacere nel prendere a pugni la sua faccia. Il corvino era geloso, tremendamente geloso e ancora non si rendeva conto di come il minore avesse iniziato a stabilirsi nel suo cuore.
«Io non perdo mai Kim!» alzò la voce Jungkook allontanando poi il suo compagno di squadra dal castano. «E vedi di girare a largo da lui» aggiunse subito dopo.
«Altrimenti che fai Jeon?» domandò Namjoon con un tono di sfida che non sfuggí al corvino che, senza proferire parola, si limitò a far scontrare un suo pugno con la faccia dell'altro.
Bastò quello per fare in modo che il naso di Namjoon iniziasse a perdere sangue, per fare in modo che lo stesso regalasse un sguardo intimidatorio a Taehyung prima di andarsene per raggiungere l'infermeria.

«Grazie...» fu tutto quello che Taehyung riuscì a dire prima di abbracciare e stringere a sè Jungkook.
Solo quando i loro sguardi si incontrarono il minore realizzò di essersi buttato fra le braccia del maggiore, solo in quel momento si rese conto di quanto i loro visi fossero vicini.
Jungkook portò le mani a stringere i fianchi del castano, lo stesso che ora teneva le mani sul suo petto e interruppe il silenzio che si era formato: «Se vuoi puoi baciarmi e... e vincere la sc-» le sue parole vennero interrotte dalle labbra del corvino che delicatamente si posarono sulle sue.

"Nessuno può resisterti Jeon Jungkook, nemmeno io..." fu ciò che pensò Taehyung sorridendo e ricambiando quel bacio che mai aveva smesso di sognare.



Fine.

Feelings | 𝘁𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora