Appena arrivato a colazione, il ragazzo era troppo stanco per rimanere stupito dalla presenza di solo la metà degli alunni.
Si sdraiò praticamente sul tavolo, massaggiandosi la faccia e, poco dopo, entrarono Luna e Ginny, che sorreggeva un enormemente sgraziato zombie rosso.
Fecero come se niente fosse e la bionda, dopo un sorriso alla Weasley, cambiò rotta verso il tavolo Corvonero.
- Ehm, ragazzi? Tutto ok? Sembrate dei morti che camminano - fece Lavanda Brown, attaccata al braccio di Ron
- Che? - fece il moro, senza staccare la faccia dal piano del tavolo - Noi? Cosa te lo fa pensare? - la prese per il culo.
Prima che potessero dire un'altra parola, una voce stridula dall'altra parte della sala si fece spazio nelle loro povere orecchie: la più piccola delle Greengrass.
- Perché non mi vuoi invitare al ballo!? Hai un'altra vero? -
- Non ho voglia -
- Ragazzi, non date spettacolo davanti a tutti - disse a denti stretti la sorella maggiore, mentre cercava di tirarsi dietro la morettina. Questa si oppose e la bionda rinunciò, sedendosi vicino a Pansy che, con la più invidiabile nochalanse mai dimostrata da persona respirante, leggeva il Settimanale delle Streghe.
- Blaise! Dimmi la verità, lui ci va con un'altra vero? - Zabini a quel punto rise e alzò le mani in segno di innocenza
- ZABINI TI HO DETTO DI DIRMI SE..- a quel punto Draco sospirò rumorosamente per poi aggiungere - Si, Lucy, si... contenta? -
- Io sono Astoria! -
- Oh scusami, siete tutte così tremendamente uguali ed egocentriche - fece lui melodrammaticamente, mentre Zabini si mordeva le mani per non ridere
- Come ti permetti!! Ora per scusarti verrai con me al ballo! - piantò i piedi lei, artigliandosi con le unghi conficcate nel suo braccio destro
- Salazar immenso, sei una lagna continua -
- Ma se mi hai detto di sì prima -
- Si: non ti voglio invitare al ballo, e si: ci vado con un'altra. -
- Chi sarebbe questa tro.. - si interruppe perché una certa riccia, con una teatralità che fece brillare gli occhi di Blaise, le diede una spallata.
Tutta la Sala Grande, improvvisamente interessata all'imminente rissa, scese ne più religioso e tombale dei silenzi.
- Hermione! - fece il moro Serpeverde, prendendola a braccetto, sorridendo sornione, dirigendosi verso il tavolo Grifondoro - Portami via di qui, ti prego -
- Come ti permetti putrida feccia! - le fece dietro la Greengrass
- Bloccate l'entrata, se non ve e foste accorti. -
- Non mi toccare! Dovrò chiamare il veterinario, potrei aver contratto la rabbia! -
- Ma chi ti sta toccando? - chiese la mora, senza darle troppa importanza - Ritardo mentale? - fece al moro
- No, ma è stata sottoposta all'elettroshock da bambina perché non la smetteva di parlare - scollò le spalle
- Mi dispiace non abbia funzionato - fece dispiaciuta, mentre i Grifondoro risero.
- Spero che non tutti i mezzosangue abbiano la rabbia - fece Astoria, cercando di riprendere il controllo ed Hermione, con una calma impressionante, le rise in faccia
- Veramente io non sono una Mezzosangue, Piccolo Tulipano, sono una Sanguesporco alias Sanguemarcio, e, per la cronaca, noi abbiamo la lebbra, non la rabbia - queste parole lasciarono spiazzati tutti che, con gli occhi fissi sulle ragazze, seguivano attentamente le loro mosse, come in una partita di scacchi - Io Ron ed Harry siamo l'esempio perfetto per questa lezione, cara - sorrise e tutti si girarono verso il bambino sopravvissuto e al rosso, che, dopo essersi sentiti gli sguardi di tutti addosso, rimasero con il bicchiere di succo di zucca a mezz'aria - Ron è un purosangue, perché è nato dall'unione di due maghi purosangue; Harry è un Mezzosangue, perché, nonostante sua madre fosse una strega, era nata babbana, quindi la linea è stata intaccata, e suo padre un mago purosangue; io, invece, sono una Sanguesporco, perché entrambi i miei genitori sono babbani, ciò significa che non hanno poteri magici.
Alla scuola di discriminazione razziale purosangue non vi insegnano questo? - prese il polso di Zabini e si incamminarono verso i Grifondoro, mentre un boato di applausi da parte di tutti i tavoli, meno quello verde-argento, riempiva la stanza.
La serpeverde, sentitasi umiliata, fece l'unica cosa che le fosse venuta in mente - Crucio - sibilò
- Hermione! - urlò Ginny, alzandosi per andare a prendere a pugni la Serpeverde.
La riccia non si rese conto dell'incanto, fino a quando questo non si fu abbattuto contro qualcosa alle sue spalle.
Si girò di scatto, trovandosi a un palmo di distanza il viso di Axelander Wilson
- Tu cosa ci fai qui? - sibilò Malfoy, immischiandosi
- Davvero? - lo ignorò - Attacchi uno sfidante girato di spalle? -
- Tu...Ti ho colpito con un cruciatus! -
- Già. Non è illegale? - rise inquietantemente, facendo raggelare molte persone. - Giusto, i soldi di paparino. -
- Chi sei? - chiese una ragazza di Tassorosso, guardandolo come volesse mangiarlo. Effettivamente Hermione non se n'era resa conto, ma tutte le ragazze presenti erano rimaste ammaliante dal vampiro, che rispondeva con un ghigno amabile.
Gli si avvicinò da dietro e, senza farsi notare, sussurrò - I tuoi occhi - lui si girò e, con aria stupita annuì.
- Chi è? - urlò a quel punto una matricola Serpeverde, verso Silente
- Sono un mangia-bambini, mi ha assunto il vostro preside per chi non si comporta bene - disse, incenerendo il ragazzino, che si sedette all'istante.
- Bene ragazzi, avrei voluto annunciarlo stasera - si girò, dove dietro al vetro un inquietante rapace era appollaiato. Con un gesto aprì la finestra e il volatile entrò, prendendo forma umana. - Per qualche mese, la nostra scuola ospiterà due nuovi professori, Axelander ed Elizabeth Wilson. -
Un mormorio di voci partì da tutti e quattro i tavoli, che già fantasticavano: la loro bellezza ammaliante era innegabile.
- Saranno i vostri insegnanti di Duello e Difesa dalle Creature Magiche Ostili. Ora mi riferisco ai Caposcuola, voi farete fare loro il giro della Scuola. -
- Non sono pericolosi? - chiese Marietta Edgecombe, prefetto Corvonero, con riluttanza.
- Ovvio che siamo pericolosi, o chi proteggerà voi insulsi insetti quando ci troveremo davanti un demiguise? - chiese, con una cattiveria perversa, Elizabeth.
- Che... Che cos'è?? - chiese spaventata, ed Hermione la guardò inorridita, davvero?
- Un enorme mostro, con fauci talmente affilate che strappano a carne della vittima viva senza nessuno sforzo, artigli così affilati che possono infilzarvi il cranio e.. - fece il moro, interrotto dalla sorella - e un'enorme coda da scorpione che paralizza la vittima e le immette un veleno che prosciuga la vita dal suo corpo, talmente lentamente che urlerà, implorerà, di essere uccisa.velocemente, fino a maciullarsi da sola le corde vocali -
Alle facce sconvolte degli studenti, la Grifona sbuffò e andò a sedersi.
- Ma tu ci proteggerai vero? - chiese Astoria, stritolando il suo nuovo peluche. Lui se la scollò di dosso e ghignò verso i professori, tutti con un grande disappunto dipinto sul volto.
- Vedremo, vero mia signora? - chiese rivolto alla sorella
- Sempre che non li mangiamo prima noi - fu la pronta risposta della ragazza
- Sedetevi, ragazzi - disse gentilmente il preside
- Oh, no! Ti spiace se ci mettiamo qua con loro? - chiese il vampiro - Per fare conoscenza -
- E sia. - l'anziano uomo fece un gesto e tutti i tavoli furono riempiti di cibo
Prese a camminare come un predatore, verso la Tavola dei Grifondoro.
La riccia cercò di evitare di guardarlo e, quando Ginny le diede un calcio da sotto il tavolo, partirono ancora più chiacchiericci. Lui era alle sue spalle - Oh, principessa, ci rivediamo - sperò per un attimo che nessuno avesse sentito, e di esserselo solo immaginato, ma poi, quando lo sentì poggiare la mano gelida sulla sua spalla, si accorse di non aveva scappatoie.
- Posso? - non si girò, annuì semplicemente, mentre Harry la guardava con disappunto
- Lascia stare, ti prego -
Vide Malfoy che la scrutava, e quello la mise solo di più in soggezione, ci mancava solo lui a radiografarla.
Quando la colazione era quasi finita vide arrivare verso di lei un bigliettino:
Lago Nero. Non fare domande, mezzosangue (o meglio, Sanguesporco).
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H. J. C. Potter (in revisione massiccia)
FanficESTRATTO DAL TESTO: 14° CAPITOLO - Mia madre almeno sapeva usare i preservativi, non si può dire di certo lo stesso della tua 16 anni fa - in quel momento la vidi timorosa e implorante di avere pietà di lei, l'avrei sgozzata, ma non ero pronta a se...