Non riusciva a smettere di piangere, non ce la faceva.
"Ehi su, dai. Non vuol dire così tanto. Farlo da ubriachi non conta".
"Aiutami".
Presi la borsa e uscii dalla camera in cerca del supermercato più vicino.
Le porsi con calma una coppa di gelato gigante alla nocciola e una scatola maxi di fazzoletti.
"Mare, sai non mi ero mai resa pienamente conto di quanto ci tenessi a te. Ora ne ho la prova".
"Shh non piangere. Sei fantastica e se solo in qualche giorno ancora non se ne é accorto, beh lo capirà".
Ci addormentammo sul DIVANO (un misto tra gommapiuma e pelle blu) che avevamo messo nella sala e la mattina mi svegliai per il grosso peso sulla mia spalla. Adagiai la testa di Dakota cautamente sul bracciolo del DIVANO e andai in bagno. Ero un orrore. Decisi di rimandare qualsiasi domanda riguardante la mia situazione (se così si può definire) sentimentale, avrebbe potuto essere una ragione di crisi emotiva della mia migliore amica.
E record... In 15 minuti preparai dei pancakes commestibili, con crema di nocciole e schifezze varie, sperando che questo le tiri su il morale. Poi iniziai a fare le pulizie della camera (ora che ci penso, camera nostra era l'unica che beneficiava di una cucina) e mi riaddormentai velocemente.
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Uno splendido imprevisto
Teen Fiction"Sono una ragazza diversa dalle altre. Sono sempre quella che aiuta e da' sostegno a tutti. Ma ora che non ce la faccio, chi darà sostegno anche a me? Mi chiamo America Mason e questa è la mia storia".