Domenica 17 marzo 19:30
Un'altra domenica era arrivata e Namjoon era felice di vedere che gli amici sembravano tutti parecchio sereni finalmente.
Era stato un mese piuttosto pesante ma ora sembrava che quantomeno gli animi si fossero placati e lui era davvero felice di poter trascorrere una domenica sera con loro in totale serenità.
Miyon era guarita e Taehyung aveva un po' più di tempo libero e sembrava che l'alleanza con Jungkook, se così si poteva definire, lo stava mettendo di buon umore.
Jimin sembrava in gran forma e non si era più parlato del misterioso professore, mentre Jungkook sembrava a buon punto con il suo lavoro scolastico.
Anche Hoseok e Yoongi sembravano aver trovato finalmente un punto di incontro, la tensione tra i due si percepiva ancora, ma quantomeno cercavano di far finta di niente, nella speranza che le cose si sistemassero da sole. Namjoon non era molto convinto di questo metodo, ma era sempre meglio che vederli litigare.
In quel momento infatti se ne stavano al tavolo della cucina a sorseggiare un bicchiere di vino come una vecchia coppia sposata sulla via della riconciliazione.
Il suo sguardo indugiò sui due, poi su Jungkook e Taehyung che confabulavano tra loro lì vicino, pensò che si sarebbe dovuto abituare a quel tipo di situazione d'ora in avanti e infine, il suo sguardo di posò su quello accigliato di Seokjin che era appoggiato al mobile della cucina, i fornelli già accesi e la cena quasi pronta.In quel momento il suo compagno non stava prestando particolare attenzione ai fornelli, infatti gli occhiali da lettura erano calati sul naso dritto e perfetto e le belle labbra rosee tormentate dai denti, mentre leggeva qualcosa su un foglio.
«Tutto bene Jinnie?» chiese avvicinandosi e circondandogli la vita con le braccia.
Seokjin sbatté le palpebre velocemente, come ridestato da un sogno «Si, si, scusa» disse appoggiando il foglio sul mobile, «sono cose che devo sistemare entro martedì, stavo solo dando un'occhiata».
Namjoon corrugò le sopracciglia «Niente lavoro a cena» disse ricordando la loro regola ferrea, sembrava una cosa stupida, ma con il lavoro di Seokjin imporsi una cosa del genere era risultato di vitale importanza.
Il suo lavoro gli provocava parecchio stress, oltre a non appassionarlo particolarmente, quindi se non si fosse impegnato a lasciarlo da parte almeno durante i pasti, quei momenti solo per loro e talvolta, con i loro amici, avrebbero rischiato di rovinarsi per il maggiore e di conseguenza per tutti gli altri.
«Lo so, scusa, lo metto via subito» Disse posando un bacio leggero sulle sue labbra.
Namjoon si separò da lui, mentre lo guardava sistemare in una cartelletta il foglio «Qualcosa ti preoccupa?».
«No, niente di che» disse stiracchiandosi, «pensavo».
«Uhm, pensavi» Ripeté Namjoon, «a volte fa bene anche rilassare il cervello» disse passando una mano tra i capelli castano chiaro di lui, tastandone la morbidezza, «e se te lo dico io vuol dire che è grave».
Seokjin rise, effettivamente era lui quello che si perdeva in pensieri filosofici fin troppo spesso.
Seokjin si rimise ai fornelli, mentre Namjoon lo osservava ammirato, non nascondendo una punta di preoccupazione, era da giorni che il suo compagno sembrava un po' turbato.
«Aiuti Jin hyung?» una vocina da dietro di lui lo richiamò.
«No», disse girandosi verso Jimin, «non voglio fare disastri come l'ultima volta».
Jimin rise, poi il suo sguardo si rivolse verso Jungkook e Taehyung che sembravano discutere animatamente ma a bassa voce, Namjoon poté notare lo sguardo accigliato di Jungkook, probabilmente voleva fargli capire che il suo assurdo schema di conquista non poteva funzionare, ma evidentemente non aveva ancora capito quanto Taehyung poteva essere testardo.
«Certo che hanno preso confidenza quei due» disse il minore con uno sguardo particolare, Namjoon non avrebbe saputo come definirlo, era la prima volta che lo vedeva.
«Anche a casa non fanno altro che confabulare».
Namjoon sorrise «Lo sapevo che sarebbero andati d'accordo».
Jimin annuì energicamente «Sono contento».
E Namjoon non poté che trovarsi della stessa opinione, si chiese cosa avrebbe pensato il più piccolo se avesse scoperto il motivo di tale unione.
«Tutti a tavola!» urlò Seokjin interrompendo qualsiasi cosa gli altri stessero facendo, soddisfatto nel vedere gli altri ragazzi precipitarsi a tavola.
Durante la cena Namjoon poté constatare che l'atmosfera era tornata serena e allegra, anche il suo Jinnie sembrava essere tornato quello di sempre.
I tre più giovani sedevano da un lato del tavolo, chiassosi come al solito, addirittura Jungkook sembrava aver smesso di farsi paranoie sull'educazione e aveva un'aria decisamente più rilassata.
Doveva ammettere che amava quelle serate passate con i suoi amici e si ritrovò a sperare che le cose non cambiassero mai.
Finita la cena, mentre tutti erano seduti in salotto a chiacchierare, Jungkook notò che Jimin si era fermato nella piccola terrazza a guardare le stelle, non che fosse un grande spettacolo con lo smog di Seoul a coprire il cielo di una coltre grigiastra, ma Jungkook sapeva che all'amico piaceva l'atmosfera che si creava in città di notte, le case illuminate in quel buio fitto.
«Tae, vieni con me» sussurrò sottovoce al ragazzo.
Taehyung lo osservò stupito «Jimin è in terrazza, vai a vedere se vuole un po' di compagnia» disse alzando le sopracciglia.
«cos... io?».
«E chi se no? Hyung devi darti da fare!» lo riprese.
Taehyung sospirò amareggiato «Ok... allora vado».
«Cerca di creare un atmosfera romantica».
Taehyung ripeté nella sua mente, "atmosfere romantica, devo darmi da fare, ok, ok, ce la faccio, ho Jungkook dalla mia parte".
Il minore attese in cucina, un po' nascosto, in modo da poter sentire la conversazione ma non essere visto da Jimin.
«Ehi Chim» sentì la voce di Taehyung incerta.
Jimin si girò verso di lui, lo sguardo profondo ancora immerso nei pensieri «Ehi» lo salutò contento, «bella la città di notte vero?».
Taehyung annuì «Già...»
Jungkook sospirò, Taehyung era teso come una corda di violino, poteva sentirlo da lì.
La conversazione dei due andò avanti per un po' in maniera innaturale e per nulla costruttiva, non per il loro piano almeno.
Jungkook si versò un bicchiere d'acqua, come se non bastasse Taehyung si era ammutolito, da dove si trovava lui poteva sentire solo le brevi frasi di Jimin e le risposte a monosillabe di Taehyung.
Ascoltò ancora per qualche minuto quello che sembrava più un interrogatorio da parte di un Jimin che probabilmente iniziava a sentirsi confuso, finché la voce di Seokjin non lo richiamo «Jungkook dove sei?» lui prese la palla al balzo.
Anche gli altri due sentirono la voce di Seokjin, ma prima che potessero fare qualunque cosa, Jungkook passò davanti alla terrazza e fingendo distrazione, diede un colpo alla porta, chiudendola dietro di sé e facendo un veloce giro di chiave, fingendo di non aver visto i due ragazzi.
Quando raggiunse il salotto, Hoseok si rivolse direttamente a lui «Dove sono gli altri due? Stavamo per guardare dei vecchi video di due anni fa, quando Taehyung era fissato con il filmare tutto».
«Taehyung hyung non si dava una mossa e l'ho dovuto costringere a rimanere un po' da solo con Jimin hyung».
Tutti lo osservarono stupiti, mentre si sedeva tranquillo
«Dove sono ora Kookie?» chiese Namjoon curioso.
«Ho notato che chiudete sempre la porta della terrazza a chiave».
Seokjin annuì confuso «Gli infissi sono un po' vecchi e l'aria rischia di muovere la porta e fare entrare l'aria.
Jungkook annuì «Sì, sì, non è quello, ho solo usato la scusa per chiuderli fuori casa, distrattamente».
Ci fu un attimo di silenzio.
«Li andrò a recuperare tra un po', ma almeno garantisco un po' di tempo a Taehyung, la prima parte del piano è creare un'atmosfera romantica e parlare di qualcosa di profondo, iniziare a dargli indizi insomma».
Seokjin sorrise divertito «L'hai studiata alla perfezione».
Jungkook annuì «Dichiararsi d'improvviso potrebbe provocare uno shock in Jimin, dobbiamo prima mettergli la pulce nell'orecchio, farlo ragionare».
Yoongi sogghignò «Se riesci a metterli insieme, dopo tutto questo tempo, avrai il mio pieno rispetto».
Hoseok rise, appoggiandosi alla spalla di Yoongi con tentata naturalezza «Concordo, ho sempre pensato fossero una causa persa».
Jungkook osservò i due divertito, mentre Seokjin metteva il filmato, gli occhi di Hoseok erano immersi in quelli di Yoongi, mentre prendevano in giro i minori e ridevano divertiti, Jungkook non poteva fare a meno di pensare che Taehyung e Jimin non fossero gli unici a doversi chiarire le idee sul loro rapporto.
«Ok, la porta è chiusa a chiave» disse Taehyung sconvolto, davvero Jungkook lo aveva fatto? Non poteva crederci, era davvero quello il suo piano? Lui si sentiva solo in imbarazzo e non aveva la forza di parlare a Jimin, tantomeno di creare un'atmosfera romantica, come diceva il minore. Erano amici da una vita, sarebbe stato troppo strano.
«Cosa? Kookie non deve essersi accorto che eravamo qua!» disse Jimin ingenuamente, «non ho nemmeno il telefono».
«Già, nemmeno io, per fortuna non fa freddo ».
«Però io ho freschino» Disse Jimin circondandosi il corpo con le braccia.
«Ah, che cavolo» Si lamentò Taehyung appoggiandosi alla ringhiera e osservando la città illuminata.
Una risatina divertita raggiunse le sue orecchie «Non è la fine del mondo, TaeTae, questione di pochi minuti e verranno a cercarci»
«Uhm» sospirò il minore, cercando di non avercela troppo con Jungkook, quella cosa non poteva funzionare e lui non sapeva che dire.
Era imbarazzante cercare di creare una situazione romantica, era pur sempre Jimin, certe cose non potevano cambiare così d'improvviso.
«Oh no» sentì la voce del maggiore farsi preoccupata.
«Che c'è?» disse girandosi e guardando nella sua direzione.
Jimin osservava il suo telefono attraverso il vetro della porta finestra e Taehyung poté notare che l'oggetto sul tavolo della cucina si era acceso e vibrava.
«E' il signor Kim, e io non posso rispondere» Si lamentò sedendosi sulla sedia vicino alla finestra, «quand'è che arrivano?» si lamentò.
Taehyung sospiro amareggiato, questo sì che gli dava speranza...
Non disse nulla, appoggiandosi di nuovo alla ringhiera, aveva sempre meno voglia di mettere in atto il piano di Jungkook, anzi, iniziava ad essere un po' infastidito nei confronti di Jimin se doveva essere sincero.
Restarono in silenzio per un po' finché Taehyung non sentì le mani infreddolite di Jimin circondarlo «Inizio ad avere davvero freddo Tae Tae, scaldami».
Trattenne appena il respiro, girandosi e trovando il viso dell'altro vicino al suo, lo osservo per un breve istante, poi aprì le braccia «Vieni».
Jimin non se lo fece ripetere e si fiondò tra le sue braccia, in attesa di essere circondato.
Taehyung era caldo e aveva un buon profumo, gli piaceva starsene abbracciato a lui in quella sera di primavera. Sussultò quando Taehyung afferrò una sua mano «Sei congelato» gli disse stringendola nella sua.
Jimin sorrise «Tu sei sempre caldissimo, come fai?».
Taehyung si chiese se il fuoco che sentiva crescere nello stomaco ogni volta che era vicino a lui c'entrasse qualcosa, ma non disse nulla, si limitò a prendere le sue mani e appoggiare sul suo collo «Scaldati un po'».
Jimin si accoccolò ancora di più a lui, infilando le sue mani nell'incavo della sua spalla, sotto la felpa e appoggiando la testa al suo petto.
Taehyung posò un delicato bacio tra i suoi capelli, iniziava a credere che l'idea di Jungkook non fosse poi così pessima.
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A casa di amici
RomanceLa vita di Seokjin e Namjoon è perfetta, vivono in una bella casa a Seul, Jin lavora e Namjoon sta finendo gli studi. Tra le mura del loro appartamento, si ritroveranno la casa invasa da cinque amici caotici che necessitano del loro aiuto. Copertina...