Lunedì 4 marzo 18.30
Quando Seokjin aprì la porta, una tazza di tè alla mano, dalla posizione in cui si trovava poteva vedere Hoseok salire le scale a passo tranquillo, mentre si guardava intorno beato, come se quella fosse la prima volta che visitava il condominio «Principessina chiudi tu la porta che se ci metti ancora tanto mi si raffredda il tè» lo avvertì Seokjin.
Hoseok sorrise appena «Grazie per l'appellativo» disse fingendo di scostarsi i capelli dalla spalla, prima che Seokjin sparisse oltre la porta, dirigendosi verso lo studio di Namjoon.
Entrando in casa Hoseok si sedette con calma al piccolo tavolo della cucina e non si stupì nel trovare al suo solito posto del lunedì pomeriggio una tazza di tè fumante che lo aspettava.
Quando Seokjin tornò in cucina, questi stava già sorseggiando la bevanda «Nam ha preso la giornata libera?» chiese.
Seokjin fece appena un cenno con la testa «No, no è partito poco fa, il tè l'ho portato a Jungkook».
«Oh», rispose stupito l'altro, «che ci fa qui?».
Seokjin si sedette difronte all'amico «Nam gli presta il computer per un progetto scolastico» sintetizzò stringendosi nelle spalle.
Nell'espressione di Hoseok si poteva vedere tutto il suo riflettere, come se quell'informazione fosse di vitale importanza «Comunque è un ragazzo interessante» convenne poi, «mi ha fatto una buonissima impressione».
«Oh, è un tesoro» disse Seokjin teneramente, «mai visto un ragazzo così ben educato ed intelligente, è anche molto affascinante non trovi?».
Hoseok sospirò teatralmente, scuotendo la testa di qua e di là «Mamma Seokjin si è già innamorata del nuovo bambino?».
Seokjin sorrise divertito.
«Vedi di non fare ingelosire i due gemellini solo perché ora non sono più i piccolini della casa».
Seokjin rise «Ma finiscila» disse agitando la mano, «comunque quei due dovrebbero imparare un po' di educazione da lui, è proprio un ragazzo adorabile».
Hoseok non poté far a meno di notare che il nuovo arrivato era entrato nelle grazie di Seokjin, ne era felice, era contento che l'amico di Jimin fosse stato accolto senza problemi e fosse effettivamente un ragazzo d'oro.
«Ma ora dimmi» disse Seokjin schiarendosi la gola e abbassando il tono della voce, come se non volesse essere sentito da qualcuno.
Hoseok sorrise maligno, sapendo dove voleva arrivare.
«Cosa mi hai portato all'angolo del tè delle pettegole del lunedì pomeriggio?» i due trascorrevano sempre il lunedì pomeriggio insieme e ormai gli avevano dato pure un nome ai loro incontri.
Hoseok finiva di allenarsi in palestra alle 18.00 e dal momento che Seokjin a quell'ora era sempre solo e lui per tornare a casa doveva comunque passare nella zona del loro appartamento, le visite improvvisate di Hoseok col tempo erano diventate una routine che difficilmente spezzavano.
Oltretutto a quell'ora anche Yoongi era sempre parecchio impegnato, quindi per entrambi sarebbe stato abbastanza noioso stare a casa da soli.
Il nome in realtà era stato coniato da Jimin, che ogni tanto, quando capitava che il lunedì riuscisse a raggiungere Hoseok in palestra, si univa a loro.
Lo aveva quindi chiamato "l'angolo del tè delle signore pettegole del lunedì pomeriggio" un giorno in particolare in cui aveva assistito ad una tipica chiacchierata tra i due, che in assenza uno del compagno e l'altro del coinquilino, non facevano altro che lamentarsi di questi ultimi.
Per Jimin era sempre divertente ascoltare i due e immaginarli come due anziane signore di paese che sanno tutto di tutti, così quello era diventato il nome ufficiale dei loro incontri.
In realtà Jimin non sapeva che molto spesso i protagonisti delle loro conversazioni erano lui, il suo compagno di turno e il povero Taehyung dal cuore spezzato.
Comunque, se si voleva sapere qualcosa per vie traverse, il lunedì pomeriggio a casa Kim era un ottimo posto per ricavare informazioni.
«In realtà» disse Hoseok parecchio soddisfatto, «ho delle novità piuttosto interessanti».
«Lo immaginavo» disse contento Seokjin, che aveva già letto il suo sguardo, «ma scusa» continuò poi pensieroso, «Chim non aveva detto che oggi sarebbe riuscito ad andare in palestra? Perché non è venuto con te?».
«È qui che ti voglio» prese un sorso di tè, dando enfasi all'attesa, «era tutto emozionato oggi in palestra, sembra si stia riprendendo bene dalla rottura con William».
Seokjin ascoltava in rigoroso silenzio, sorseggiando il suo tè, mentre l'amico parlava pacatamente, donando teatralità al suo discorso, come amava fare in quelle situazioni.
«Poi, quando gli ho chiesto se veniva con me ha detto che doveva correre a casa, non aveva un impegno in particolare, ma ci teneva ad esserci, aveva qualcosa da dire a Taehyung».
«Oh» Seokjin si fece scappare un esclamazione stupita.
«Ma il bello è stato quando sono arrivato qui, non sapevo che Kookie non fosse in casa».
Seokjin rifletté velocemente «Quindi stai insinuando che Jimin ci tenesse tanto a tornare a casa perché sapeva che Tae era solo?».
Hoseok si strinse nelle spalle «Il suo atteggiamento non lasciava spazio a dubbi, non aveva un qualche impegno o compito da portare a termine, aveva una voglia matta di andare a casa per qualche motivo».
«Cosa può significare? Lo sai che non dobbiamo farci illusioni con Chim» ed era vero, dopo anni che Taehyung gli sbavava letteralmente dietro, questo aveva dato prova di avere due fette di salame sugli occhi parecchio spesse, scambiando ogni sua parola, premura e lo stesso legame fin troppo viscerale che li legava, per una forte amicizia.
In tutto quel tempo ormai per gli altri ragazzi era diventato quasi un loro obiettivo personale fare in modo che Jimin quantomeno si accorgesse dei sentimenti di Taehyung e della natura del loro rapporto davvero molto equivoca, nonostante le varie relazioni di quest'ultimo.
«Lo so, lo so» l'espressione di Hoseok si fece più rassegnata, come se di colpo fosse tornato alla realtà, «però il fatto che voglia dedicare degli spazi solo a lui, anche ora che Kookie vive con loro, è un bene non trovi? E poi ieri sera hanno fatto pace, li abbiamo trovati sul divano tutti appiccichini».
Seokjin annuì pensieroso «Può essere un segno, come può essere che questo non faccia altro che illudere Tae».
Tra i due calò il silenzio, entrambi in riflessione, ormai quella storia li stava logorando tutti da almeno un anno e mezzo.
Infatti, da quando tutti si erano accorti dei sentimenti che Tae provava per il migliore amico, non potevano fare a meno di fare il tifo per lui, per non parlare del fatto Taehyung sarebbe stato un fidanzato fantastico per Jimin, a differenza degli individui con cui aveva di solito a che fare ed erano certi che fossero fatti l'uno per l'altro e che solo Jimin dovesse rendersene conto.
Il loro rapporto aveva sempre avuto qualcosa di particolare, per questo motivo anche loro non potevano fare a meno di sperarci almeno un po'.
Per prima cosa, nonostante vivessero insieme, si premuravano di trovare almeno un giorno alla settimana da passare insieme solo loro due a svolgere una qualsiasi attività o anche a starsene seduti sul divano a guardare la televisione, bastava stare insieme.
Poi, se si usciva con uno, le telefonate e i messaggi a cui rispondeva in qualsiasi caso erano quelli dell'altro ed era ormai provato che i due, se separati per troppo tempo, soffrivano di crisi di astinenza e passavano il tempo al telefono per ore o a parlare l'uno dell'altro.
In un certo senso Seokjin pensava che i due fossero anche più appiccicati di lui e Namjoon certe volte, il che non poteva significare altro che tra i due ci fosse qualcosa di diverso dall'amicizia.
Hoseok stava per dire qualcosa, ma venne interrotto dal rumore di passi incerti e da una figura, la cui altezza e stazza stonavano un po' con i modi educati e incerti, che faceva capolino dal salotto.
La voce timida si intromise in quel silenzio «Grazie ancora per il tè, hyung» disse spuntando dalla porta della cucina.
I due lo guardarono assorti, troppo concentrati sul problema "coppietta di migliori amici" per accorgersi prima del suo arrivo.
«Oh, non sapevo ci fossi anche tu, hyung» disse rivolto ad Hoseok, gli sorrise discretamente, «come stai?» il maggiore gli aveva trasmesso simpatia dal primo istante in cui l'aveva conosciuto e seppur fosse bloccato dalla timidezza, fu davvero contento di vederlo.
«Ehilà Kookie» lo sguardo pensieroso di Hoseok si trasformò presto in un sorriso smagliante.
Jungkook fu sorpreso di sentirsi chiamare in quel modo, si erano conosciuti solo il giorno prima e già Hoseok gli dava tanta confidenza, comportamento decisamente affine al tipo di persona solare e amichevole che era, ne rimase piacevolmente colpito.
«Sto bene, sto bene, tu piuttosto, come ti trovi qui a Seul?».
Jungkook si addentrò nella stanza con fare incerto, come se dovesse chiedere il permesso, Seokjin gli prese di mano la tazza e gli avvicinò prontamente una sedia, invitandolo a sedersi al tavolo con loro.
Doveva ammettere che in quanto ad ospitalità e accoglienza Seokjin era un mago, era in grado di farlo sentire a suo agio in ogni occasione.
«Mi trovo bene, oggi ho avuto le prime lezioni e sono molto entusiasta di iniziare l'anno».
«Ottimo» disse Seokjin tornando a sedersi dopo aver messo in lavastoviglie la tazza, «quei due ti stanno trattando bene?».
Lui annuì convinto «Beh, Chimmi è sempre il solito hyung fastidioso e impiccione» disse con affetto, «e Taehyung è davvero gentile con me».
«Si, non devi preoccuparti, andare d'accordo con Taehyungie è la cosa più facile del mondo» lo rassicurò Hoseok, notando che il ragazzo non si era sbilanciato tanto in proposito.
In effetti, doveva ammettere che aveva immaginato il coinquilino di Jimin molto più simile ad un amichevole Hoseok oppure ad un accogliente Seokjin, ma Taehyung non era affatto come se lo era immaginato e nonostante lo avesse preso alla sprovvista dal punto di vista caratteriale, gli piaceva davvero molto e suscitava in lui parecchio interesse.
Lo stesso valeva per il rapporto che lo legava a Jimin, ma purtroppo Taehyung sembrava essere molto più introverso rispetto agli altri ragazzi e stava avendo parecchie difficoltà ad entrarci in confidenza, seppur dopo quella domenica sera le cose un pochino fossero migliorate.
I tre vennero interrotti da una melodia che Seokjin riconobbe subito come opera di Yoongi.
Hoseok prese il suo telefono e sbuffò nel vedere che la telefonata proveniva proprio da quello «Non starà già rompendo per la cena» si lamentò portando il telefono all'orecchio e guardando i due scocciato.
Seokjin non si preoccupò di trattenere una risatina «Ma finiscila, che in realtà ti fa piacere che ti cerchi come una mogliettina premurosa».
«Pronto?» disse lui a voce alta fulminando il maggiore con lo sguardo, che non ebbe timore di ricambiare, iniziando una lotta di sguardi mentre il minore parlava al telefono.
Jungkook nel frattempo osservava la scena curioso, aveva notato che in quel gruppo di amici c'era una complicità tale che era difficile per lui inserirsi certe volte.
Tra di loro spesso sembrava non esserci bisogno di tante parole per capirsi e ognuno di loro aveva con gli altri un rapporto diverso e personale.
Era davvero felice che Jimin avesse incontrato persone così genuine a Seul, ne aveva sicuramente bisogno.
«Dimmi?» chiese Hoseok un po' scocciato.
«Non so, che ore sono?».
A quelle parole Seokjin picchiettò due dita sul suo polso, dove però non c'era nessun orologio, come a dirgli che era tardi, il minore lo ignorò di proposito.
«Quando mi pare se permetti» disse irritato, «non mi ero accorto dell'orario, comunque».
«Ok, ok, tra poco arrivo, non rompere però che sono ancora un uomo libero se permetti».
Terminò la chiamata infastidito «Più che una moglie sembra di avere un bambino» si lamentò, «o un vecchio bisbetico» disse trattenendo un sorriso divertito.
«Ti sta già cercando per la cena?» chiese Seokjin divertito.
Hoseok alzò gli occhi al cielo «Guarda, ultimamente sta lavorando tanto a casa e inizia ad avere orari da ospizio».
Seokjin rise rumorosamente, anche Jungkook si lasciò scappare una risata, associare Yoongi ad un nonno era fin troppo semplice.
«Comunque, ora è meglio se vi saluto davvero» disse stiracchiandosi, «devo farmi una doccia prima di cena, mi faccio schifo da solo» prese il suo borsone e nell'uscire dalla cucina passò una mano sulle spalle di Seokjin e dopo scompigliò i capelli di Jungkook, che gli sorrise timidamente, «ciao ragazzi, ci vediamo presto».
«Ciao Hobi, fai attenzione per strada, che si è fatto tardi».
Lui annuì distrattamente «Kookie, se sei ancora qui in settimana ci vedremo di sicuro».
Il più piccolo annuì contento «Lo spero, buona serata!».
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A casa di amici
RomanceLa vita di Seokjin e Namjoon è perfetta, vivono in una bella casa a Seul, Jin lavora e Namjoon sta finendo gli studi. Tra le mura del loro appartamento, si ritroveranno la casa invasa da cinque amici caotici che necessitano del loro aiuto. Copertina...