Settimana 2 Venerdì 8 marzo

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Venerdì 8 marzo 18:00

Hoseok si passò una mano tra i capelli un po' umidi di sudore, una pausa dagli hyung prima di tornare a casa era proprio quello che ci voleva.
Namjoon era già in gelateria, ma sorseggiare una buona tazza di tè con Seokjin era sempre un piacere.
«Yoongi è a casa?» chiese distrattamente Seokjin, sedendosi davanti al minore con la sua tazza di tè tra le mani.
Hoseok mescolò assorto il contenuto della sua tazza «Finisce tra un'ora» disse sospirando, ignorando il successivo sguardo indagatore di Seokjin.
Da quando quella domenica aveva parlato con Jungkook, si era reso conto che tutti i loro amici trattavano lui e Yoongi come fossero una cosa sola.
Forse per quel motivo il più giovane aveva frainteso tutto, rise tra sé e sé, scuotendo la testa avanti e indietro, che cosa assurda, lui e Yoongi insieme.
«Come stai, Hobi?» chiese d'improvviso Seokjin, osservando la lotta silenziosa che il minore stava affrontando con sé stesso, ben visibile dalla sua espressività.
Hoseok lo osservò stupito e presto un sorriso si fece strada sul suo volto «Bene, perché?».
Seokjin scosse la testa «Mi sei sembrato un po' strano questa settimana, distratto».
«Sono solo un po' stanco» assicurò, «l'esibizione è a fine mese, sono concentratissimo su quello».
Seokjin annuì pensieroso «Ok, se hai voglia di parlare però lo sai io che sono qui» gli disse sorridendogli, «sei sempre così energico che sembra che niente ti possa fermare, ma ricordati che tutti hanno dei momenti di crisi, non c'è niente di male a chiedere aiuto, quindi se dovessi aver bisogno, non esitare».
«Ma come siamo premurosi» disse ridacchiando divertito, non guardando però il maggiore negli occhi, «non ti preoccupare, lo so che posso contare su di te hyung» disse poi più serio.
E stava dicendo la verità, lo sapeva bene, ma sapeva anche di non essere stato del tutto sincero con il maggiore.
Hoseok non si sentiva diverso dal solito, non era triste o particolarmente in ansia per qualcosa, ma semplicemente non riusciva a togliersi dalla testa le parole di Jungkook, quel semplice fraintendimento sulla natura della sua relazione con Yoongi lo aveva messo in una situazione di totale confusione.
Era assurdo e lo sapeva, non aveva alcun senso, ma da quel giorno aveva iniziato a notare tante, tantissime cose e iniziava a sentire una strana pressione addosso che non riusciva a comprendere.
Avrebbe dovuto parlarne a Seokjin, lui era decisamente il più sveglio in quel tipo di cose, ma non sapeva come iniziare, non era abituato a chiedere consigli, non era abituato in generale a tormentarsi tanto per certe cose, ma era da una settimana che era confuso e non poteva certo continuare in quel modo.
«Sai» disse dopo un po' di silenzio, tentando di rendere la conversazione leggera, come se non importasse, «oggi ho avuto una dichiarazione» rise divertito.
Seokjin lo osservò curioso, che fosse quello il motivo delle sue stranezze? «Una dichiarazione? E da chi?».
Alla fine, aveva deciso di girarci intorno e raccontare l'aneddoto di quel pomeriggio, d'altronde nemmeno lui sapeva bene quale fosse il problema e da qualche parte doveva pur cominciare «Ricordi il ragazzo nuovo con cui mi sono fermato qualche volta in sala prove? Per dargli una mano?».
Seokjin annuì vigorosamente «Si, certo, come si chiamava?».
«Lee Hyung» gli ricordò, il sorriso divertito non abbandonò il suo volto, «bè, il ragazzino si è preso una bella cotta».
«È al primo anno giusto?».
Hoseok annuì.
Seokjin cercò di scrutare il suo volto, di captare ogni minimo segno, ma proprio non trovava il punto della questione «Oddio aspetta» disse preoccupato, «non ci starai pensando?» chiese, trovandola l'unica possibile conclusione.
Hoseok scoppiò a ridere «No, no, insomma, è molto più piccolo di me e poi ecco, no, davvero».
Seokjin tirò un sospiro di sollievo, certo, quattro anni di differenza non erano tantissimi, ma comunque la cosa avrebbe comportato le sue complicazioni.
«Era solo un aneddoto divertente che mi è capitato oggi, niente panico» lo rassicurò, «il poverino era intimidito da Yoongi sai? Ci ha messo una vita a dirmelo oggi dopo le lezioni».
«Conosce Yoongi?» chiese curioso Seokjin, il fatto che lo avesse nominato apriva molti più interrogatori.
Seokjin sapeva che Hoseok non poteva averlo nominato casualmente, il rapporto tra lui e Yoongi era sempre stato speciale, era così da quando erano solo dei ragazzini, eppure Seokjin non aveva mai capito a pieno nessuno dei due ragazzi.
A volte sembravano i migliori amici ideali, a volte erano così affiatati e complici che sembravano una coppia sposata, altre volte ancora non si capivano proprio e finivano per litigare come fossero uno il peggior nemico dell'altro.
Era da sempre così, il comportamento dei due variava a seconda del momento e degli eventi correnti, ma una cosa era certa, nessuno dei due prendeva alla leggera niente che riguardasse l'altro, anche per una sciocchezza come questa.
Hoseok annuì «Questa settimana è venuto qualche volta a prendermi a lezione, per questo Lee mi ha chiesto se non fossi già impegnato» rise portandosi una mano alla fronte, «assurdo».
Seokjin avrebbe voluto indagare ancora, chiedere di più, capire il motivo per il quale quegli avvenimenti avessero turbato Hoseok, perché qualcosa che non andava c'era, ma non riusciva ancora ad afferrare del tutto il problema.
Appena aprì bocca, come spesso capitava in casa Kim, Seokjin venne interrotto dal suono del campanello.
«Scusa» disse sospirando amareggiato, «vado e torno».
«Non preoccuparti, hyung» rispose tranquillo l'altro, che in realtà iniziava a sentirsi agitato e si ritrovò a ringraziare mentalmente chiunque si trovasse fuori da quella porta.

Quando Seokjin tornò, dietro di lui c'era una figurina molto più bassa del maggiore, i capelli rosa un po' arruffati dal vento e le strette spalle evidenziate dal giubbino in pelle nera, mentre il maglioncino a collo alto evidenziava l'eleganza della sua figura.
«Ah, Jiminah, buongiorno» lo salutò Hoseok vedendolo arrivare, a quanto pare era lui il suo salvatore
«Hyung! Non sapevo che "l'angolo del tè delle signore pettegole" fosse stato spostato a Venerdì» esclamò questo allegro.
Seokjin sbuffò divertito, sedendosi davanti ad Hoseok «È solo un'eccezione».
«Già, ero di passaggio» confermò Hoseok, «pensavo di vederti in palestra oggi a dire il vero».
Jimin sporse leggermente il labbro inferiore in una smorfia «Sono così impegnato, hyung!» si lamentò andando a sedersi tra lui e Seokjin, «TaeTae è tutto il giorno da Miyon e io sto prendendo appunti per entrambi, inoltre ho iniziato a dare ripetizioni, abbiamo bisogno di soldi».
«Oh, Miyon sta ancora male?» Chiese Seokjin preoccupato.
«Si, nel week end i suoi genitori sono a casa, ma per oggi hanno chiesto a TaeTae se poteva tenerla per tutta la giornata».
«Povera piccola» disse Hoseok dispiaciuto, «e povero Tae, sarà stremato».
«Ieri aveva la febbre alta» disse Seokjin, «speriamo non sia nulla di grave».
«Sembrerebbe solo una brutta influenza» li rassicurò Jimin, «comunque TaeTae dovrebbe aver quasi finito adesso» disse guardando il telefono.
«Ah, siete a cena dagli hyung oggi?» chiese Hoseok.
«No, sono qui di passaggio anche io» spiegò Jimin, «sono venuto a prendere il mio bambino».
Hoseok lo osservò stupito.
Seokjin sorrise «Jungkook è ancora nello studio di Joonie».
«Marlet?» Chiese Jimin.
«Non lo ha lasciato un secondo da quando sono arrivati».
«Ah, uffa, quel cane preferisce Jungkook a me, eppure dorme sempre nel mio letto, il bastardo» disse divertito.
«Non credo che ai cani piaccia essere pizzicati e stritolati, sai?» disse Hobi prendendolo in giro, «comunque, perché Marlet non è con Tae?».
Jimin corrugò le sopracciglia «Io non lo stritolo, sono coccole e a lui piacciono tanto» precisò offeso, «comunque la madre di Miyon è allergica ai cani e non vuole nemmeno che entrino in casa sua, quindi Jungkook si è offerto di tenerlo, visto che oggi non aveva lezione».
Seokjin sorrise apertamente «È proprio un bravo ragazzo».
«E dovreste vedere come cerca di piacere a TaeTae» disse Jimin ridendo, non sembrava dar troppo peso alla leggera ostilità che Taehyung aveva ancora nei confronti del minore.
Taehyung lo aveva rassicurato a riguardo e a lui bastava, sapeva che le cose presto o tardi sarebbero cambiate.
Seokjin e Hoseok si scambiarono uno sguardo dispiaciuto, ma nessuno dei due disse nulla.
Seokjin sospirò «Dai, vai a chiamare Kookie che preparo del tè, ha bisogno di riposarsi».
Hoseok osservò assorto Jimin che si alzava pimpante dalla sedia, dirigendosi verso lo studio.
Da quando avevano nominato Jungkook, aveva iniziato a sentirsi agitato e non poteva fare a meno di pensare all'episodio di quella domenica.
Era solo uno stupido ed insignificante equivoco, perché non riusciva a passare oltre?

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