23. Sacrificio

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"Da quanto saremo qui?" Chiese Grayson tremando tra le braccia di Dalila.
Le tempie ormai rosse e screpolate.
Dalila in quel periodo aveva dovuto farsi forza per Grayson.
Era debole, ogni giorno di più.
Era sempre più pallida e Grayson non sapeva cosa fare.
Non voleva arrecarle ulteriori pesi e problemi ma non riusciva a stare calmo in quel luogo infernale.
Non sapevano, effettivamente e con sicurezza, da quanto tempo fossero lì.
Ma non avevano più rivisto nessuno delle Armate.
"Non lo so Gray, a occhio un paio di giorni" rispose Dalila con voce rauca e stanca.
Grayson appoggiò la testa sulle gambe della giovane e le disse quello che da qualche tempo voleva dirle:
"Tesoro mi dispiace, davvero.
Vorrei riprendermi ma per quanto mi sforzi non riesco.
Dovrei essere io a soccorrere te ora che ne hai bisogno...non il contrario"
Dalila gli sorrise dolcemente ma prima che potesse rispondere si sentirono dei passi.
Si scambiarono degli sguardi interrogativi e, con fatica, si alzarono.
Dopo poco i passi si fecero più vicini e due volti comparvero davanti alla cella.
Jennifer e Laila.
"Jen?" Si stupì Dalila:
"Laila!" Esclamò Grayson con un sorriso di sollievo.
"Come state?" Domandò sempre Grayson mentre Dalila si chiese mentalmente cosa ci facevano in quel posto.
"Noi?! Oh per Cecil! Noi bene ma voi? Che cavolo ci fate qui?" Disse Jennifer in risposta.
"Eravamo alla ricerca di Livon. Il fratello di Kayla.
Ma è con le Armate e ci ha rapiti" disse Grayson affranto.
"Kayla ha un fratello?" Chiese Laila:
"Nemmeno noi lo sapevamo" intervenne Dalila.
"Perchè sembrate sotto tortura? Da quanto siete qui?" Chiese Jennifer, osservandoli.
"Da qualche giorno ma non ci hanno torturati" disse Grayson:
"Non ce n'è stato bisogno" concluse la frase Dalila.
"Perchè?" Domandò Laila:
"Livon è potente. È riuscito a indebolirmi.
Sento che risucchia la mia magia" spiegò Dalila:
"Poi ci ha messi nella mia vecchia cella e mi sembra di impazzire" andò avanti Grayson.
"Oh ragazzi...mi dispiace" disse Jennifer.
"Ma voi che ci fate qui?" Chiese Dalila:
Le ragazze si fissarono negli occhi:
"Non siete qui per noi vero?" Disse Grayson:
"Ora si. Non sapevamo foste qui.
Hanno preso Will" disse Laila.
"Io ancora non capisco.
I loro piani non hanno senso" commentò Jennifer, stressata.
"Miles voleva che lo portassimo dalla Compagnia...ma ora che c'entra?" Si lamentò Laila.
Dalila e Grayson si guardarono confusi.
"Cominciamo a uscire di qui" prese parola il ragazzo.
Jennifer si mise al lavoro creando dei rampicanti attorno al lucchetto per romperlo.
Gli altri erano in silenzio.
Laila creò un po di acqua a spruzzo dalle sue mani per far dissetare i due giovani che, riconoscenti, bevvero come se fosse una fontanella del parco.
Proprio in quell'istante i rampicanti di Jennifer si alzarono dal lucchetto, non riusciva a controllarli.
Andarono a stringersi attorno al suo collo.
"Miles" chiamò, mentre i rampicanti stringevano sulla sua giugulare.
Tutti si erano fermati, Laila tentava di aiutare Jennifer, poi la voce di Miles li raggiunse.
"Allontanati da lei e dalla cella Laila" intimò.
Laila si voltò e Miles comparì davanti a lei, il braccio alzato puntato verso Jennifer a comandare i rampicanti.
Laila alzò le braccia in segno di resa e si allontanò con uno sguardo di scuse verso la figlia di Cecil, che però annuì.
"Finalmente vi abbiamo tutti con noi, Ebra sarà felice" commentò Miles:
"Quindi era questo il vostro piano...averci tutti qui?" Disse Dalila da dietro le sbarre.
"Prescelta. Dovresti pensare alla tua salute" le disse Miles guardandola con odio.
Dalila tossì incontrollabilmente e si afflosciò sulle sbarre metalliche.
Grayson si mise accanto a lei, posandole un braccio sulle spalle.
Spostò i suoi occhi verdi su Miles e, se uno sguardo avesse potuto uccidere, Miles sarebbe già morto.
Il ragazzo sghignazzò e disse:
"Vieni avanti piccola.
Non vuoi salutare i tuoi amici?"
Da dietro Miles, spuntò la figura esile di Kim.
Dalila si alzò appoggiandosi a Grayson ma le venne un capogiro e tornò a sedersi a terra.
Kim fissava Grayson.
Grayson, dopo aver aiutato Dalila a sedersi, fronteggiò lo sguardo della neo-diciannovenne.
Miles rise di gusto e se ne andò, mentre si voltava, passò una mano sulla schiena di Kim e le sussurrò:
"Tu sai cosa fare" la ragazza rabbrividì.
Jennifer si liberò dai rampicanti e Laila accorse per non farla cadere.
Kim creò subito una corrente e fece alzare in volo Laila e Jennifer spedendole in un'altra cella.
Quando il tatuaggio si spense lanciò un'ultimo sguardo a Grayson e fece per andarsene:
"Perchè?" Chiese Grayson e quella parola la trattenne, ma continuò a dargli le spalle.
Non sopportava più di guardarlo negli occhi e vederci solo delusione.
Dopotutto l'aveva aiutato a sopravvivere andando contro il volere di sua madre e delle Armate.
"Perchè cosa?" Chiese allora lei.
"Perché ci fai questo?"
"Perché non ho altra scelta"
"Avanti Kim. Tutti abbiamo un'altra scelta" protestò Grayson, lui credeva ancora al lato buono di Kim.
Quel lato che, supponeva, si fosse innamorato di lui.
"Gray è inutile. Smettila di pensare che ti aiuterò perchè non lo farò...io non ti devo niente!" Disse Kim alzando la voce e voltandosi di scatto.
Grayson respirò a fondo:
"Non è questione di doversi qualcosa, non è questione di aiutarsi.
È questione di volersi bene.
E io so che tu mi vuoi bene Kim" le disse pacato.
A Kim vennero gli occhi lucidi.
Certo che gli voleva bene ma non poteva cambiare idea.
Ormai era troppo tardi.
"Gray non perdere tempo con lei" disse Dalila alzandosi e prendendo per mano Grayson.
"Zitta tu!" Sbottò Kim.
"Come scusa?" Chiese irritata la rossa:
"Mi spieghi come fai a starci insieme? Come fai a esserne innamorato?
È soltanto una figlia di Ebra stronza, antipatica, scostante, che si crede superiore.
Che uccide senza pietà.
Tu sei diverso, voi siete cosi diversi!
Ammettetelo il vostro non può essere vero amore!" Sbraitò Kim con le lacrime agli occhi, rivolta a Grayson.
"Kim" disse Grayson mettendo un braccio davanti a Dalila per bloccarla dal fare qualsiasi cosa:
"Lei non è solo quello che mostra.
Io la amo perchè conosco anche il suo altro lato.
E quel lato che tu hai descritto e che tutti vedono per me è stupendo.
Sai, quando ami, ami tutto dell'altra persona"
"Sei solo uno stupido.
Gli opposti non si attraggono Gray!
Io sono migliore di lei!
Io sono più simile a te" Disse Kim, con le lacrime che cominciavano a scendere.
"Oh oh oh.
Ecco dov'è il punto Kim.
L'avevo già inteso ma questa ne è la prova.
Sei gelosa di me.
Perchè sei innamorata di Grayson" commentò Dalila con un sorriso di scherno.
Kim si rese conto delle parole che aveva detto e si sbattè, mentalmente, una mano sulla fronte.
Si era scavata la fossa da sola.
"Non sbeffeggiarla" rimproverò Grayson:
"Non lo sto facendo, metto solo in evidenza ciò che, ormai, è un dato di fatto" rispose innocente Dalila.
"Senti Kim.
Il nostro amore ha già dato prova della sua forza e resistenza.
Per parecchie volte anche.
Quando ci hai traditi e Ester mi ha torturata, lui è accorso per salvarmi.
Siamo partiti insieme e Niho lo ha rapito e io sono accorsa per salvarlo.
Lui è venuto con le Armate per permettermi di adempiere il mio destino.
3 mesi è rimasto qui. 3 fottuti mesi.
Periodo nel quale io non l'ho mai tradito e l'ho sempre amato, tentando anche di salvarlo.
Successivamente siamo tornati qui e ora ti faccio questa domanda.
Perchè dopo giorni io non sono ancora morta?"
Kim corrugò la fronte non capendo la domanda:
"Nonostante Livon mi stia prosciugando perchè non sono ancora morta?"
Ripetè Dalila indicando il suo stato con la mano.
Il suo corpo magro, il suo volto pallido, le sue occhiaie.
Kim esitò:
"Perchè c'è Grayson" disse aprendo gli occhi alla realtà.
"Din din din.
Esatto" disse Dalila imitando il suono della vittoria delle sale giochi.
"Quindi ora pensi ancora che gli opposti non si possano attrarre?"
Kim abbassò il capo e disse:
"Io penso che voi vi amiate ma che comunque potrei essere migliore per Grayson"
Gli occhi di Dalila divennero rossi tutto a un tratto:
"Senti Kim te lo dico chiaro e tondo, senza giri di parole.
Stai lontana da Grayson" la avvertì con voce profonda, in trance.
"Sei troppo debole per diventare una portatrice. Non ho paura di te" la stuzzicò Kim.
Voleva vendicare suo padre.
"Ora basta! Non qui, non cosi, non adesso!" Esclamò stancamente Grayson posando le mani sulle spalle di Dalila:
"Dal torna in te" le disse.
Ma Dalila teneva gli occhi puntati in quelli grigi di Kim.
"Dal fallo. Torna in te" le intimò Grayson.
Piano gli occhi le tornarono azzurri.
"E tu Kim...vattene.
E spiegami...anche se ti amassi...come potrei stare con te che sei cosi simile a tua madre?"
Kim fece uno sguardo triste:
"Quando ami, ami tutto dell'altra persona" rispose prima di andarsene.
Aveva detto le stesse parole di Grayson.
Egli fece un sospiro triste.
Dalila lo guardava:
"Tu la ami?" Gli chiese inaspettatamente, lui la guardò strabuzzando gli occhi:
"Ma sei impazzita? No, no e no di nuovo.
Ma che vai a pensare?!"
"Scusami, volevo solo esserne sicura" disse la ragazza mettendosi una mano sulla fronte:
"Tesoro hai fatto un cosi bel discorso sulle prove che ha superato il nostro amore e non ci credi nemmeno tu?
Non credi che io ti ami?
Forse non te l'ho dimostrato?"
Una delle cose più belle del loro rapporto era il dialogo.
Cosa che manca in molte coppie, purtroppo.
"No Gray certo che ci credo, credo in te, in me, in noi.
Ho solo paura che troverai qualcuno migliore di me e mi lascerai"
"Dalila, più di un anno fa ti ho fatto una promessa.
Ti ho promesso che non ti avrei abbandonato e ho intezione di mantenere questa promessa ok?"
"Ti amo Grayson, non volevo dubitare di te"
"Ti amo anche io.
E ti amerò per sempre"
Dalila posò la fronte sulla sua, poi gli baciò una tempia e infine l'angolo della bocca.
"Per sempre" sussurrò prima di baciarlo con tutto l'amore possibile.

***

Washington

"Allora? Quanto manca?" Chiese Ebra irritato nella sua dimora.
"Poco amore.
Li abbiamo tutti adesso"
"Mhh bene cucciola.
Allora elencameli" disse voltandosi malizioso verso Lumi.
"2 prescelti: Dalila e Grayson" disse la donna.
Ebra fece qualche passo verso di lei:
"2 portatrici: Dalila e Kayla" disse ancora, Ebra la raggiunse.
"1 figlia di Cecil: Jennifer"
Ebra le baciò l'orecchio mordicchiandole il lobo.
Lumi lo prese per le spalle ma continuò:
"1 figlio di Myla: Will"
Ebra passò a baciarle la mandibola.
"1 figlia di Zorg: Laila" disse cominciando ad ansimare.
Ebra le baciò il collo cominciando a succhiare e leccare dolcemente per lasciarla finire.
"1 figlio di Ebra potenziato: Livon" disse con un gemito e velocemente aggiunse:
"E-e infine le vittime sacrificali e...oddio non ce la faccio più"
Staccò bruscamente Ebra dal suo collo e lo baciò voracemente mordendogli le labbra.
"Mh" si lasciò sfuggire Ebra nel bacio.
"Mettiamolo in atto allora questo magnifico piano" disse.
Lumi lo trattenne su di se e disse:
"Si ucciderai i tuoi fratelli dopo amore"
Ebra ghignò e cominciò a baciare il petto di Lumi.
Si prospettava una splendida giornata la prossima, pensò.

Il Ritorno Di Ebra |  Trilogia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora