Capitolo 1

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E finalmente è giunto questo momento tanto atteso: il primo giorno della quinta superiore. 

Sono sveglia da 5 minuti mentre osservo il bellissimo soffitto di camera mia. Sembro Damon di The Vampire Diaries quando quelle volte si mette sdraiato sull'asfalto di quel famoso ponte. Lui contempla il cielo almeno, io un muro bianco. Ahh, vorrei tanto essere lui, ma sfortunatamente non è possibile, quindi è ora di alzarsi e affrontare questo nuovo e ultimo anno di scuola.

Dopo essermi preparata saluto i miei con un bacio sulla guancia e mi dirigo a scuola. Nel tragitto attacco le cuffiette al telefono per sentire un po' di musica nelle strade di Magenta, una piccolissima provincia di Milano dove si trova il "Liceo Linguistico Salvatore Quasimodo" che è famoso per.. Ok, non farò mai la guida turistica. Dopo aver smesso di fantasticare sul mio futuro da guida fallita, decido di ascoltare "Youth" di Shawn Mendes. È il mio cantante preferito da 5 anni ormai.

Appena arrivata a scuola sento qualcuno che dietro di me urla «Ma ciao Lunitaaaa».

Io mi giro e vedendola arrivare mi preparo per morire soffocata. Lei è Clarissa, la mia migliore amica, incontrata esattamente 4 anni fa, quando ho cambiato scuola. Prima facevo l'artistico, decisione più stupida di quella non potevo farla, eh. Insomma Clarissa è una ragazza molto socievole e con I suoi occhi verdi e capelli lunghi biondi è una ragazza meravigliosa. Sia di aspetto che di carattere. Ha un cuore puro.

«Cla, ehi. Così mi uccidi» le dico con voce strozzata ancora stretta nell'abbraccio cercando di staccarla da me. I suoi lunghi capelli ricci mi si sono letteralmente andati in bocca.

«Oh sì. Scusami, ma mi eri mancata» esclama.

«Anche tu» le dico sorridendo.

Iniziamo a parlare della nostra estate. Non ci siamo viste o sentite per niente, ma l'amicizia non è scriversi tutti i giorni. L'amicizia è sapere che c'è una persona che ci sarà sempre per te, che ti vuole bene e che non ti lascierà mai sola.

Appena suona la campanella entriamo nell'edificio, anche comunemente chiamato carcere, e cerchiamo la nostra classe. Sfortunatamente ci mettiamo un po' a trovarla perciò appena entrate in classe troviamo solo il primo banco libero. Come iniziare l'anno scolastico nel modo giusto.

«Un posto dietro potevate anche lasciarcelo» tuona la mia amica al resto della classe che, da perfetti imbecilli, non si degnano nemmeno di rispondere.

«Che cretini» sbuffa mettendo lo zaino a terra e successivamente sedendosi dalla parte destra del banco.

Io faccio esattamente la stessa cosa e attendiamo l'arrivo della preside per farci il suo solito discorso. Ma quest'anno sarà diverso. Abbiamo la maturità e l'unica cosa che vorrei è morire, ma con del sangue di vampiro nel corpo, eh. Magari divento un vampiro e starò con Damon. Devo seriamente smetterla di farmi film mentali su cose che non potranno mai accadere perchè i vampiri non esistono. Vero?

Appena arriva la professoressa di inglese ci alziamo in piedi per darle il buongiorno e con lei c'è la preside. Inizia a fare il suo solito e noioso discorso. Ormai ho imparato tutto a memoria, ma come avevo previsto ci parla anche dell'esame di maturità e che quest'anno dobbiamo impegnarci molto di più. Faccio uno sbadiglio abbastanza rumoroso e la preside lo nota. Maledetta.

«Se non le interessa ciò che dico può anche accomodarsi fuori» mi deride davanti a tutti con quella sua voce insopportabile.

«No signora preside. Sto apposto così» le faccio un sorriso sarcastico e, dopo avermelo ricambiato con un sorriso tirato, riprende la sua inutile diceria.

Poco dopo l'uscita della preside  sentiamo bussare alla porta e in coro rispondiamo con avanti. La porta si apre lentamente e appare un uomo, avrà come minimo 25 anni. Rimango incantata dai suoi occhi, sono stupendi. Incrocio il suo sguardo e subito dopo abbasso la testa.

Te Quiero ProfesorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora