Capitolo 2

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«Buongiorno mondo!» saluto i miei genitori appena arrivo in cucina.

«Ehi, amore. Perchè sei così felice?» domanda mio papà.

"Sai papà ieri mi ha scritto il professore, quello giovane e bellissimo, di cui credo di avere una cotta. Ah e poi l'amore della mia vita, ovvero Shawn Mendes, farà un concerto a Milano dove ci andrò di nascosto perchè voi non mi darete il permesso. Quindi niente di che papà, tranquillo".

«Perchè oggi è una splendida giornata!» dico la prima cosa che mi viene in mente.

«Ma se tra poco viene a piovere..» dice mia mamma.

«Sì, emh.. era per dire» dico con imbarazzo. Fare figure di merda con la famiglia fatto.

Dopo aver bevuto un cappuccino, questa volta senza l'aggiunta del nesquik, vado a prepararmi e a fare lo zaino. Ho dimenticato di farlo ieri e  anche se porterò le stesse cose, devo aggiungere il quaderno che ho innaugurato come "Cuaderno De Español" e poi non fa male a nessuno se lo porto dato che non si sa ancora l'orario. Spero che oggi ce lo diano. Dopo aver fatto tutto esco di casa, non prima di aver salutato i miei genitori, e mi incammino verso scuola ascoltando Shawn Mendes, ormai è un mood.

Mentre sto camminando tutta tranquilla sento delle goccie sul mio capo. Mamma aveva ragione, sarebbe venuto a piovere. Ad un tratto una macchina accosta vicino a me. O è qualcuno che ha bisogno di informazioni o è un maniaco che se ne approfitta per rapire persone dato il tempo. Spero la prima. Stoppo la musica e mi avvicino all'auto con molta lentezza.

«Buenos días señorita. Ti serve un passaggio?» dice il professore sporgendosi verso il sedile destro con il finestrino aperto.

Spalanco gli occhi. Cioè ci sono tante persone che hanno bisogno di un passaggio e lui lo chiede proprio a me. Giuro che in uno di questi giorni muoio per infarto, ma almeno non è un maniaco.

«Allora?» domanda impaziente il professore.

«Prof, a me non serve un passaggio, però la ringrazio» rispondo cortesemente dopo aver sfatato i miei film mentali.

«Insisto per accompagnarti» alla fine dopo 5 minuti di litigata cedo e accetto il passaggio, giacché sarebbe venuto a piovere.

Dopo essere entrata in macchina lo ringrazio e si crea un silenzio imbarazzante. Mi chiedo perchè abbia offerto un passaggio proprio a me.

«Allora, hai fatto i compiti?» mi domanda girando il capo verso di me, per poi posarlo di nuovo sulla strada.

Ha entrambe le mani sul volante e dalla camicia si intravedono i suoi muscoli. È bellissimo quanto illegale, nel vero senso della parola. Shawn, marito mio, scusami, ma pure lui è stupendo. Sinceramente non avrei mai pensato di fare questi pensieri su un mio professore, ma è accaduto. In più dovrei essere onorata per aver un passaggio da lui, tutte lo avrebbero voluto.

«Quindi señorita? Li hai fatti i compiti?» domanda ancora e io annuisco.

«Professore, ma da dove ha avuto il mio numero?» domando ricordandomi della sera precedente.

«Sai Luna, dovresti togliere il tuo numero da Facebook» risponde in modo sarcastico.

«Cosa? Ma io non ho il numero pubblico su Facebook» eclamo con agitazione e sorpresa.

Prendo subito il telefono che ho messo nella tasca anteriore dei jeans ed accedo su Facebook. Clicco sul mio profilo e vado su informazioni. "Numero cellurare visibile a tutti". Cazzo! Lo elimino subito sperando che nessuno lo abbia preso e con più calma lo riposo in tasca.

Te Quiero ProfesorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora