Yoongi non ricordava molto del resto della notte del falò, a distanza di due mesetti. Aveva cancellato le parti non importanti, continuando a ripetere nella testa, come un disco rotto, quando finalmente aveva avuto occasione di baciare Jimin (cosa che aveva continuato a fare per un'altra oretta, prima che uscissero dall'acqua e decidessero di farsi una doccia veloce e gelida). Ricordava bene l'addio, invece, quando aveva abbracciato tutti e poi si era trovato da solo con Jimin, faccia a faccia, aspettando che gli venisse l'ispirazione per salutarlo in un modo giusto. Eppure non c'era alcuna parola giusta, nessuna frase da dire che i due non avessero già stampata nel cuore. Sapevano di starsi dicendo un probabile mezzo addio, e non stava bene a nessuno dei due.
Jimin gli aveva chiesto di restare, aggrappato con le mani intrecciate dietro il suo collo e il naso ad un centimetro dalla sua gota. Però era una richiesta stupida, bambinesca e impossibile, ed entrambi ne erano consapevoli. Il menta aveva unito le sue labbra a quelle del minore un'altra volta, stringendogli dolcemente la schiena e cercando di dirgli mille parole in quel gesto pavido. Poi si era voltato e non si era girato neanche quando Jimin gli aveva gridato di promettergli di non dimenticarsi di lui. Ovviamente, Yoongi non se n'era dimenticato affatto.
C'erano stati dei contatti, brevi, effimeri. I messaggi scambiati solo per la melodia da creare, assorbiti dal frenetico movimento della città che trascinava Yoongi nella confusione che aveva evitato per due mesi. Fu per caso che, un giorno di Novembre, l'ex menta (che nel frattempo aveva tinto di nuovo i capelli di nero), sotto una serie di chiacchiere scambiate con Jeongguk, che viveva nella sua stessa città, si ricordò che, di lì a breve, si sarebbe tenuto il concorso a cui Jimin gli aveva detto di averlo iscritto online. Il tempo di organizzare il gruppetto degli animatori meno Jimin e si fece il giorno del concorso. Il moro aveva deciso di non coinvolgere il minore nel progetto, volendogli fare una sorpresa. Il pensiero di rivederlo, dopo tutto quel tempo distanti e quei contatti fugaci terminati con il completamento della melodia, gli metteva addosso un'agitazione che doveva essere ben più che semplicemente evidente, dato che, fuori dal teatro dove si sarebbe svolto l'evento, gli altri cercarono di calmarlo in ogni modo.
«Grazie per esserci tutti, ragazzi. Per lui sarà importante sapere che siete qui.»
Disse, facendo passare lo sguardo su tutti i presenti e seppellendo un po' di più le mani nelle tasche. Il clima era rigido, le nuvole coprivano il sole.
«Per lui sarà importante sapere che siamo tutti qui. Compreso e soprattutto te.»
Namjoon, come sempre, cercò di sollevargli il morale. La verità era che Yoongi stava letteralmente morendo dentro, mangiato dai sensi di colpa e dall'ansia. E se Jimin si fosse dimenticato di lui? Se avesse trovato qualcuno di migliore, qualcuno di meno lontano, di meno complicato, di più socievole? Erano due mesi che la sua mente suggeriva domande del genere, ed erano due mesi che il moro cercava di respingerle.
«Siamo qui con te, Yoongi.»
Hoseok gli strinse la spalla, seguito da tutti gli altri meno Seokjin, che rimase un po' distante, a guardarlo, mentre tutti entravano all'interno dell'edificio.
«Non vi siete più sentiti, vero?»
Il moro sorrise tristemente, scuotendo la testa. Seokjin si avvicinò e gli porse un sacchetto. Yoongi faticò a togliere le mani dalle tasche, ma quando ci riuscì alzò lo sguardo sul maggiore, chiedendogli con una muta domanda se fosse per lui. In tutta risposta, Seokjin gli sorrise, annuendo. Lentamente, il moro aprì il sacchettino: in fondo alla bustina c'era la collana che Seokjin portava sempre al collo, quella che gli aveva rivelato essere un regalo di Namjoon.
«M-ma... perché?»
Lo stupore si dipinse sul volto freddo di Yoongi, mentre Seokjin gli chiudeva le dita intorno alla collanina, sorridendo mesto. Se da una parte non avrebbe mai lasciato quella collanina, dall'altra era più facile affidare quelle conchiglie sfortunate ad altre storie, altre persone, altri cuori infranti e da ricostruire da zero.
«Per ricordarti che hai ancora una possibilità, e non devi sprecarla.»
Detto ciò, lo superò ed entrò nell'edificio.
STAI LEGGENDO
LA COLLANINA DI CONCHIGLIE
Fanfic𝐘𝐎𝐎𝐍𝐌𝐈𝐍. Il caldo di Agosto non sembra voler allentare la presa, neanche quando Settembre è alle porte. A Yoongi non piace il mare, ma da due mesi lavora al lido "Nettuno". Le cose miglioreranno, con la fine del suo lavoro estivo? Non sa dirl...