6. Notte movimentata

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Effettivamente Delight si rese conto che passare il Natale a Hogswarts non era poi così male.

Niente lezioni, nessuno che gironzolava per i corridoi facendo casino, le decorazioni in giro per il castello, la biblioteca tutta per lei e la possibilità di andare ovunque senza essere osservata.

Non avrebbe mai immaginato che le sarebbe veramente piaciuto passare le feste di Natale ad Hogwarts.

Passava la gran parte del tempo ad ascoltare musica in qualche corridoio della scuola con la matita e foglio in mano, faceva visita ad Hagrid che le mostrava qualche nuova creatura e alla sera faceva i compiti.

Il giorno di Natale aveva ricevuto dai suoi genitori dei colori ad olio, pennelli, delle tele, olio di lino, trementina, acqua ragia e un cavalletto: tutto l'essenziale per dipingere insomma. In allegato una lettera che le diceva che stavano bene, ma nessuna traccia di dove si potessero trovare. Anche Luna le aveva mandato un regalo: uno strano paio di occhiali rosa. Insieme c'era un biglietto con scritti gli auguri di Natale e la informava che gli occhiali in questione erano Spettrocoli, utili per vedere i Gorgosprizzi.

Delight rise e se li mise in testa a mo' di cerchietto.

Nel pomeriggio andò da Hagrid per augurargli un buon Natale e si scambiarono i regali: lei gli aveva fatto una bella sciarpa gigante a uncinetto e che fatica! Si promise di non fare mai più una cosa del genere, ci aveva impiegato una vita.

Hagrid in compenso l'apprezzò molto e le diede un portachiavi: una palla di pelo con le zanne che cercava di morderti se ti avvicinavi troppo.

«Basta una grattatina per fargli fare le fusa. È un ottimo antifurto» disse e Delight non ne dubitò.

Lanciò a Thor un bell'osso che si era procurata dalle cucine e tornò nel castello dove, trovato un angolino che la ispirava e al calduccio, si sdraiò per terra e iniziò a provare il nuovo set di colori a olio che i suoi le avevano mandato.

Si sentiva libera e incontrollata e, anche se non aveva ancora trovato il modo di togliersi quel dannato bracciale, non aveva avuto più incubi o scatti d'ira.

Magari anche Voldemort si stava facendo una vacanza o per meglio dire Delight cercava di convincersi di ciò; sapeva benissimo che non l'avrebbe mai fatto.

Qualcuno che la controllava però c'era: appoggiato alle mura di pietra grigia, in principio del corridoio, c'era Malfoy che la osservava a braccia conserte.

Cercava di capire cosa passasse per la testa di quella ragazzina, ma proprio non ci riusciva. Passava il tempo con quei suoi fogli e colori, con quelle cuffie walkman in testa e si sedeva o sdraiava in ogni posto che trovasse senza farsi troppi problemi.

Quei capelli poi erano completamente privi di gusto, eppure così indicati su di lei.

«Che diavolo stai facendo sdraiata sul pavimento?» le chiese il biondo avvicinandosi.

Lei alzò lo sguardo dal foglio e vide i piedi del giovane mago di fronte alla sua faccia.

«Malfoy?» chiese tornando a guardare il suo disegno.

«Non ignorarmi» sbottò lui spostando con un piede la sua mano con in mano la matita.

Lei sospirò e alzò la testa verso il suo viso: non era affatto comoda in quella posizione.

«Ti ho chiesto cosa fai sdraiata in mezzo al corridoio e... che diavolo sono quei cosi?» chiese sconvolto indicando gli occhiali che portava sopra la testa.

«Spettrocoli o una cosa simile» rispose «Tu non dovresti essere a casa tua ovunque essa sia?» chiese lei.

«Ti piacerebbe» disse lui con un sorriso strafottente, alzando entrambe le sopracciglia «e non dirmi che non mi hai notato in Sala Grande. È talmente vuota che è impossibile non vedere chi è presente e chi no» disse ridacchiando.

MALEDICTUS - Una Parte di Me - (PRIMA PARTE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora