Quando il treno finisce di imitare pateticamente una materializzazione, riuscendo comunque a farmi venire un certo senso si nausea, ci fermiamo in una spiaggia bianca, sabbiosa, con qualche calma onda che, ogni tanto, accarezza il bagnasciuga.
Devo dire che per uno che ha vissuto per tutta la vita in Inghilterra...questo è davvero (anche materialmente) il paradiso.
Prendo per mano Lily, l'unica persona al mondo con cui vorrei condividere questo posto meraviglioso, ed iniziamo a camminare lungo la riva, lasciando all'acqua di solleticarci le caviglie e alla sabbia di insinuarsi tra le dita.
Passeggiamo in silenzio, da una parte godendoci il paesaggio, dall'altra scrutando i dintorni sconosciuti.-Secondo te...adesso ci troviamo in un posto simile al paradiso?-mi chiede, ad un tratto, inclinando la testa, segno che è incuriosita e titubante riguardo la risposta a questa domanda.
-Non saprei...non direi che questo è proprio il paradiso. Non so se credere più nell'esistenza di un ente superiore, un qualunque dio, dopo tutto quello che ho visto durante questa battaglia. Morte, violenza ovunque...bambini strappati via ai genitori e... viceversa. Non so se un dio tanto buono come generalmente lo si descrive lascerebbe che tutto ciò accada. Quindi forse...forse questo è semplicemente un "dopo", che magari ci siamo meritati durante la nostra vita.-rispondo sinceramente, e vedo Lily annuire.
-Sì... sì, deve essere così.Noto che si è incupita quando ho accennato al fatto che Harry ci sia stato strappato via(o forse dovrei dire il contrario), quindi provo a farla ridere un po' con la mia stupidità maschile.
-Beh... però, se ci pensi bene, dobbiamo essere stati davvero dei santi da vivi se guardi questo posto...no?- e la schizzo con un po' dell'acqua che mi arriva sul piede.
Esattamente come pensavo, lei sorride alla mia battuta scema e si finge oltraggiata dal mio gesto. Si porta una mano sulla fronte e mi rimprovera teatralmente.
-Signor Potter, ma come si permette di affrontare in un modo simile una signora?!-fa lei con voce grave. Accidenti, è una grande attrice. Se avessi dovuto basarmi solo sulla sua espressione, probabilmente avrei creduto che fosse davvero arrabbiata con me.
-Adesso, mi toccherà agire di conseguenza...-dice invece, e succede tutto molto velocemente. Non so con quale forza, mi spinge dove l'acqua ci arriva al ginocchio e mi fa cadere. Lei cade sopra di me, schiacciandomi verso il fondo sabbioso. La botta è un po'dolorosa, ma credo di essermela cercata sfidando Lily Potter.
Mai sfidare Lily Potter.
Potrebbe essere l'ultima cosa che fate nella vostra vita sfidare Lily Potter.
Io, sposandola, avrei dovuto averlo imparato, invece a quanto pare me ne sono momentaneamente dimenticato, considerata la mia posizione.
Emergiamo in fretta, e ci ritroviamo in ginocchio sulla sabbia.
Nonostante io abbia il sale negli occhi(e accidenti se fa male, considerata la mia soglia del dolore alta quanto un tappo di plastica), mi sforzo di tenerli aperti per ammirare quelli della ragazza che ho di fronte.
Intorno a me c'è una meraviglia caraibica, ma al momento mi interessa solo quel verde, così profondo e indescrivibile, contornato da lunghe ciglia chiare.
Il mio sguardo vaga un po'per il suo viso: non mi stancherò mai di guardare quella pelle così chiara e delicata, punteggiata di lentiggini.
Quel naso con la punta all'insù, sempre un po'rossa, che la fa assomigliare ad un elfo.
Quelle sopracciglia dalla linea decisa, ma dal colore così leggero.
Quelle labbra così carnose, così morbide, così invitanti...mi chino su di lei e la bacio, accarezzando dolcemente la linea morbida della sua bocca.
Mi godo il suo sapore, deliziosamente mescolato con quello salato dell'acqua marina.
Le cingo la vita con un braccio, e con quello libero esploro le sue curve, tanto familiari quanto sempre eccitanti come la prima volta che le ho intraviste da sotto la divisa che, nonostante le castigasse, riusciva comunque a permettermi di elaborare pensieri poco casti.
Poco casti esattamente come quello che sta diventando il nostro bacio, così ci lasciamo cadere in acqua, abbandonandoci alla passione e alle onde del mare.Quando torniamo sulla spiaggia, siamo entrambi più rilassati.
Iniziamo un'esplorazione dell'isola.
Dopo una decina di minuti di cammino, ci imbattiamo in una casetta non troppo grande, ma adattissima a due persone.
Sarà una coincidenza? Forse questo posto ai adegua alle esigenze di chi ci finisce.
Ci avviciniamo alla casetta e, istintivamente, porto la mano in tasca, dove di solito tengo la bacchetta, per lanciare un Alohomora, e mi sorprendo nel trovarla. Non mi aspettavo davvero di averla nella tasca.
Avvicino la bacchetta alla serratura e sussurro la formula.
La porta si apre, e scopro dietro di essa un salottino moderno, ma allo stesso tempo intimo.
Le pareti sono bianche, così come le tende, e ciò conferisce ancora più luminosità alla stanza, già luminosa per via delle ampie porte finestre che danno su un altro lato della spiaggia che non avevamo visto.
Il pavimento è un parquet color mogano, a contrasto con il chiarore del resto della stanza. I mobili sono bianchi e dal taglio moderno, e qua e là ci sono vasi di tutte le dimensioni, bianchi anch'essi, contenenti piante di ogni genere, che danno un tocco di vita in più a tutto questo bianco. Nel complesso, la vista è davvero piacevole.
Forse, abbiamo davvero trovato il nostro angolo di paradiso.

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After Life
FantasyVi siete mai chiesti che fine abbiano fatto tutti i caduti della Guerra Magica contro Voldemort? E se fossero tutti andati in una specie di paradiso? E se si fossero riuniti, dopo la morte? Questa è la storia di quello che è successo ai Malandrini...