Dreamers parte 2

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Alcune ore dopo...

La pioggia batteva sulle persiane, il forte rumore provocato dalle gocce d'acqua scandiva i battiti del mio cuore e il ritmo del mio respiro visibilmente accellerato.

Riesco ancora a sentire il suo alito caldo sfiorarmi le guance e i suoi occhi squadrarmi con meravigliosa perversione, o forse me lo sono solo immaginato.

Quanto avrei voluto poggiare le mie labbra sulle sue in quel momento. Assaporarne il gusto e sentirne la morbidezza e magari anche assaggiare, lambire ogni singolo centimetro delle sue carni.

Ma purtroppo so che posso godere di tutto ciò solo nei miei sogni più proibiti, già.

In realtà neanche io so bene cosa sia passato nella mia mente in quel momento, ho come sentito l'estrema necessità di fargli capire, almeno in parte, i miei sentimenti, forse colpevole di averli trattenuti per ben 5 anni. Ma l'ho fatto giocando, quasi come se volessi fargli indovinare quel qualcosa che da tempo ormai mi preme il cuore, i suoi sguardi di preoccupazione degli ultimi giorni non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

Sento lo squillo di una chiamata e il suo nome apparire sullo schermo spento del cellulare, rompe la quiete e il silenzio creatosi, quell'atmosfera idilliaca.
Sorrido.

"Giova"
"Andrea"
"Sei scappato via subito, mi hai lasciato tutto il lavoro da fare, come sempre. Idiota."

"Già, eh vabbè dai così fai qualcosa, non hai fatto niente in questi giorni a causa della mononucleosi" Gli rispondo beffardo.

"Niente, ma sentilo, quello che sta sempre su Netflix o qualche altro sito a guardarsi Mr Robot." Lo sento sbuffare.

"Touchè" sorrido divertito
"Comunque non ti ho chiamato per discutere con te, anche se a volte può essere realmente stimolante, ma  per domandarti se per caso avessi voglia di unirti a me, Cileno, Lever e Leo stasera alle 7 nel solito bar.

"Mmh ok, vi concederò l'onore della mia presenza. Mr Grassi"
"Mi fa piacere sentirla così disponibile Mr Leveghi, spero di non averla disturbata da quello che stava facendo con la mia telefonata." "Anche se fin quando pensa a me, non mi devo preoccupare " sghiggnazza.
"Ma..  come..."
"Beh toccarti mentre sussurri il mio nome e il tuo vicino che ha la finestra che da sulla tua camera ti vede non è il massimo, Giovanni"
Credo di essere appena svenuto. Sono rosso dall'imbarazzo.
Lo stavo pensando sì, ma non mi stavo certo masturbato pensando a lui, quindi...
"M-ma che stai dicendo Andrea, io-io non lo farei... un sospiro mi esce spontaneo, già, vorrei proprio farlo, magari mentre mi guarda con gli occhi pieni d'amore e lussuria o magari sarebbe proprio lui a eseguire questi piacevoli movimenti.
... mai.
"Rilassati, Giova, sto scherzando, ci stai facendo un pensierino?" Ridacchia e io vorrei solo prenderlo a schiaffi.
Ignoro il suo commento e gli rispondo:

"Già, non sai quanto mi piacerebbe tesoro." "Ciao Andrea ora vado, devo prepararmi per stasera."
"Vai, vai a farti bello per me" lo sento sorridere maliziosamente.
Gli riattacco in faccia.

Sono ufficialmente confuso.
Questo era proprio un flirt bello e buono, ma perchè? Ed il dubbio si insinua di nuovo in me: possibile che anche Andrea provi quello che provo io?
No, assurdo. Lui è ridicolosamente etero, non mi accetterebbe
neanche se sapesse che sono bisex.
Mi ritrovo a pensare tutto questo in doccia, mentre l'acqua mi cade intorno come la pioggia violenta fuori da questa stanza.

Dopo una mezz'oretta sono pronto, pulito
e profumato.

Andrea suona al citofono, gli apro.
Ci avviamo verso la macchina, -ovviamente devo guidare io e fare da tassista per quest'ingrato-  Fortunatamente non è molto lontano e dopo solamente 5 minuti di macchina arriviamo. Siamo entrambi molto pigri, ecco, perché camminare e fare fatica se abbiamo un auto che può farla al posto nostro. Lever è già lì che ci aspetta, Cileno è in ritardo, ovviamente poiché accompagnato da Leo, il ritardatario per eccellenza.
Passano cinque minuti e li vedo arrivare.
"Alla buon'ora"
"Scusate è che mi sono addormentato e mi sono svegliato tardi" mi risponde Leo
"E io come al solito mi son visto  costretto a fare ritardo con te" ribatte Cile.
"Due autistici"  La freddezza della voce di Andrea mi sconvolge, ma non come i suoi occhi che invece brucianti si inchiodano a me. Sento fremere il corpo al suo sguardo, tanto è vero che sono costretto a spostare il mio e dirigerlo verso un albero caduto, diventato improvvisamente  interessantissimo.
Lui se ne accorge e lo vedo, con la coda dell'occhio, sorridere.
"Entriamo o restiamo qui per sempre? Sapete vorrei evitare di passare la serata in piedi al gelo" sbotta visibilmente indispettito Lever.
"Si."

Dreamers, Do you want to play? |CAMPERKILLER (Remake/ Continuo) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora