Un passo alla volta.

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Il trio finito di cenare salì al piano superiore tutti trafelati. Harry entrò nella stanza per ultimo: l'ambiente era molto grande e un letto a castello torreggiava sul di un lato della camera dei gemelli. La finestra era molto grande, nonostante fosse ormai tramontato il sole, mostrava ancora in tutta la sua bellezza il paesaggio all'esterno: il grazioso giardino e la distesa di olmi e faggi al limitare della proprietà. I due fidanzati si sedettero sul letto ed Harry si sedette su una delle due sedie della strana scrivania fatta ad elle. "Allora forza non tenetemi sulle spine ancora per molto! Come mai ci avete messo tanto a tornare?Cosa avete scoperto?" disse Harry impaziente di sapere cosa fosse successo al San Mugo. "È vivo, Harry: Piton è vivo!" disse il rosso, che aggiunse "Sono un dannato genio! Avevo ragione!","Ora non ti montare la testa Ronald! Abbiamo avuto fortuna e basta." ribatté repentinamente Hermione, e lui di rimando sbuffò sconsolato. "Cosa ha detto? Come ha fatto ad arrivare lì quella notte?" sbottò Harry ancora più desideroso di conoscere altri dettagli, -Avrà pensato che non me ne fregava nulla di lui...sarei dovuto in qualche modo andare con loro: che stupido...- pensò lui tristemente mentre i due battibeccavano su chi dovesse raccontare la vicenda. "Oh va bene sapientona! Racconta tu che sei più brava."disse il rosso, Hermione sbuffò per poi  alzare lo sguardo al cielo ed iniziò il racconto: "Harry, quella notte, il professore era in fin di vita, ma in qualche modo, che non abbiamo ben capito è riuscito ad avvertire una donna che lo ha tratto in salvo. Non può ancora parlare e di fatti ha parlato per conto suo, tutto il tempo, questa donna: Miss Gaunt.". Harry sussultò sulla sedia, "Gaunt? Ma quella famiglia Gaunt?","Sì Harry, si è presentata lei con il nome di Roxanne Gaunt, figlia di Morfin Gaunt e cugina di...","... di Tom Riddle. Ma non vi è sembrato strano? Cioè abbiamo appena ammazzato suo cugino in fondo.... anche se era il Signore Oscuro..." disse Harry concludendo la frase di Hermione, "Ehi fratello, è stato parecchio strano! Lei era tranquilla e ci sorrideva come se nulla fosse...poi con  Piton sembrava più che un'amica, a mio avviso...Lui sembrava tranquillo e stranamente sorridente in sua presenza..." disse il rosso guardando sia Harry che Hermione, "...Sì in effetti sembrava essere molto più che una semplice amica... erano molto intimi, a giudicare dai loro sguardi.  Miss Gaunt non sembrava incline a parlare di lei... comunque, Piton ha chiesto di te, ti vuole vedere domani.","Piton...ha un'amica...no aspetta, come?!" disse Harry confuso che cercava di far combaciare i pezzi della vicenda, "Verrà lei domani a metà mattina a prenderti: ha detto che sarebbe venuta lei per il fatto che non riesco a smaterializzarmi con te...", "Perfetto, e voi due che fate?", "Lui non ci vuole lì, Harry, e in fondo lo capisco: avrà intuito che noi sappiamo di tua mamma, non vuole umiliarsi ulteriormente raccontando altro in nostra presenza...", -In effetti come dargli torto, anch'io avrei scelto così fossi stato al suo posto.- pensò Harry guardando i due, "Ah amico a noi sta bene che vai da solo. La tizia pare a posto... sembrava conoscere mamma molto bene, non ho voluto indagare, perché ha i modi di chi 'la sa lunga' e ti stende a parole, però non mi dà l'idea di essere pericolosa." disse il rosso guardando Harry per rassicurarlo, "Ron, ora sì, che posso stare tranquillo." ribatté l'amico con tono sarcastico, "Harry se fosse stata malvagia non avrebbe salvato Piton, e non si sarebbe presentata con tranquillità...Poi il fatto che fosse in un altro paese quella sera e sia venuta qui solo per trarlo in salvo credo sia un altro punto a suo favore del fatto che non sia una Mangiamorte o  nostra nemica." disse la riccia, "Come da un altro paese?" chiese Harry, "Sì direttamente dall'America: vestiva abiti newyorkesi e l'accento era veramente stravagante e buffo." rispose il rosso,  -Deve essere davvero importante Severus per lei...-  pensò Harry guardando fuori la finestra, "Domani la vedrai tu stesso e te ne farai un'idea." disse la riccia sbrigativa. -Chissà cosa vorrà dirmi Severus... sicuramente che sono un'idiota ad aver parlato ai miei amici del suo ricordo; oppure per dirmi che sono la solita testa vuota...o forse vorrà parlarmi di mamma e di Silente...oh, dannazione non sapere mi mette ansia... sempre stati vaghi lui e quell'altro.- pensò Harry cercando di non mostrare ai suoi amici la sua preoccupazione riguardo l'incontro. "Harry! Non rimuginare, esprimiti non riusciamo a leggere la mente come fa lei..." disse la riccia, "... perfetto Hermione, sa pure leggere nella mente sono praticamente in una botte di ferro!Pensavi di tralasciare ancora per molto questo particolare?" concluse Harry con tono sarcastico, lei arrossì tremendamente per la dimenticanza, "Dai non andare in ansia! Sono certo che andrà tutto bene domani!" aggiunse Ron per cercare di smorzare la tensione, "Lo spero Ron, cercherò di non pensare troppo allora..." rispose Harry all'amico, "Questo sarebbe già un buon inizio!"concluse Hermione.
Il rosso sbadigliò ampio e gli altri due fecero lo stesso di riflesso: "Ragazzi credo sia stata una giornata impegnativa per tutti, sarà meglio che ci dormiamo un po' sopra e domani si vedrà...", "Credo che tu abbia ragione Ron, un po' di sonno mi aiuterebbe a staccare il cervello." disse all'amico, "Allora noi andiamo a dormire nella stanza di Ronald, se hai bisogno: chiamaci Harry, non ti fare problemi...ok?" gli disse Hermione tutta sorridente, lui si limitò ad annuire e gli augurò la buona notte: i due fidanzati salutarono e uscirono dalla stanza.
Nuovamente solo si stese sul letto per provare a dormire. Si tolse solo le scarpe e i calzini, non voleva mettersi nè il pigiama, nè svestirsi: non voleva fare assolutamente nulla. Chiuse gli occhi e provò a rilassarsi. La porta in quel preciso momento si aprì ed entrò di soppiatto Ginny che si fiondò rapida sopra di lui. "Finalmente se ne sono andati quei due, non ci speravo quasi più!" disse lei fissandolo in modo sensuale, "Quando sei diventata così intraprendente?", "Quando ho combattuto quella notte per sopravvivere...voglio vivere senza negarmi più nulla: ti voglio Harry Potter ora e subito!", "Beh se lo dici così..." senza concludere la sua frase la strinse per baciarla con passione: quel suo gusto di fragola lo faceva impazzire. Lei si staccò per un istante per sfilarsi la maglietta: lui rimase estasiato mentre la guardava togliersi anche il reggiseno. "Oh Ginny, sei perfetta...non so se ti merito, sono stato un cretino a non farmi sentire in queste settimane...", "Sì lo sei stato, e quindi ti conviene rimediare con i fatti...sono tua Harry Potter, in che lingua devo dirtelo ancora!?" disse lei guardandolo un po' scocciata, lui in tutta risposta, incominciò a toccare ogni centimetro della sua pelle e ad ogni sospiro di lei crebbe il desiderio di entrambi. Si spogliarono completamente a vicenda in modo passionale, anche se Harry era quello più impacciato dei due: emulava qualsiasi gesto di lei cercando di farlo sembrare naturale. Avvinghiati come una cosa sola fecero l'amore in modo dolce e passionale, tra un sospiro e un gemito di piacere nel silenzio più totale: erano solo loro. I loro occhi che si guardavano nel profondo, la loro pelle e il loro corpi che combaciavano perfettamente: un essere unico. "Ti amo Ginny Weasley." le sussurrò all'orecchio mentre la stringeva al suo petto, "Ti amo anch'io, tonto..." rispose lei sfregando la sua punta del naso con quella di lui. "Rimani qui, forse la tua presenza mi aiuterebbe a dormire.", "Eh ma... se mia mamma ci scopre, darà di matto...", "Non dirà nulla: anche oggi ha visto benissimo in soggiorno che ci baciavamo e ha fatto finta di niente." la rassicurò, "Rimango qui allora: voglio aiutarti a fare bei sogni. " aggiunse Ginny per poi baciarlo teneramente. Rimasero vicini in quel dolce abbraccio tutta la notte. Quella fu la prima notte per Harry, serena e senza incubi.

Harry Potter e il destino dell'eroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora