XIV.

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La musica a volume altissimo accompagnava Heléna nelle pulizie di casa e nel suo riordinare. Pensava a tutti quelli che erano passati da casa sua nelle settimane precedenti e gli avevano detto di essere diventata troppo ordinata, sicuramente se fossero passati in quel momento, non l'avrebbero pensata allo stesso modo.

Entro un'ora sarebbero arrivati Paulo e Oriana, suoi ospiti per quella sera, lei non era nemmeno a metà del lavoro e doveva ancora farsi la doccia e sistemarsi, ma avrebbe potuto farlo con i suoi amici in casa senza problemi. Andò in camera a preparare un paio di jeans e una felpa sul letto per poi continuare a pulire e riordinare.

Era passata una settimana e qualche giorno, lei e Federico si vedevano sempre di nascosto, a casa di uno o a casa dell'altro, si guardavano qualche film, ridevano come matti, chiacchieravano del più e del meno e, spesso e volentieri, finivano per fare l'amore. Stavano bene così, nella loro riservatezza, lontano da tutto e tutti senza dover dar conto a nessuno di quello che facevano; erano loro stessi finalmente, si stavano riscoprendo piano piano ed Heléna era felicissima così.

Guardò l'orologio dopo essersi risvegliata dai suoi pensieri e vide che aveva poco tempo per fare la doccia, si chiuse in bagno ed entrò immediatamente in doccia per non perdere troppo tempo, era già abbastanza lenta in quei casi. La musica risuonava per tutto il bagno e il vapore aveva già appannato lo specchio.

Cercò di essere il più veloce possibile, ma i suoi capelli fin troppo lunghi le rovinarono l'intento. Si era appena infilata l'accappatoio e aveva appena avvolto i suoi capelli in un asciugamano bianco, quando il campanello suonò insistentemente. Heléna si avvicinò al videocitofono e vide Paulo e Oriana con le buste in mano.

La ragazza aprì leggermente la porta e sentì il rumoroso portone chiudersi sei piani di sotto. Heléna rimase sulla porta ad aspettare che i suoi amici entrassero e, come immaginava, non appena Paulo la vide così scoppiò a ridere. -Nemmeno quando devi rimanere a casa tua riesci ad essere in orario...- Heléna alzò gli occhi al cielo e lasciò un bacio sulla guancia ai due amici, prima di chiudere la porta e raggiungerli in cucina. Li aiutò a mettere il necessario per il sushi dentro il frigorifero poi li lasciò soli per andare a cambiarsi.

Entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle, andò verso i cassetti dell'armadio e prese un paio di mutandine e un reggiseno da mettersi per poi iniziare a vestirsi. Indossò i jeans neri e la felpa bianca della Nike, una felpa così bianca non l'aveva mai vista nemmeno appena comprata. Federico l'aveva lasciata lì qualche giorno prima e lei non perdeva occasione di metterla. In quella settimana era diventata più sdolcinata di quanto potesse immaginare, non faceva altro che sorridere e, nonostante non avesse detto nulla a nessuno, sapeva perfettamente che Paulo sospettava qualcosa.

Una volta vestita e leggermente truccata, nonostante fosse in casa sua, Heléna non rinunciava al trucco se aveva ospiti, anche se questi erano i suoi migliori amici, tornò in cucina meno di un quarto d'ora dopo e trovò Paulo già all'opera mentre preparava il sushi e Oriana seduta di fronte a lui che rideva e gli faceva qualche foto per prenderlo in giro.

-Ci avveleni o possiamo fidarci?- esordì la bionda con un sorriso prendendo il sacchetto delle patatine dalla dispensa e tre birre dal frigorifero. -Spiritosa.- Paulo le fece la linguaccia e lei si mise seduta di fianco all'amica che stava già sorseggiando la birra. -Sembra che non abbia fatto altro per tutta la vita, guardalo.- le disse piano Oriana, Heléna guardò l'amico e sorrise leggermente -Secondo me fai meglio il cuoco che il calciatore.- disse subito dopo ancora con la risata sulle labbra guadagnandosi un'occhiata torva dall'argentino che continuava ad arrotolare Hosomaki e subito dopo Uramaki.

-A cosa dobbiamo questo invito?- chiese dopo qualche minuto Paulo cercando di provocare Heléna e cercando di farsi dire qualcosa in anticipo. Heléna lo guardò con un sorriso che, Paulo, interpretò subito come un sorriso estremamente felice. -Non posso invitare a cena i miei amici?- rispose a sua volta lei. -Oh dai, non si risponde a domanda con domanda.- le disse Oriana prima di prendere in mano il cellulare che stava vibrando da qualche secondo sopra il bancone della cucina -Vado un attimo di là, è mia mamma.- disse subito prima di rispondere e sparire al di là dell'arco che divideva la cucina dal salotto.

Nel silenzio di mille parole. | Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora