Clarisse era stata cresciuta per sposarsi. Con un nobile ovviamente. La sua educazione era stata rigida, ma ella sapeva che era solo a fin di bene. Quando nacque suo padre le regalò un carillion, con la sua musica preferita; a 5 anni le aveva insegnato a ballare; a 10 a suonare il piano; a 15 a cavalcare come una principessa e come un'amazzone.
Lei amava stare con il padre, ballare con lui o anche cavalcare con lui. Amava anche andare a caccia con lui. E amava le feste a corte, ballare tutta notte. Talvolta si svegliava nel bel mezzo della notte con un'irrefrenabile voglia di ballare, scendeva dal letto, correva nel salone e si metteva a ballare. Solitamente svegliava suo padre, ma ora che era molto stanco alla sera, per organizzare il suo matrimonio, lo lasciava dormire beato, sognando di convolare la figlia a nozze con un principe.
Ella aveva anche un fratello, Alexander, di solo due anni più grande. Egli era più silenzioso, poco festaiolo e riservato. Era molto attratto dalla politica; nonostante il carattere chiuso, egli adorava la sorella. Parlavano sempre e ai banchetti e alle feste ballavano spesso insieme. Era iperprotettivo, ci teneva alla sorella e alla sua incolumità. E non avrebbe lasciato che nessuno gliela avesse portata via.
I due fratelli trascorrevano le loro giornate in biblioteca o nella serra a leggere, in giardino a cavalcare o nel salone a ballare.
Avevano le camere una davanti all'altra. Entrambi sapevano i punti deboli dell'altro: Alexander non sapeva ballare molto bene e Clarisse odiava le procedure reali.
Ma ora torniamo alla nostra storia; arrivò il giorno del ballo di fidanzamento: Clarisse avrebbe conosciuto lì il suo futuro marito. Clarisse aspettava da tutta la vita quel momento, voleva sposarsi. Voleva trovare il vero amore come sua madre aveva trovato suo padre, e non un vecchio barbuto puzzolente e privo di qualsiasi grazia.
Quel giorno Clarisse non aveva alcuna voglia di stare al castello, ma le guardie e il fratello non la fecero uscire dalle sue stanze. Così ella si mise a leggere e a canticchiare. Era ormai mattina inoltrata quando il padre bussò alla porta della sua camera.
- Padre – rispose Clarisse scioccata – grazie al cielo siete qui; le guardie mi hanno confinato in camera e non posso uscire –
- Oh lo so bene, mia cara – il padre sorrise debolmente – ho chiesto espressamente io stesso di non farvi uscire dalle vostre stanze –
Clarisse quasi si strozzò con l'acqua che stava bevendo da un calice d'argento – Come scusate? –
- Avete capito bene figlia mia; ma avevo le mie buone ragioni per farlo –
- Ad esempio padre? Non farmi ferire mentre cacciavo o non farmi pestare i piedi da mio fratello, se posso – disse la figlia con un pizzico di amarezza nella voce.
- Certamente anche per questi motivi – disse il padre prendendo un acino d'uva bianca, la preferita di Clarisse – ma anche perché non sareste tornata in tempo per prepararvi e godervi il vostro regalo –
Clarisse rimase a bocca aperta dallo stupore.
- Ma immagino che non vi interessi, quindi vi lascio al vostro libro – disse velocemente il padre avviandosi alla porta.
- No aspettate – il padre si bloccò, la mano sulla maniglia – di che regalo parlate? –
- Una sciocchezza, ma se volete ve lo vado a prendere –
- Vi prego –
Il padre uscì dalla porta; rientrò pochi secondo dopocon...
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Come in una favola
RomanceClarisse, principessa di Francia, si ritrova a combattere per il suo onore: dovrà, insieme a suo fratello e alla sua migliore amica, smascherare il suo futuro sposo, un principe bastardo, figlio del Re d'Inghilterra e della sua amante. Ma lei sa ch...