𝐂𝐇𝐈𝐌𝐍𝐄𝐘

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Nuovo giorno alla 118.

Buck come al suo solito entra sorridendo, migliorando la giornata di tutti.

Dietro di lui cammina in silenzio Chimney con la testa chinata.

Saluta con un leggero "buongiorno" andando direttamente nello spogliatoio.

Capisco che qualcosa non va ma non voglio essere impicciona così lo lascio per un pò tranquillo.

La campana suona per l'ennesima  volta, velocemente saliamo sul camion.

"Un ragazzo vuole uccidere il padre"

••••

Quando arriviamo sulla scena, vediamo un ragazzo che credo possa avere 18 anni che punta una pistola verso il padre.

Le persone si raggruppano intorno, iniziando a girare dei video.

Bobby si fa avanti, sicuramente per far ragionare il ragazzo ma Chimney lo blocca.

"NON TI AVVICINARE O SPARO" urla il ragazzo con le lacrime sul volto

Chimney alza le mani fermandosi.

"Qualunque cosa tuo padre abbia fatto, questo non è il modo migliore per risolvere"  dice Chimney mentre il ragazzo scuote la testa

"Padre? Non è mai stato presente, mi ha sempre fatto sentire inferiore, mai una parola di conforto"

Il volto del ragazzo è pieno di lacrime e si riesce a capire quanto ci stia male per questa situazione.

"Anche mio padre è così, non mi ha mai sostenuto e quando è morta mia madre abbiamo perso ogni contatto, ci sentiamo una volta all'anno per pochi minuti quando dobbiamo parlare di mio fratello" gli spiega Chimney camminando verso il ragazzo che nel frattempo ha abbassato, anche se di poco, la pistola

"E non ti fa stare male?" Gli chiede leggermente il ragazzo

"Sì ma so che non è colpa mia se mio padre non vuole farmi da genitore"

Il ragazzo annuisce, abbassando del tutto la pistola facendoci risollevare.

Il padre prova ad avvicinarsi a lui ma il ragazzo lo spinge via avvicinandosi a Chimney.

I due si scambiano due parole per poi abbracciarsi, Hen si avvicina a loro scortando il ragazzo mentre Chimney fa la stessa cosa con il padre.

••••

Il nostro turno è finito, abbiamo fatto i complimenti a Chimney per come ha affrontato la situazione ma io ho ancora la voglio di volergli parlare.

"Buck lo porto io Chimney a casa" dico prima che i due potessero andare via

Buck annuisce andando via senza nemmeno dare il tempo a Chimney di ribattere.

"Forza salta su" gli dico indicando la macchina

Passiamo alcuni minuti in silenzio ma poi gli faccio la domanda che volevo fargli da stamattina.

"È successo qualcosa?"

La mia domanda gli fa aggrottare la fronte quindi specifico.

"Stamattina sembravi giù"

Annuisce e dopo alcuni secondi risponde.

"Ieri sera mio padre mi ha chiamato incolpandomi della scelta di mio fratello di diventare un vigile del fuoco"

Scuoto la testa, inorridita dal comportamento di suo padre, non è mai stato presente nella vita di Chimney e adesso ha il coraggio di incolparlo di qualcosa di cui non ha colpa.

"Non hai colpa di niente chim"

Mi guarda sorridendo

"Hai aiutato tuo fratello a trovare la sua strada, dovrebbe solo esserti riconoscente perché hai fatto ciò che doveva fare lui"

"Ti ringrazio T/n"

Nel frattempo arriviamo a casa sua, prima che possa scendere lo bacio sulla guancia o meglio dire più vicino alle labbra.

Si nota che ho una cotta per lui?

"Buonanotte Chim"

𝐒𝐏𝐋𝐄𝐍𝐃𝐈𝐃 ▸ 𝟗𝟏𝟏 𝐈𝐌𝐀𝐆𝐈𝐍𝐄𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora