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Capitolo basato sulla prima stagione.
Mentre sto lavorando sulla cartella di un mio paziente, il telefono squilla.
La mia segretaria ha dovuto prendere il giorno e così sono io a rispondere a tutte le chiamate.
"T/n T/c" dico sapendo che si tratti di una questione di lavoro
"Salve vorrei prendere un appuntamento"
"Certo, mi dica il nome e il cognome"
"Evan Buckley, vorrei poter venire domani"
"Domani è perfetto"
Ci accordiamo per l'ora e poi la chiamata termina.
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Prima che il mio prossimo paziente arrivi mi prendo una piccola pausa, sorseggiando del caffè che mi aiuta a concentrarmi meglio.
Alle 17:00, Laura, la mia assistente bussa alla porta.
"Il prossimo paziente è arrivato"
"Fallo entrare"
Dopo alcuni secondi la porta si apre, rivelando un ragazzo alto, biondo e con degli occhi azzurri.
Nel mio lavoro mi capita di vedere persone di tutte età, ma un ragazzo così attraente non lo avevo mai visto.
È il mio giorno fortunato.
"Lei deve essere il signor Buckley" gli dico alzandomi avvicinandomi a lui
"Sono io" dice mentre mi stringe la mano
"Prego si sieda" indico il divano in cui faccio sedere i pazienti
Quando lo fa mo siedo di fronte a lui, nella mia sedia, accavallando le gambe.
Metto gli occhi, apro il taccuino e guardo Evan, facendogli capire che può iniziare a espormi i suoi problemi.
"Sono dipendente dal sesso"
"Oh" dico sorpresa aspettandomi altro
"E questo mi crea problemi anche sul lavoro"
"Ha mai avuto un parere medico o questa è solo una sua ipotesi?" Gli chiedo sistemandosi meglio
"Ho il desiderio di andare a letto con ogni ragazza che trovo attraente"
"E raggiunge il suo obiettivo o è soltanto un desiderio?"
"Quasi sempre ci riesco, quindi non ho bisogno di un parere medico per riconoscere il mio problema"
Annuisco scrivendo le informazioni che il ragazzo mi sta fornendo.
"In questo momento ha qualche desiderio particolare?" Chiedo per curiosità e per sapere se dover essere più attenta
"Riguardo lei?" Mi chiede ed io annuisco
"Assolutamente"
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, il tempo di raccogliere i miei pensieri che ormai sono andati oltre la seduta.
Mi schiarisco la gola per poi parlare.
"Ha mai provato ad opporre resistenza a questo suo istinto o lo ha sempre assecondato?"
Cambio posizione e i suoi occhi finiscono sulle mie gambe, maledico il momento in cui l'ho fatto.
"Sono un ragazzo di 24 anni, pensa davvero che avrei mai rifiutato una bella ragazza?" Mi chiede ironicamente ghignando
"No ma per il suo bene è bene che lo faccio a partire da adesso" gli dico facendolo tornare serio
"Lo sto facendo perché sennò avrei iniziato a provarci con lei"
Sarà un percorso difficile.