Cato, non sapeva bene quali fossero i suoi sentimenti per Clove, sapeva soltanto che non poteva innamorarsi, no... lui doveva tornare a casa.
Doveva tornare perché altrimenti suo padre, che cercava di soddisfare da quanto ne aveva memoria, non l’avrebbe perdonato.
Probabilmente, per la vergogna, avrebbe anche gettato il suo corpo in una fossa comune, ovviamente se non fosse stato consegnato da Capitol City già smembrato. No, lui DOVEVA vincere, a qualsiasi costo.
Dentro l’arena Cato cercava di proteggere a tutti i costi Clove, anche se nel profondo sperava che qualcuno la uccidesse, in modo da non dover essere lui il suo assassino. Quando però fu detto che i vincitori potevano essere due… beh a quel punto non si diede pace, DOVEVA salvare Clove, proteggerla.
Ma lei non voleva la sua protezione, lei era forte, lei era abituata a fare tutto da sola. Lei era lei e su questo non si poteva discutere…
Ormai aveva iniziato a capire che Clove aveva bisogno della sua autonomia per sopravvivere, o almeno per non impazzire, per questo non si oppose quando lei li propose il piano per uccidere tutti gli altri tributi, compresi quegli sdolcinati del Distretto 12 e per questo piano si sarebbero serviti del festino alla cornucopia…
Era facile, veloce e indolore o almeno così sembrava.
Cato, resistente e forte, non avrebbe dovuto fare altro che correre in cerchio intorno alla cornucopia, al limitar del bosco e Clove, più veloce e agile, avrebbe sorvegliato la cornucopia più da vicino. Entrambi avrebbero dovuto fare fuori chiunque si fosse avvicinato. Avevano visto la Rossa nascondersi nella Cornucopia, l’avrebbero potuta prendere mentre scappava, Tresh l’avrebbe ucciso più facilmente Cato, Katniss non era un bersaglio facile ma l’avrebbero presa e per il ragazzo innamorato sarebbe stata la fine senza la sua adorata a prendersi cura di lui…
Prima di lasciarsi Cato e Clove, nascondendosi il più possibile alle telecamere che per loro fortuna erano tutte puntate sui 12, si baciarono, fu un bacio lieve, leggero come la brezza che scende giù dalle montagne d’estate, che loro due conoscevano fin troppo bene e che non vedevano l’ora di sentire nuovamente. Un brivido corse dalla nuca alla schiena di Cato.
-Non morire, tu devi restare con me- disse Clove a Cato con quella voce che tremava un poco per l’impresa che stavano per affrontare –Sempre, resterò sempre con te. Rimarrò vivo soltanto per te, soltanto per questo, per noi.- pronunciò l’ultima frase quasi sorridendo, un sorriso abbagliante. Non si ricordava di aver mai sorrio e tantomeno riso sinceramente con qualcuno. A casa i suoi sorrisi, le sue risate erano tutte finte, facevano parte della maschera che Cato si era dovuto poggiare sul viso per sembrare un duro, uno che non molla neanche quando sa che è finita.
-Ah, se vedi Katniss, lasciala a me, la voglio uccidere io, d’altronde ci ha rubato la scena no?!- disse Clove. –E’ tutta tua!- e detta quest’ultima parola Clove sparì, correndo verso la cornucopia.
Entrambi erano nelle loro posizioni, Cato pattugliava il perimetro delineato e Clove era nascosta.
Però quando la Rossa uscì e corse nella direzione opposta da quella in cui era Clove, iniziò il fallimento del loro piano: subito dopo la Rossa, Katniss si buttò e come l’ebbe vista, Clove gli balzò addosso. Gli lanciò un coltello che gli graffio la faccia e lei scoccò una freccia che Clove riuscì a evitare facilmente. Clove si buttò su Katniss con tutta la sua forza e iniziò a giocare con lei, per procurarle la morte più dolorosa che poteva, perchè era vero, lei gli aveva rubato la scena, sarebbero dovuti essere lei e Cato gli sventurati innnamorati.
Nel frattempo però Tresh vide Cato che correva attorno la cornucopia, così aspettò che fosse dall’altra parte e corse verso la borsa che conteneva ciò di cui aveva bisogno, arrivò giusto in tempo per sentire le parole di Clove –Si, l’abbiamo uccisa noi, la tua amichetta, Rue- il sangue di Tresh ribollì e senza pensarci due volte la prese e, in onore di Rue la sbattè la testa su un sasso.
Sapeva che così si era tirato addosso l’ira di Cato, ma non era riuscito a fermarsi, non era riuscito a resistere.
Cato stava arrivando, anche perché Clove aveva urlato il suo nome, così Tresh iniziò a correrre nei boschi. Quando Cato arrivò si mise vicino a Clove e iniziò a piangere, nascondendosi alle telecamere, la implorava di rimanere, Cato la amava, lo capiva solo adesso. –Ti amo- gli sussurrò lui all’orecchio –Lo so, lo so perché anche io ti amo- rimasero un po’ in silenzio e quando Clove si senti chiudere gli occhi disse -Rimani con me- -Sempre - rispose Cato, proprio nel momento in cui Clove esalò il suo ultimo respiro.
Lo disse giusto in tempo per farsi sentire da Clove perché un istante dopo la ragazza che lui amava chiuse gli occhi per l’ultima volta, con un sorriso sulle labbra. La ragazza che Cato amava,e ama ancora non ha piu' quella magnifica luce negli occhi che lui spesso si ritrovava a fissare.
Cato avrebbe voluto rimanere lì con lei, fino all’arrivo dell’Hovercraft, ma sapeva che non poteva. Innanzitutto perché se fosse rimasto lì l’hovercraft non sarebbe mai arrivato e poi perché doveva uccidere Tresh. Qual bastardo gli aveva portato via la sua unica speranza… l’unica persona che gli aveva reso possibile non impazzire.
Inseguì Tresh, aveva ancora le lacrime agli occhi, per questo cadde e Tresh, che si era nascosto, si buttò su di lui. Tresh però non sapeva che Cato portava una corazza sotto la maglietta, le due falci che gli avrebbero dovuto inferire un grosso taglio, profondo, nella pancia, bucarono soltanto la maglietta.
Cato si girò agilmente e prese la testa di Tresh e con un colpo secco la girò. Avrebbe voluto ucciderlo più lentamente o almeno fargli più male. Ma ormai era morto, strappargli il cuore dal petto come Tresh aveva fatto con lui, seppur metaforicamente, non sarebbe servito a far tornare Clove.
Da lì fino alla fine, da lì fino alla sua fine, Cato pensò soltanto a Clove e quando Katniss gli tirò la freccia e lui cadde per terra e quando dopo una lunga, interminabile agonia si senti finalmente colpire dall’ultima freccia di Katniss, si lasciò scivolare nel limbo senza preoccupazioni, senza rimorsi per avere ancora una volta deluso il padre, questa volta per l’ultima. Nessuna paura che il suo corpo fosse gettato in una fossa comune.
No, perché a lui queste cose non importavano più, l’unica cosa che veramente gli interessava era tornare dalla sua Clove. Quella bellissima ragazza che già lo aspettava dall’altra parte. Con quel sorriso che aveva sulle labbra anche mentre moriva. Si, perché lei se ne era andata con vicino la persona che amava. E ora quella persona era di nuovo con lei. Si, Cato e Clove, gli sventurati innamorati del distretto 2, erano di nuovo insieme.
Spero che la short story vi sia piaciuta.//Ilda12//
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CLATO: our story [Hunger Games]
Cerita PendekCato e Clove Forse Cato non era un mostro, come ogni umano,anche lui provava dei sentinenti. E questi sentimenti erano per Clove.