«No! È impossibile! Non può... Non può!»
Le parole scioccate che rimbombano nella casa sono musica per le orecchie di Domen. Con un sorriso beffardo, scruta la levatrice del villaggio indietreggiare verso la porta della camera da letto; dalla propria posizione al capezzale di Leanna, può leggere tutto l'orrore e lo sconcerto che la vecchia deve provare davanti a qualcosa che non comprende.
«E invece può, come avete visto!» la incalza lui, il sorrisetto che si trasforma in un ghigno affilato. Quante volte ha ricreato, nella propria mente, una situazione simile. L'ha desiderata fino a trasformarla in una fissazione! E adesso, finalmente, è divenuta realtà!
Gli occhi accusatori della levatrice, più scuri della notte, si posano su di lui. L'uomo la osserva digrignare i denti in maniera convulsa e grattarsi con foga il gigantesco neo che occupa una vasta porzione del suo naso lungo e affusolato.
«Voi non vi rendete conto...» biascica la vecchia, il corpo scosso dai brividi. «Mai si è vista una pancia così voluminosa a gravidanza appena iniziata! Non è affatto normale, ci dev'essere qualcosa che non va!»
«Smettetela con queste illazioni assurde!» I nervi del collo di Domen si tendono allo spasimo. «Dovreste essere felice che abbiamo trovato il modo di concepire un figlio. La natura finalmente ha voluto concedere benevolenza al grembo di mia moglie, questo è quanto!»
«Qui la natura non c'entra un bel niente!» urla la levatrice di rimando, prima di battere in ritirata. «Pazzi! Siete solo dei pazzi! Non ho intenzione di restare un momento di più in questo covo maledetto!»
Leanna borbotta qualcosa, ma Domen non la sta a nemmeno a sentire. A propria volta guadagna la porta a passo di carica e riesce a bloccare quella stupida megera a metà del corridoio che conduce all'uscio di casa, la mano che le arpiona con forza la spalla.
«Esigo le vostre scuse, immediatamente!» La voce prorompe dalla sua bocca simile a un grugnito. Sfrutta la propria prestanza fisica, per voltare l'anziana verso sé. «Come vi siete permessa di offendere mia moglie e me entro le stesse mura che ci appartengono? Che razza di levatrice siete? Dov'è la vostra felicità per la nuova vita che nascerà a breve? Per il miracolo che si è venuto a compiere?»
La vecchia bastarda gli stringe il polso con quelle dita rachitiche più simili ad artigli; il viso di lei è contratto per la sofferenza. «Tua moglie... non può avere figli! Non è scritto nel suo destino! Quello dentro la sua pancia non è un miracolo, ma una maledizione! Qualunque cosa abbiate combinato vi si ritorcerà contro, non dubitate, perché non si può contrastare il volere di Madre Natura!» I suoi occhi si spalancano di scatto, come folgorati da un'idea. «Datemi ascolto, siete ancora in tempo per fermare questa follia! Posso preparare un estratto! Posso togliere il seme del male dal grembo di vostra...»
«Fate silenzio! Non osate!»
La presa dell'uomo aumenta di vigore, cosa che strappa un urlo all'odiata levatrice. Domen è talmente arrabbiato da vedere rosso; le sue guance si sono gonfiate e hanno assunto una colorazione purpurea. Soltanto le invocazioni di Leanna, che giace ancora sul letto, ignara, riescono a farlo tornare in sé. Libera la vecchia con uno scrollone che quasi la fa capitombolare a terra, quindi si volta per tornare dalla moglie.
«Siete fortunata che non siamo soli in casa o avrei potuto non rispondere delle mie azioni» sibila in un sussurro. «Ora andatevene e non presentatevi mai più davanti alla mia porta!»
Segue un lungo silenzio, interrotto solo dal rimbombo sul legno dei passi della vecchia e dal frusciare delle sue vesti. Domen si gira a guardare la sgradita ospite avvicinarsi all'ingresso dell'abitazione: come può aver paura delle minacce e delle farneticazioni di una creatura così debole, che a stento pare reggersi in piedi? È solo invidia, la sua, si convince: invidia perché a quella veneranda età non può più sperare di concepire, mentre per Leanna il sistema si è trovato. Lo ha trovato lui, senza il suo aiuto.
STAI LEGGENDO
Desiderio di paternità [La morte del cuore #3]
TerrorFin dove può spingersi un padre mancato per ottenere ciò che vuole? "La morte nel cuore" è una raccolta che prevede almeno cinque racconti, slegati tra loro se non per alcune tematiche e caratteristiche che hanno in comune. *************************...