[IN REVISIONE]
Semplicemente una raccolta senza tante pretese di storie da un solo capitolo sulla trilogia Captive Prince, incentrata sulla coppia Damen x Laurent. Ognuna di esse è ispirata ai prompts per la Lamen Week 2020, ideata dal blog Rainbow...
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Ti ho trovato.
Nient'altro diceva la scritta che Laurent si era ritrovato sul polso appena sveglio. Dopo un attimo di confusione in cui credette di stare ancora sognando, provò a mandarla via ma sembrava incancellabile. Inchiostro indelebile impresso a forza sulla pelle. Cercò di ricordare se la sera prima si fosse talmente ubriacato da decidere di farsi un tatuaggio. Ma giunse alla conclusione che fosse impossibile. Non beveva quasi mai, non aveva partecipato a nessuna festa e poi perché mai tra tutte le frasi possibili avrebbe dovuto tatuarsi proprio quella ? Non riusciva a spiegarsene il significato.
Continuò a rimuginarci anche quando Nicaise entrò a passo di carica nella sua stanza.
"Io mi fidavo di te, brutto traditore !" Gli stava puntando il dito contro, il viso paonazzo.
"Che bel buongiorno," commentò Laurent senza fare una piega. Aveva già tanti pensieri per la testa senza dover badare alle paturnie del ragazzino che i suoi genitori avevano in affido.
"Hai spifferato ad Auguste la mia insufficienza in matematica e ora sono in punizione. Ti odio !"
"Esagerato. Ti fa bene prenderti le tue responsabilità ogni tanto."
Nicaise non era dello stesso parere. Laurent lo vide balzare sul letto e un attimo dopo se lo ritrovò addosso. Ingaggiarono una piccola lotta. Laurent che provava ad allontanarlo, lui che cercava di farlo cadere. Per avere quattordici anni ne aveva di tenacia ma i suoi colpi erano poco più che carezze. Quando Laurent decise che quella baruffa stava durando anche troppo, mise in atto la sua arma segreta. Nicaise non sapeva resistere al solletico.
"Smettila, non è valido. Stai barando," disse tra una risata e l'altra.
"Non avevamo stabilito le regole prima di iniziare quindi tutto è lecito," ribatté Laurent. Anche lui stava sorridendo.
"Mi arrendo. Pietà !" ammise Nicaise, alzando le mani in segno di resa.
"Bene, allora levati. Sei pesante sul mio stomaco." Finalmente poteva tornare a respirare.
Nicaise però era di nuovo pronto a passare all'attacco.
