➤ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐬

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fix you

 by coldplay



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Damianos doveva aspettarselo che la vita da re sarebbe stata tutt'altro che semplice. Eppure dopo tutta la fatica che c'era voluta per riconquistarsi il trono che gli spettava di diritto, immaginava che il resto sarebbe stato acqua fresca in confronto.

Arrivato a fine giornata, distrutto da estenuanti e interminabili riunioni, non ne era più così sicuro. Avrebbe preferito di gran lunga trovarsi su un campo di battaglia e fare ciò che gli riusciva meglio ovvero combattere. Ma regnare non significava solo saper brandire una spada e sbaragliare eserciti. Aveva felicemente dimenticato l'esistenza di una parte burocratica.

Sospirò di sollievo quando poté sciogliere l'udienza. Non aspettò neppure che Nikandros gli facesse rapporto. Liquidò i presenti e si affrettò ad andarsene prima che chiunque altro potesse fermarlo. Se avesse sentito qualcuno rivolgergli ancora la parola avrebbe dato di matto. Un mal di testa martellante lo torturava senza pietà, segno che aveva raggiunto il limite massimo di sopportazione.

Raggiunse le sue stanze senza troppi problemi, entrò e si chiuse la porta alle spalle, escludendo i problemi del regno dalla sua vita almeno fino al mattino seguente.

"Che nessuno mi disturbi," aveva raccomandato alle due guardie che presidiavano i corridoi, onde evitare qualsiasi spiacevole interruzione. "A meno che Akielos non sia sull'orlo della guerra."

La camera era stranamente silenziosa e Damen percepì una sensazione di vuoto, come se mancasse qualcosa. O qualcuno. L'unica presenza che avrebbe accettato in quel momento non era lì.

Superò la scrivania, cercando di non far cadere lo sguardo sulla pila traballante di scartoffie su cui prima o poi avrebbe dovuto concentrare la propria attenzione.

Si lasciò cadere sul letto a baldacchino e sprofondò sul materasso, tra le coperte e un numero spropositato di cuscini. La stanza era un punto d'incontro tra lo sfarzoso arredamento veriano e quello akielonese, più spartano. Pochi mobili, giusto lo stretto necessario, compensati da un letto matrimoniale dallo stile decisamente pomposo e tappeti arabescati su cui rischiava sempre di inciampare.

Mentre era perso nella contemplazione del soffitto udì una voce che conosceva fin troppo bene e che sperava di sentire.

"Finalmente sei tornato. Ti aspettavo da un po', credevo ti stessero trattenendo contro la tua volontà."

Damen si girò su un fianco e scorse la figura longilinea di Laurent che lo osservava con vivo interesse. Indossava una semplice camicia bianca che spuntava fuori dai pantaloni. Aveva già districato tutti i lacci e la sua espressione era rilassata.

➳ 𝙷𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚕𝚘𝚟𝚎𝚛 - 𝙰 𝙲𝚊𝚙𝚝𝚒𝚟𝚎 𝙿𝚛𝚒𝚗𝚌𝚎 𝚌𝚘𝚕𝚕𝚎𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora