La mia ancora

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«Ehilà, capo! Che fine ha fatto, mangia stagisti? Oggi, non l'ho ancora sentita lamentarsi...»

«...Mangia stagisti? Buffo, le si addice terribilmente.»

«Mi è uscita davvero male, signore... Come mai sua figlia Juliet, non è alla serra?»

«Ragazzo, sei riuscito a scalfire un pezzettino della buia corazza che mia figlia si è inevitabilmente e ingiustamente creata. Dopo questo; non spetta di certo a me decidere come vuoi chiamarla, solo... continua a fare quello che stai facendo.»

«Sta bene? Juliet, intendo...»

«Questo è l'unico giorno della settimana, in cui lei ha deliberatamente scelto di non rinchiudersi qui. In quello che le piace definire, il suo posto felice.

La sua gabbia fiorata.»

«Ora comincio a capire il motivo, per cui sua figlia è così tanto enigmatica. Ha preso questa caratteristica da lei, signore. Vi assomigliate nel modo vago, in cui fate intendere le cose.»

«Per lo meno, oggi... uno di voi due potrà respirare; mentre l'altro dovrà mettere a lunga prova la sua, già così fragile resilienza.»

«Come dice, signor. Primrose?»

«Nulla di importante giovanotto, va pure a finire di trapiantare quelle ortensie.»


Juliet, POV

L'ennesimo sabato è arrivato.

Il giorno più difficile della settimana, quello più felice e anche quello più terrificante.

A volte vorrei che non arrivasse mai, altre invece... vorrei che ci fosse un loop temporale, per restare sempre in questa grigia stanza.

«Decidere di andare, dove nemmeno io avrei potuto raggiungerti.»

«...»

«Evaporare, senza nemmeno provarci.»

«...»

«Abbandonarmi a qualsiasi avversità a me proposta; per poi restare intrappolato in questo sconsiderato e maledetto limbo.»

«...»

«Stupido egocentrico, egoista. Maledetto, codardo.»

«...»

«La tua colpa è diventata, automaticamente la mia. Peggio. Lo sapevi. Sapevi, che sarebbe fatalmente successo.»

«...»

«Ora, oltre ai miei pezzi rotti devo convivere anche con i tuoi. Grandioso. Non potevi scegliere persona più sbagliata della sottoscritta, razza di idiota.»

«...»

«Aggrappati pure a questa tua "inutile" vita, finché sei ancora in tempo. Però, non aspettarti che una volta tornato; io sia ancora schierata dalla tua parte.

Non ripeto i miei errori due volte, lo sai meglio di tutti gli altri.»

«...»

«Non avrei mai potuto reggere una cosa del genere, senza conseguenze disastrose. Tu lo sapevi, ma neppure questo ti ha frenato.»

E guardami, come una stupida sono ancora qui al tuo fianco.

Per una persona che non ha saputo nemmeno restare, oltretutto.

Ha fatto davvero male, fa ancora male.

La mia ancora di salvezza, tutto d'un tratto... mi ha lanciata a picco con essa.

Regola numero 4: L'amore sta bene sugli altri, solo sugli altri.


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