Capitolo 3

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Giorgio e Cico entrarono nella stanza, ma inciamparono su un oggetto, per poi cadere sul letto.
Cico, si ritrovò sotto al suo topolino, arrossirono entrambi. Rimasero così una decina di minuti fissandosi direttamente negli occhi, senza accorgersi che piano piano le loro labbra si stavano per toccare.
Quando Cico se ne accorse, prese il ragazzetto per il fianchi e se lo porto bene a se.
G: "C-cico c-cos-" il castano non fece in tempo a finire la frase che sentì qualcosa di caldo che gli prese il viso.
Cico era ad un passo da baciarlo, quando Giorgio si avvicinò a lui baciandolo prima.
Finalmente, le labbra dei due si incontrarono, dopo tanto tempo che entrambi aspettavano questo momento, successe.
Entrambi incominciarono a metterci anche le lingue, e rimasero così, in un bacio passionale che finì quando Cico prese in mano la situazione; prese di peso Giorgio e lo fece sedere su di sé, per poi alzarsi e ribaltarlo sotto di lui.
Cico incominciò di nuovo a baciarlo appassionatamente, e Giorgio senza dire nulla si lasciò trasportare.
Cico si staccò.
C: "Hey topolino, ti sta piacendo?" disse con voce molto sensuale.
G: ", non mi sta dispiacendo affatto questa sensazione, e fattelo dire, baci veramente bene"
C: "Anche tu non sei abbastanza male, però adesso arriva il meglio"
*faccia pervy*
G: "In che sen-" il piccolo topo, non fece in tempo a finire la frase che Cico incominciò a toglierli la maglia.
Gli diede ancora per una volta un bacio molto passionale per poi scendere al collo, leccandolo, e lasciandoli anche qualche segno, andando sempre più in basso, fino ad arrivare all'ombelico.
Stava per realizzare il suo sogno, quello che da sempre desiderava.
Cico incominciò a slacciargli i pantaloni, quando il castano lo fermò.
G: "Fermo Cico! I-io non posso!"
Detto questo si alzò dal letto, si mise la maglia, e uscì dalla porta dopo aver detto una cosa che Cico non si sarebbe mai aspettato
G: "Ti amo, però non posso scusa!"
Detto questo corse giù per le scale e uscì dalla porta.
Cico rimase per una ventina di minuti li, sul suo letto color sangue, a fissare il vuoto, non capiva, non capiva cosa fosse successo, cosa avesse sbagliato, mente Giorgio stava correndo con le lacrime agli occhi verso casa sua.
Cico, non sapeva cosa fare, era molto scosso, non sapeva a chi rivolgersi, poi gli venne in mente che avrebbe potuto chiedere ad Anna.
Cico prese il telefono che era rimasto sulla scrivania e fece partire la chiamata.
*in chiamata con Anna*
A: "Hey, pronto Cico, perché piangi?" si, nel mentre stava telefonando, incominciò a piangere.
C: "A-anna, Giorgio..."
A: "Cos'è successo, io dopo che tu eri svenuto lo ho chiamato e poi me ne sono andata così vi ho lasciati soli, ma cos'è successo dopo?!"
C: "Ecco, io lo ho baciato, e dopo un po, è scappato dicendo <Cico, ti amo ma non posso>, ho paura di aver sbagliato qualcosa, ma non so cosa..." disse singhiozzando
A: "Hey, Cico, devi stare tranquillo, si dev'essere fatto prendere dall'agitazione e ha fatto così, non preoccuparti" disse lei con una voce molto tranquillizzante.
C: "Ok, grazie Anna, domani magari lo richiamo e ne parliamo"
A: "Ecco, bravo Cico, adesso vado, a domani:)"
C: "A domani Annanasss, grazie, ti voglio bene"
A: "Anche io"
*Anna chiuse la chiamata*
Non fece in tempo a appoggiare il telefono che gli arrivò un'altra chiamata, questa volta sullo schermo uscì scritto "Topo Catorgio✨🐭" stava un'attimo dubitando, per paura di dire qualcosa di sbagliato, così prese fiato e rispose.
A: "Hey Giorgio, come stai?"
G: "Male" disse con un nodo alla gola.
A: "Come mai?! Che è successo?!" disse facendo finta di non sapere nulla
G: "..."
~
Spazio dell'autore
E eccomi qui con un nuovo capitolo, ditemi se vi sta piacendo nei commenti. Alla prossima💕🙂

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