"Gimme more"

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Mi ritrovai in un locale dove la maggior parte dei muri era fatto di legno. Alla mia sinistra c'era un bancone, anch'esso interamente in legno. Sparsi un po' ovunque c'erano dei palchetti rotondi, con un palo nel centro. E in fondo, oltre il bancone, c'era l'entrata per delle salette private. Non avevo idea di cosa poteva succedere lì dentro, ma neanche lo volevo sapere. Sui palchetti circolari vedevo donne in completi intimi, che si muovevano attorno a quel palo, e ricevendo banconote e ammiccamenti da parte dei clienti. Un senso di nausea mi pervase, perché quella vita era la vita peggiore che potevi fare, una vita che io non avrei mai fatto. BB mi prese la mano e mi guidò verso il bancone, fermandosi quando un uomo in giacca a cravatta attirò la sua attenzione con la mano.

"Tu ora aspettami qui ok? Non ti muovere. Va bene?" mi disse con tono di avvertimento. Anuii ancora confusa da dove ero finita. Come potevo essere finita in un posto così dai bassifondi? E come aveva fatto mio fratello a sopravvivere lì dentro? La mia testa era piena di domande, domande alle quali non penso avrei mai dato una risposta. 

"Ehi tesorino, mi sembri un po' spaesata..vuoi che ti mostri il divertimento?" mi disse un uomo sulla cinquantina, con baffi folti e poco più alto di me. "Sai, io conosco molto di questo posto e posso farti da guida se vuoi. E magari, come ricambio di favore.." disse avvicinandomi sempre di più a me, che mi sentii il suo alito che puzzava di alcohol sul mio orecchio "..tu potresti accontentare le mie fantasie no?" disse e vidi sul suo volto un sorriso malizioso. Ero letteralmente bloccata, non riuscivo né a parlare, né a muovermi. Ero terrorizzata. "Allora bellezza, accetti la mia offerta?" disse continuando a sorridere.

"Sai, non penso che lei voglia accettare la tua offerta" disse una voce dietro le sue spalle "visto che ora, è occupata con me" disse BB mettendomi una mano sulla  spalla e attirandomi a sé "Vero agnellino?" disse guardandomi con i suoi occhi color neri come la pece. Io annuii e lei guardò l'uomo davanti a me "Vedi?  Lei è mia, e se riproverai ad avvicinarti a lei, io parlerò col proprietario e con la guardia e mi assicurerò di non farti più entrare qui dentro. E ovviamente sai che lo posso fare, perché sai chi sono no?" disse con una voce che mi spaventò tantissimo. L'uomo girò i tacchi e sparì dalla nostra vista. Lei mi afferrò la mano e mi trascinò in una stanza dietro il bancone. Dove mi sta portando? Dove stiamo andando? E soprattutto, chi è  questa ragazza che riesce a far così paura e allo stesso tempo ad essere così sexy?

"Bene, agnellino, eccoci arrivati. Da oggi, sarai ospite nella mia umile dimora!" disse aprendo la porta e spingendomi in una stanza con un divanetto, una tv e nella stanza accanto un letto e un armadio. 

"Questa è casa tua?"

"Sì, perché non tutti si possono permettere una villa con piscina come te" disse aprendo una bottiglia di vino bianco "Gradisce il mio agnellino un po' di vino?"

"Ehm...no grazie, sono astemia"

"Astemia? Davvero? Tesoro, per sopravvivere in questo posto, un goccino ogni tanto devi fartelo, altrimenti finisci in manicomio" disse porgendomi un bicchiere di vino. Lo accettai, perché mi venne in mente il suo atteggiamento quando una persona la fa arrabbiare. 

"Bene, io ho deciso di prenderti sotto la mia ala. Ti insegnerò tutto ciò che devi sapere su questo posto, come comportarti, con chi parlare e chi evitare. Sarai la mia allieva. E ovviamente ti insegnerò il mestiere"

"Il mestiere? Quale mestiere?" dissi impaurita non appena vidi il suo sorrisino malizioso sulla sua bocca. In quel momento la porta si aprì e lo stesso uomo che l'aveva chiamata poco prima  entrò nella stanza.

"Ottimo tempismo Mike. E' ora che il mio agnellino osservi con i suoi stessi occhi il mestiere" disse prendendomi la mano e accompagnandomi di nuovo al locale. Mi fece mettere a lato di un palchetto rotondo, e lei si mise sulle scale.

"Signori e signore, sono lieto di presentarvi il momento che tutti stavate aspettando. Adesso si esibirà la magnifica e seducente BB" disse e in quel preciso istante, la maglia che lei aveva addosso se la tolse e salì sul palco con un reggiseno di pizzo rosso. Tutto il locale iniziò a fischiare, e il dj fece partire la canzone. La canzone era "gimme more" di Britney, e lei iniziò a muoversi attorno al palo come se fosse casa sua, come se fosse lei a comandare. E dal quel che vedevo nel locale, era davvero lei che comandava. Ma per tutto il resto della canzone, non riuscii mai a distogliere lo sguardo da lei, da quella sua minuta figura, da quel suo reggiseno che le stava da dio, da quel suo sguardo che diceva "so di essere bella e so che tu non mi puoi avere". Era bellissima, era proprio se stessa. Una volta  terminata la canzone, lei si inchinò e si avvicinò a me. Sorrise vedendo il mio sguardo. Mi prese per le spalle e mi tirò a sé. Potevo sentire l'odore del suo sudore, misto al profumo che portava. Il mio cuore batteva fortissimo, il mio corpo bruciava e dal suo sguardo capivo che sapeva ciò che io provavo. E ne era molto soddisfatta.

"Piaciuto lo spettacolo?" mi chiese sussurrandomi a un centimetro dalla mia bocca "Perché questo è ciò che io ti insegnerò a fare, piccolo agnellino. E sono sicura che, un giorno io e te, faremo grandi cose assieme" disse continuando a  sorridermi "Sempre se sopravvivi ovviamente" disse lasciandomi andare e scendendo le scale, per arrivare alla mia altezza.

"Allora, vogliamo iniziare?" mi disse allungandomi la mano. E io, ancora una volta, gliela afferrai e mi lasciai condurre da lei, verso una nuova vita. Non era quello che volevo?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 16, 2020 ⏰

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