Un giorno bacerai un un uomo
che ti lascerà senza il respiro
e troverai il respiro di poca importanza.╳°»。 ∾・⁙・ ღ ➵ ⁘ ➵ ღ ・⁙・∾ 。«°╳
Jisung il giorno dopo si diresse al piano di sopra, si assicurò di indossare una felpa con il cappuccio, abbinato a dei jeans ricordandosi di quanto faceva freddo in quella stanza.
Aprì la porta e Minho sorrise.
"Quindi non sei scappato."
"Avrei dovuto."
Jisung lo derise leggermente e si guadagnò una risatina.
"Penso che mi piacerai piccolo."
Jisung alzò gli occhi al cielo.
"Non chiamarmi così."
"Ti si addice, piccolo."
Jisung sospirò ricordando che tutto quello che doveva fare era collaborare.
"Bene."
Si mise seduto di fronte a lui con la sedia e poi tirò fuori il suo quadernino.
"Avvicinati piccolo."
Jisung lo guardò curioso prima di sospirare e alzarsi per sedersi accanto a lui sul letto.
"Okay Minho, perché tagliare la gola alla gente? Perché li uccidi in quel modo?"
"Uccido solo quelli che se lo meritano."
"Hai ucciso un sacco di persone innocenti."
"Lascio che le altre persone le abbiano, le uccido solo se voglio vederle morire."
Jisung prese nota di tutto quello che diceva, annotandolo in modo casuale.
"Non hai mai detto perché usi quel metodo."
"Rende le cose più interessanti."
Jisung sentì il respiro del più grande sul suo collo, nonostante l'atmosfera fredda. Si schiarì la gola e girò pagina per una nuova pagina.
"Perché hai iniziato tutto questo?"
Minho ridacchiò in modo cupo e sorrise.
Sarà una lunga giornata.
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Uscendo dalla struttura, Jisung salutò Namjoon e si diresse verso la auto. Si sedette sul sedile e passò una mano tra i capelli sospirando. Guardò giù verso il suo quadernino che gettò poi nel sedile posteriore. Jisung batté le sue dita sul volante pensando intensamente.
Il suo telefono si spense prima che potesse rispondere e vedendo il contatto lo prese subito.
"Hey Chan!"
"Jisung! Come va lo stage?"
Gli occhi di Jisung si sono mossi verso l'edificio prima che uscisse dal parcheggio.
"Tutto bene, sto imparando molto dal Sig. Kim, penso che abbia detto che anche tu potresti conoscere suo figlio."
" Qual è il suo nome?"
"Y-yukyom? Y-"
"Yugyeom?"
"Si, così."
"A chi ti hanno assegnato?"
"Oh um- solo un tizio che ha un sacco di problemi, vogliono che lo aiuti e poi lo manderanno in prigione."
"ooh, sembra un bel po' di lavoro."
Non hai idea.
"Non è così male come pensavo."
Jisung si morse il labbro per aver mentito e continuò a guidare verso il suo appartamento.
"Non impazzire come loro."
Chan ridacchiò e Jisung sforzò una risatina.
"Beh ora dovrei andare, non voglio rovinare tutto, ci vediamo dopo."
"Ciao Ji."
Jisung mise il telefono sul sedile del passeggero e accese la radio per distrarsi.
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Entrò nel suo appartamento, gettò la sua roba di lato e si tolse le scarpe, per poi gettarsi sopra il divano. Fissava il soffitto vuoto pensando. Non aveva idea del tipo di posizione in cui si trovava ora, Minho non sarebbe stato facile, ma sperava solo di farcela.
Sospirò e si mise una mano sulla faccia, e si alzò per andare verso la cucina. Cercò di togliersi dalla testa il più grande, ma sembrava tornare sempre. I capelli scuri del ragazzo che hanno incorniciato la sua faccia perfetta. I suoi occhi che quando li incrociava poteva vedere lo squilibrato, la solitudine, le sue labbra, le sue perfette labbra rosa...
Jisung strinse la mano in un pugno sbattendola sul bancone. Strinse i denti cercando di pensare a qualcos'altro.
Non sapeva perché il più grande fosse nei suoi pensieri, non voleva pensare a lui, era un pazzo, civettuolo, un assassino.
Prese dell'acqua e dopo il telefono, e decise di chiamare per ordinare qualcosa da mangiare, perché non aveva voglia di cucinare.
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Pochi minuti dopo era seduto sul divano con un maglione di grandi dimensioni a mangiare una ciotola di noodles. Stava guardando, senza uno scopo, un film horror che aveva trovo per caso in TV, ma non prestava alcuna attenzione. Si mise a saltare e si buttò a terra, rovesciando tutti i suoi noodles ovunque.
"Deve essere uno scherzo."
Si alzò su e si mise a pulire il casino, borbottando piccole bestemmie mentre lo faceva. Alla fine, rinunciò ad una serata tranquilla, andò in bagno e si mise sotto la doccia per qualche minuto.
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Finalmente si mise sul letto a dormire, girandosi più volte. Guardò fuori dalla finestra della sua camera da letto le luci scure della strada e si alzò camminando verso la finestra.
Tirò le tende fino a giù e torno a letto sperando di dormire bene, sapendo che il giorno dopo avrebbe avuto, ancora, a che fare con Minho.
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Ecco il secondo capitolo.😔
Mi scuso davvero tanto, me ne ero dimenticata so perdonatemi vi prego ush.🥺🤚🏼
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ride or die || minsung
Fanficstray kids ||han x lee know|| "corri o muori tesoro" {COMPLETA} { TRADUZIONE della storia di @renshuxii }