Capitolo 2

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Sono le due di notte e non riesco a chiudere occhio.
È da quasi due settimane che Jungkook è arrivato a casa mia e sembra essersi ambientato alla perfezione.
Ieri Namjoon mi ha presentato il ragazzo che sta frequentando, un modello, un Senza-Volto.
Non dovrei avere pregiudizi, mio fratello è uno di loro ed è una brava persona, ma non riesco a capire come qualcuno come Namjoon possa interessarsi a uno di loro.
Sento il respiro pesante di mio fratello alle mie spalle e mi viene un brivido quando penso che avrei potuto evitarlo, che se gli fossi stato vicino più a lungo, forse ora sarebbe diverso.
Mi alzo e prendo il mio diario dal cassetto del comodino.
Da quando Jungkook è diventato un Senza-Volto mi sono prefissato un obiettivo: ho giurato a me stesso che avrei fatto l'impossibile per rivedere il viso di mio fratello.
Da allora scrivo tutto ciò che so sui Senza-Volto e ho una o più pagine dedicate a tutte le persone come lui che ho incontrato nel corso della mia vita.
Non ho mai incontrato nessuno che come me è in grado di riconoscere i Senza-Volto, talvolta mi stupisco che certe persone, seppur brillanti come Namjoon, siano tanto cieche.
Sfogliare le pagine del mio diario mi rilassa, mi fa sentire di avere la situazione sotto controllo.
Non passa molto tempo che sento Jungkook muoversi e mugugnare qualcosa «Hyung?»
Rimetto il diario al suo posto e mi avvicino «Scusa, ti ho svegliato?»
Lui pronuncia qualcosa di incomprensibile.
Sorrido, stringendomi a lui, che mi accoglie tra le sue braccia ancora addormentato.
Nell'oscurità della notte riesco ad immaginare il suo bel viso e anche se non sono uno a cui piace illudersi, mi addormento cercando di ricordare quanti più dettagli possibili.


Dire che questa sera il mio umore è sotto i piedi è un eufemismo.
Io e Jungkook ci troviamo fuori casa di Park Jimin, indosso il cappotto più elegante che avevo nell'armadio e in una mano tengo un pacco regalo. Mi vergogno di me stesso.
Jimin mi ha invitato al suo compleanno e naturalmente, la reginetta delle relazioni sociali, mi ha chiesto di portare anche mio fratello.
Kookie a differenza mia era entusiasta dell'invito, anzi, mi ha accusato di essere noioso e non portarlo mai in posti divertenti.
Nonostante le mie obiezioni lui sa bene che tasti toccare se vuole ottenere qualcosa, quindi eccoci qui, non pensavo sarebbe arrivato il giorno in cui mi sarei recato a casa di Park Jimin volontariamente.
Le dimensioni della villa in cui abita danno un'idea di quanto il proprietario sia eccentrico.
Almeno Kookie sembra felice, si è vestito di tutto punto, sembra conoscere meglio di me lo stile di questa gente, perché il suo vestiario si adatta molto bene a quello degli altri invitati.
La parte esterna è ben curata e ci sono striscioni appesi ovunque, come immaginavo Park è uno che fa le cose in grande. È incredibile quanti amici abbia.
«È fantastico, hyung, è una casa stupenda», Kookie si guarda intorno ammirato, «ma nel reparto di design guadagnano così tanto?».
«Non è lui quello ricco», spiego brevemente, «è il suo fidanzato che ha fatto i soldi da giovanissimo».
Quando entriamo nella villa sono felice di non dover cercare Namjoon, perché lo trovo subito davanti al camino e mio malgrado, al suo fianco c'è il ragazzo con cui sta uscendo. Ora capisco perché non è venuto con noi, sarà arrivato con la macchina di lusso di lui.
Ci avviciniamo e subito Kookie si presenta a Seokjin in maniera decisamente più accogliente di quanto io non abbia fatto.
«Sono felice di conoscerti Jungkook, Namjoon e Yoongi non fanno che parlare di te.»
«Anche io non vedevo l'ora di incontrarti, Namjoon parla sempre così bene di te.»
«A sì?» dice Seokjin girandosi con un sorrisetto verso il mio migliore amico, che distoglie lo sguardo ridacchiando imbarazzato.
Che visione disgustosa, odio le coppiette innamorate.
Seokjin ha sempre un'aria altezzosa che fatico a sopportare, vorrei che potesse vedersi allo specchio per quello che è veramente. Per come lo vedo io.

Sto chiacchierando con Namjoon quando sento una mano appoggiarsi alla mia spalla e subito dopo il corpo di Park Jimin è appiccicato alla mia schiena «Hyung! Non credevo saresti davvero venuto!».
Sospiro amareggiato «Park...»
«Dai hyung, chiamami per nome almeno fuori da lavoro», poi si volta verso Jungkook, non prima di aver sorriso a Seokjin e fatto un occhiolino a Namjoon, dio, è sempre così imbarazzante.
«Fammi indovinare, tu sei il fratello di Yoongi hyung? Giuro che pensavo fosse una scusa per non venire e non esistesse nessun fratello minore», dice ridendo e devo ammettere che non è andato così lontano dalla verità, ad eccezione del fatto che Jungkook esiste eccome.
«È un piacere conoscerti, la tua casa è bellissima. Sono Jungkook molto piacere». Dice Kookie con espressione trasognante, inchinandosi leggermente, «Auguri».
«Grazie caro, sei il benvenuto, io sono Jimin, chiamami pure hyung», poi Jimin si gira verso di me incuriosito dal pacco che tengo in mano, «per me?».
«È stata di Kookie l'idea.»
Lui ridacchia «Kookie, eh?» dice dandogli un'occhiata di sfuggita, poi inspiegabilmente mi si fionda addosso, «grazie hyung».
Cerco di staccarmelo di dosso e quando finalmente ho successo, una terza persona si mette tra noi, appoggiando un braccio sulle mie spalle e l'altro su quelle di Jimin.
Questa volta la presa è più forte e al contrario del profumo fruttato di Jimin mi invade uno intenso di colonia.
«Min Yoongi, non pensavo ti avrei mai visto ad un party», se c'è una cosa più odiosa del mio collega Senza-Volto, è sicuramente il suo fidanzato rigorosamente Senza-Volto.
«Taehyung! Da quanto tempo, come stai?» Namjoon ha la capacità di essere cordiale con tutti, ammiro il modo in cui riesca a fare amicizia con gente così diversa da noi.
«Benissimo, vi state divertendo?» chiede stringendo la mia spalla e sorridendomi, mentre Jimin sventola il mio regalo davanti alla faccia del suo ragazzo.
«Tesoro, tu e Seokjin vi conoscete già, giusto?» dice, mentre lascia tra le mani il regalo che Taehyung prende distrattamente e muove su e giù, cercando di sentire cosa c'è dentro.
«Certo», interviene Seokjin, «è stato un piacere lavorare insieme a quel servizio».
Taehyung emette uno strilletto fastidioso «Oddio, Kim Seokjin, da quanto tempo», si inchina e gli stringe la mano, «è stato fantastico lavorare al tuo fianco, non sapevo che uscivate insieme», dice poi rivolto a Namjoon, «caspita, che notizia».
«Tae, tesoro», Jimin lo trascina verso di sé e finalmente vengo liberato, «questo invece è Jungkook...» la voce di Jimin si spezza non appena rivolge lo sguardo verso Kookie.
Mio fratello si guarda intorno agitato, indicando prima Taehyung e poi Jimin, mi sembra quasi di poter vedere la sua espressione esterrefatta «Kim Taehyung?» dice sconvolto, «Tu sei davvero Kim Taehyung?»
Sento Taehyung ridacchiare soddisfatto e Jimin gli va subito dietro «Conosci il mio tesoro Kookie?»
Strabuzzo gli occhi, no, non può essere e poi chi gli ha dato il permesso di chiamarlo così?
«Oddio, ecco perché il viso di Jimin hyung mi era familiare», dice Jungkook fuori di sé, «io ti adoro! Ti seguo da quando ho quattordici anni!».
Sospiro rassegnato e sento la risata di Namjoon farsi vicina «Chi lo avrebbe mai detto, eh...» dice dandomi una pacca sulla spalla, sento lo sguardo di Seokjin addosso, che vuole da me?
Kookie è totalmente preso dal fidanzato di Jimin, che si crogiola sotto le sue attenzioni e io mi chiedo perché tra tutte le persone in questo mondo, mio fratello doveva essere fan di un influencer da quattro soldi come lui.
Sospiro rassegnato, mentre gli altri iniziano a chiacchierare concitati. Sembra proprio che sarà una lunghissima serata.


È quasi mezzanotte quando decido che l'alcol che ho in corpo è troppo per sopportare la presenza di tutti quei Senza-Volto e me ne vado, con l'unica compagnia di una birra, a sedermi sui gradini della porta sul retro.
Tutti sono dentro a ballare e divertirsi, Namjoon e Seokjin si sono appartati da una mezz'oretta buona e Kookie è stato rapito da Taehyung praticamente da inizio serata.
Sorrido al pensiero, Taehyung non mi piace, ma Kookie deve essere al settimo cielo.
Io me ne sto un po' in solitudine, infagottato nel mio cappotto e finalmente mi sento più rilassato.
I muri spessi attutiscono il rumore della musica e finalmente riposo anche le orecchie.
Osservo l'oscurità della notte, il giardino è davvero bello; ci sono due grossi alberi e le siepi sono perfette, sicuramente hanno un giardiniere.
Mi chiedo quanto guadagni Taehyung con il suo lavoro, mi chiedo anche come dev'essere avere una vita pubblica, io non lo sopporterei.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore della porta che si apre.
Sento una presenza alle mie spalle «Oh, scusa», ha il capo basso e la postura chiusa, «Signor Min?» dice poi incerto.
Alzo lo sguardo «Jung?»
«Non sapevo ci sarebbe stato anche lei alla festa.»
Bevo un goccio di birra e mi dico che parlare con uno di loro non mi ucciderà «Nemmeno io», dico facendogli un po' di spazio sui gradini.
Lui sbuffa divertito, sedendosi accanto a me, ma mantenendo più distanza possibile tra i nostri corpi «Non voleva venire signor Min? Anche io non credevo di essere invitato, conosco da poco Jimin, ma è molto gentile con me».
Non gli rispondo, entrambi guardiamo la notte davanti a noi, non abbiamo molto di cui parlare, ma in qualche modo Hoseok, che prima mi era sembrato molto timido, riesce a tirar su una conversazione e in breve tempo si scioglie.
Deve avere le stesse abilità sociali di Jimin. Si entusiasma quando scopre che suono il pianoforte e in generale conversare con lui non è così male.
Assurdo, sono a casa di Park Jimin a chiacchierare con un Senza-Volto per far passare il tempo. La vita riserva sorprese molto strane.


Quando torniamo a casa Jungkook si sdraia sul letto trasognante senza nemmeno mettersi in pigiama «È stato fantastico, e chi se lo aspettava di finire a casa di Kim Taehyung in persona?»
Io mi spoglio e lo invito ad andare a lavarsi, mentre lo osservo divertito; per quanto sia sbagliato, è bello vederlo felice.
«Jimin hyung e Tae hyung sono fantastici.»
«Sei già in confidenza», lo prendo in giro.
Lui si toglie la maglia e si infila nel letto, gli avevo detto di non bere troppo ma non credo che abbia ascoltato il mio consiglio.
«Ti invidio, vorrei che fossero anche miei amici».
Gli sto per ricordare che Jimin e tutto quello che lo riguarda non è mio amico, ma Jungkook è già immerso nel mondo dei sogni.
Diamine, non si è nemmeno fatto la doccia.

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