La primavera è ormai inoltrata, Jungkook alla fine ha deciso di non ascoltarmi e ormai da qualche mese sta lavorando con Taehyung e ha trovato anche un lavoretto part-time che gli permette di aiutarmi con le spese.
Namjoon e Seokjin sono felicemente fidanzati e come se non bastasse, visti i tanti impegni di Kookie e l'affiatamento della nuova coppietta, la persona che vedo più spesso al momento è Jung Hoseok.
Lavoriamo sempre nello stesso reparto e le lezioni di piano vanno avanti, sono il suo capo in entrambi i campi e devo dire che non se la cava male.
Comunque il punto non è questo, il problema più grande è che ho a che fare con lui praticamente tutti i giorni e stare con la copia di Park Jimin, con cui ha fatto molta amicizia per la precisione, è l'ultima cosa che voglio.
«Ciao, ti stavo giusto per scrivere per sapere se tornavi a casa.»
Jungkook lascia una borsa sul divano e va di corsa nella nostra stanza «Sono solo di passaggio, questo pomeriggio dobbiamo registrare un nuovo video, mangio dagli hyung».
«Uhm, ok...»
Torna indietro con alcuni dei suoi attrezzi per registrare e se li infila in borsa, io mi siedo sul divano e lo osservo mentre li sistema accuratamente.
«Ne avrai fino a sera?»
Lui annuisce.
«Non fare tardi, domani lavori di mattina, no?»
«Lo so, hyung», dice scocciato, «Non ho mai fatto tardi a lavoro, lo sai».
«Ok, ok, dico solo di non affaticarti troppo con questa roba.»
Lui si ferma e punta il suo volto nel mio, credo mi stia guardando «È la cosa che amo fare, ci dedico tutto il mio tempo libero se è necessario».
«Mi sto solo preoccupando per te», alzo il tono della voce e il suo capo si abbassa leggermente, «smettila di attaccarmi senza una ragione».
Lo sento sospirare «Ok, scusa, non farò tardi, buona giornata», infila delle schede nella tasca della borsa ed esce di casa alla svelta.
Il nostro rapporto va avanti così da un po' ormai e sinceramente non so più che fare. Lo vedo allontanarsi da me sempre più, vorrei sostenerlo nelle sue scelte, ma lui non vuole il mio aiuto, è schivo e mi parla poco ultimamente.
Nel pomeriggio, come ogni sabato, Hoseok viene a casa mia, oggi mi sento particolarmente a terra, fortunatamente sta già imparando qualche canzone e non ha più bisogno della mia guida costante. Nonostante questo, mi guarda di soppiatto di tanto in tanto.
«Tutto bene? Se sei stanco possiamo fermarci qui.»
«No, continua.»
«Stai poco bene?» insiste.
«Hoseok ti ho detto di continuare.»
Lui sospira amareggiato «Odio quando mi chiami per nome, è come se mi sgridassi».
«Non mi piacciono i soprannomi.»
«Ok, va bene, ma sta di fatto che sei distratto, quindi facciamo una pausa», si alza stiracchiandosi, «perché non mi offri una tazza di cioccolata calda?».
«È maggio, si muore di caldo e tu vuoi una cioccolata calda?»
Lui ride divertito «Ciò che non è ordinario ti sconvolge, hyung?» poi mi precede ed entra nella piccola cucina, ormai a suo agio in casa mia.
«No». Dico secco, mentre inizio a scaldare il latte, accontentandolo, «È solo che sei strano a volte».
Non mi risponde, limitandosi a sedersi al tavolo, seppur sia un Senza-Volto averlo intorno non è così fastidioso come pensavo, una scocciatura, intendiamoci, ma ci ho fatto l'abitudine.
In questi mesi ha preso parecchia confidenza, nonostante io cerchi sempre di mantenere un certo distacco.
La personalità di Hoseok è come quando stai dormendo e qualcuno apre le tapparelle d'improvviso: Luminosa, luccicante e provoca un fastidioso bruciore agli occhi, oltre che un brusco risveglio.
«Quindi, cos'è che ti disturba?», chiede curioso soffiando sulla sua tazza di cioccolato, io mi siedo davanti a lui.
«Questioni personali, quanto sei invadente.»
Lui sbuffa divertito «Mi tratti come un bambino, è Nam che ti preoccupa?»
«Quello lì non lo vedo più così spesso», mi lamento, «è sempre con quel modello».
Hoseok ride «Hai sempre in bocca parole gentili tu».
Mi stringo nelle spalle «Dico solo quello che penso».
Lui scuote la testa in negazione, divertito «Mi chiedo come faccia il povero Jungkook a vivere con uno come te».
A quelle parole mi irrigidisco e lui sembra capirlo «Ah, ho fatto centro?» ridacchia tra sé e sé, «hai litigato con quel ragazzino adorabile? Che gli hai fatto?».
«Finiscila, non ci ho litigato, abbiamo solo ideali diversi», è fastidioso quando prende troppe confidenze, son pur sempre il suo capo anche se non siamo in un contesto lavorativo.
«Capisco», dice pensieroso.
«Vorrei solo che prendesse in considerazione l'università», sputo alla fine.
«È questo il problema quindi?»
«Studiare è importante.»
«Sì, già, però devi ammettere che c'è gente come Taehyung che si è fermata al liceo e che ha avuto parecchio successo nella vita.»
Ecco un altro che scambia un singolo caso per una regola certa «Non tutti abbiamo le condizioni che hanno portato Taehyung a diventare quello che è».
«Lo so, non dico questo, penso solo che ognuno di noi faccia un percorso diverso e sia giusto rispettare le scelte altrui. È bello che tu voglia consigliare Jungkook e lui è giovane e ha ancora bisogno di te, ma prova ad avere più fiducia in lui, te ne sarà grato e sicuramente ti ascolterà più volentieri», prende un sorso di cioccolata e poi continua, «a volte mi sento come se mi giudicassi per ogni cosa che faccio, immagina come deve sentirsi Jungkook. In un momento così delicato della sua vita dovresti stargli vicino e sostenerlo, non credi?»
Non do una vera e propria risposta, il suo punto di vista non mi interessa, lui non può capire quanto sia importante per me: Quando mia madre rimase incinta non ero contento. Il padre di Jungkook fu il primo Senza-Volto che vidi e non riuscì mai a perdonarla per averlo sposato.
Perse la faccia per amore, che cosa stupida.
Poi Jungkook entrò a far parte della mia vita e cambiò tutte le carte in tavola.
Ero piccolo, ma quando i miei occhi incontrarono i suoi qualcosa dentro di me cambiò.
Capì immediatamente che per nulla al mondo mi sarei privato della vista di quel viso dolce.
Da quel giorno i Senza-Volto aumentavano e insieme a loro la mia paura di perdere la persona che ormai era diventata indispensabile come l'aria che respiravo.
Permettere che Jungkook diventasse un Senza-Volto è stato indubbiamente l'errore più grande della mia vita.
Hoseok tutte queste cose non le può capire, nessuno le può capire, per questo non posso accettare consigli simili.
Ho permesso che si perdesse e io devo riportarlo indietro, perché non voglio vivere in un mondo in cui non posso vederlo.
L'hanno procede ad un ritmo incalzante e in un attimo mi ritrovo a fine estate con mille dubbi che affollano la mia mente.
Non mi sembra di star facendo particolari progressi nello studio dei Senza-Volto e come se non bastasse la presenza di Hoseok si sta facendo insistente nella mia vita.
Parla tanto e il problema è che ho iniziato ad ascoltarlo, ho scoperto che balla e ha riscontrato anche parecchi successi e che in generale è una persona piena di interessi.
Hoseok non è solo un ragazzo solare ed espansivo, vedo qualcosa di più profondo in lui, ma fortunatamente il suo volto vuoto mi ricorda ogni giorno la sua posizione.
Ci vediamo spesso, talvolta anche senza l'impegno delle lezioni di piano e ha iniziato a conoscere anche Namjoon e Seokjin, che ogni tanto invitano noi e Jungkook nell'appartamento di Nam.
Non ho mai frequentato così tanti Senza-Volto e non credo questo aiuti né me né tantomeno Jungkook.
In compenso la mia relazione con Kookie è migliorata parecchio, ho provato ad interessarmi al lavoro che sta facendo con Taehyung ed oltre ad averlo reso molto felice, ho notato che è parecchio bravo, non avevo mai fatto caso a quanto fosse migliorato nel videomaking.
Hoseok dice che è merito dei suoi consigli, ma a dire il vero lui è l'ultima persona dalla quale mi farei consigliare.
La situazione di Kookie mi preoccupa ancora, ma quantomeno lo vedo felice ed entusiasta di rendermi partecipe.
Questo pomeriggio, mentre Hoseok si riposa con una bevanda fresca, entrambi seduti sulla seggiolina del piano, io suono una mia vecchia canzone, una delle prime che ho composto.
Da sempre suonare mi aiuta a distendere i nervi e ultimamente ne ho proprio bisogno.
Sono stressato per il lavoro, preoccupato per Jungkook e capita sempre più spesso che guardando Namjoon di sfuggita, mi sembri di non distinguere il suo volto.
Per farcire il tutto, la presenza di Jung Hoseok che frequenta la mia casa e i miei conoscenti come se fossimo due vecchi amici, non fa che peggiorare la situazione.
«Dovresti pubblicarle le canzoni che scrivi», mi dice Hoseok trasognante, mentre ascolta la melodia.
Poi inizia a muoversi ballando sul posto, da seduto, spintonandomi volontariamente.
«Smettila», lo ammonisco, ma comunque sorrido.
Finisco di suonare e lui mi si butta sulle spalle, facendomi sussultare «Me la insegni la prossima volta?»
«No, non ti insegno le mie canzoni», dico ghignando e voltandomi verso di lui, «però sei bravo a ballare», aggiungo divertito, ripensando al balletto stupido che stava facendo poco prima.
Lui sbuffa «Sei crudele».
Mentre inizia a pregarmi io osservo il suo volto stordito. Perché sto cercando di immaginare i lineamenti e i dettagli del suo viso?
Siamo molto vicini e a questa distanza potrei vedere con precisione ogni neo e qualunque piccola imperfezione.
Concentrato come sono non mi sono accorto nemmeno che ha smesso di parlare e sta ciondolando sulla sedia, anche lui mi sta guardando.
«Sai hyung, io sono sempre stato un libro aperto, i miei amici dicono che basta uno sguardo per capirmi».
Mentre parla il mio sguardo è come ipnotizzato, immerso nel suo volto scuro.
«E forse hanno ragione, oltretutto mi innamoro sempre di persone molto simili a me sotto questo aspetto» dice ridacchiando.
Mi chiedo che espressione abbia, se mi stia guardando negli occhi o se il suo sguardo sia rivolto altrove...
«Tu mi incuriosisci perché sei diverso dalle mie solite amicizie, non ho quasi mai idea di cosa ti passi per la testa» sembra che stia tremando leggermente, si passa una mano tra i capelli, per distendere lo stress, «mi piacerebbe capirti», la sua mano si sta per muovere verso di me ma io lo fermo bruscamente.
«È perché sono una persona introversa», dico alzandomi e mettendo più distanza possibile tra me è lui, posso vederlo irrigidirsi.
«Già, siamo molto diversi», dice quasi in un sussurro.
Mi sento agitato, il mio cuore va a mille, non voglio sapere nient'altro, eppure continuo a chiedermi che sensazione avrei provato lasciando che la sua mano si posasse sulla mia.
Quel giorno Hoseok resta a casa mia fino all'ora di cena, non parliamo più di quello che è successo, chiacchieriamo del più e del meno, poi, prima di andarsene, si ferma indeciso sull'uscio della porta «Visto che ti piace tanto come ballo, perché non vieni a vedermi farlo seriamente?» nella sua voce sento esitazione, ma poi continua, abbassando il capo, «Ti mando un messaggio con l'indirizzo, l'evento sarà la prima domenica di dicembre», dice tutto d'un fiato, per poi sparire dalla mia vista.
I mesi seguenti a quell'incontro sono trascorsi in maniera piuttosto ansiogena per me: La relazione con Hoseok sta prendendo una piega strana, è la prima persona che sento al mattino e l'ultima che mi dà la buonanotte e anche se non gli do quasi mai la soddisfazione di scrivergli per primo, da un po' di tempo i messaggi che ci mandiamo iniziano a diventare una piacevole abitudine.
Lo so, andare al suo spettacolo è stata la cosa più stupida che potessi fare.
Comunque, me ne sto in disparte nell'ultima fila e non ho detto a nessuno che ci sarei venuto, nemmeno al diretto interessato.
Non ho alcun interesse nel vedere lo spettacolo di Hoseok, sono qui solo per curiosità.
Anche se non posso cercare tra i ballerini un volto da riconoscere, quando Hoseok entra in scena lo capisco subito.
Quei movimenti fluidi, quel corpo meraviglioso che si muove perfettamente a ritmo di musica. La sua figura è un tutt'uno con le note, il suo corpo è armonia e per la seconda volta vorrei vedere quel viso concentrato che non sopporto più mi resti celato.
Quella sera me ne vado non appena la sua esibizione finisce, quando arrivo a casa produco musica fino a tarda notte, immaginando la sua figura danzare sotto le note della mia melodia.

STAI LEGGENDO
Senza-Volto
FanfictionOrmai non ci faceva più caso, quelle persone prive di volto facevano parte della vita di Min Yoongi da troppo tempo. Eppure tutto questo lo faceva sentire dannatamente solo; era l'unico al mondo in grado di vedere nel più profondo dell'anima degli...