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16 Maggio 2015, ore 8:03

Quando gli occhiali appoggiati al naso cominciavano a dargli fastidio, Tommaso capiva che il caldo stava arrivando. Si era svegliato alle sette e trenta da un sonno molto leggero, preoccupato per Giovanni e infastidito dallo smanettare al computer di Sergio.

Giovanni, a quanto pare, stava bene e Tommaso si sentì sollevato, Sergio dormiva sulla poltrona con il laptop in grembo, nonostante il suo letto fosse libero.

Stava per avviarsi alla finestra per godere della discreta vista di Malta fornita da quell'albergo, ma bussarono alla porta della sua stanza.

Quando andò ad aprire, non si meravigliò di aver davanti Claudia, già pronta per scendere nella Hall dell'albergo.

-Come sta?- Gli domandò Claudia, senza neanche salutarlo e senza mostrare alcun segno di gentilezza.

-Si è ripreso, ha dormito come un ghiro.- rispose Tommaso, non essendo per nulla infastidito dalla poca cordialità di Claudia.

-Devo svegliarlo, dobbiamo essere nella Hall fra venti minuti e ancora deve vestirsi.- Ribattè Claudia ed entrò nella stanza senza permesso.

-Ragazzi brutte notizie!- Esordì Sergio, sistemandosi a sedere sulla poltrona.

-Buongiorno anche a te Sergio!- Disse Tommaso, mentre guardava Claudia che cercava di svegliare Giovanni dal suo sonno profondo.

- Quale buongiorno? Internet è andato e non c'ho più campo nel cellulare!- Rispose Sergio, mentre si dirigeva verso il bagno.

-Siamo qua per una gita scolastica, potresti goderti Malta e non League of Legends?- Domandò Tommaso, senza ricevere risposta.

Nel frattempo, Giovanni si era svegliato e, quando vide Claudia, le sorrise e la baciò sulla guancia. Claudia gli sorrise di rimando e lo aiutò ad alzarsi dal letto.

-Ce la fa anche da solo...- Disse Tommaso a Claudia, cercando di non far trapelare la sua rabbia, ma invano.

A quel punto pensò che fosse meglio scendere nella Hall e aspettare gli altri giù, perchè anche se si trovava a Malta, si era alzato dal letto con il piede sbagliato.

Nella hall c'erano solo alcuni professori, quelli più diligenti, e un pugno di ragazzi che evidentemente la sera prima non erano andati a fare baldoria.

Tommaso notò che Marta non fosse ancora li, ma sapeva che sarebbe arrivata da un momento all'altro, o almeno, lo sperava.

-Ma dov'è il professor Poretti?- domandava la professoressa Nardi, ancora assonnata e per niente convinta che Malta fosse la destinazione ideale per degli adolescenti, e neanche per il professor Poretti.

-Ma dov'è il personale dell'hotel, oserei dire!- Disse il professor Ditta, che finalmente mostrava un minimo di personalità di fronte all'organizzazione, o meglio, alla disorganizzazione dell'albergo.

Si erano fatte ormai le otto e trenta, ed il gruppo era diventato un po' più numeroso; Sergio, Claudia e Giovanni erano scesi già da qualche minuto, era scesa pure Gaia, la migliore amica di Marta.

Tommaso pensò di domandarle dove fosse Marta, ma alla fine non lo fece.

In tutto, c'erano una decina di ragazzi che si domandavano dove fossero finiti gli altri, visto che di notte non erano rientrati, e due professori, che si domandavano dove fosse finito il professor Poretti.

Un po pochi, visto che in gita erano partiti circa centocinquanta ragazzi, in pratica, mezzo istituto.

Tommaso guardò Giovanni, sembrava essersi ripreso ed era felice che avrebbe passato il suo terzo giorno a Malta con lui, Sergio e Claudia e Marta.
Già, ma Marta dov'è? Continuava a domandarsi.

Marta era la sua cotta ormai da anni, anzi, ne era proprio innamorato. Dopo qualche storiella nei primi anni del liceo, Marta si trasferì nella sua scuola, nella sua classe, al terzo anno di superiori. Era un segno del destino, ne era sicuro.
Sí, ma non è qui adesso, disse a se stesso.

-Guardate chi c'è!- Disse il professor Ditta,- Sta ritornando adesso da una notte peccaminosa eh? Ragazzi diamo il nostro caldo benvenuto al signor Perni, che ci sta degnando della sua presenza!- Continuò, mentre si incamminava verso Filippo Perni che, ridotto com'era, non sembrava più il figo della classe.

-Signor Perni, ha 10 minuti per tornare in camera sua e prepararsi e tornare qui, almeno apprezziamo il fatto che lei sia tornato!- ma il professor Ditta quasi non riuscì a finire la frase, che Filippo gli saltò addosso e gli strappò un pezzo di spalla con i denti, e poi un pezzo di collo, infine un orecchio.

Tra le urla del Professor Ditta, tutti indietreggiarono, mentre Filippo finiva il suo banchetto.

-Che cazzo sta succedendo? Filippo è uno zombie?- Gridò Sergio.
Che palle, anche questa ci voleva, pensò Tommaso, mentre gli altri erano immobiliziati dalla scena e altri cinque suoi compagni di scuola si dirigevano verso l'hotel, a quanto pare nelle stesse condizioni di Filippo Nardi.

-Adesso il fatto che con ci sia internet non sembra una così terribile notizia, vero?- esordì Claudia.

Zombies Goes To MaltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora