16 Maggio 2015, ore 9:23
Dopo aver chiuso la porta di ingresso e controllato che non ci fossero altre vie di accesso aperte, Sergio e Tommaso tornarono nella loro stanza ricongiungendosi agli altri.
Erano rimasti in sette; oltre a loro due, c'era la professoressa Nardi, Claudia, Giovanni, Gaia e Nico.
Tommaso stava seduto nel suo letto, sentendo ma non ascoltando il miscuglio di voci che discutevano di cosa stava succedendo, del fatto che non potevano telefonare a casa e a nessun altro.
L'adrenalina era ormai scesa, e Tommaso si sentiva parecchio stanco.
-Hai del sangue in faccia...- esordì Gaia sedendosi accanto a lui e porgendogli un fazzoletto bagnato.
Tommaso cominciò a pulirsi il viso, godendosi la piacevole senzazione di fresco a contatto con la sua pelle.
-Grazie...- disse cercando di sembrare gentile.
Voleva domandarle se aveva sentito Marta o aveva qualche notizia, ma evitò di nuovo.
-Giovanni era molto preoccupato, vai a parlargli...- gli consigliò Gaia.
Adesso che sentiva il nome di Giovanni, anche Tommaso si preoccupò.
Si alzò dal letto e andò verso Giovanni e Claudia che erano in un angolo abbracciati; tossí per interromperli e loro, quasi automaticamente, si staccarono.
-Giovanni, tutto bene?-
Claudia lo fissava come ormai faceva da anni, con un misto di schifo e indifferenza, ma Tommaso ormai riusciva ad ignorarla.
-Tommaso, ero preoccupato...- Gli disse Giovanni dandogli una pacca sulla spalla.
Tommaso non riusciva a essere naturale accanto a Claudia e, pur di non stare sotto i suoi occhi da giudice, si allontanò dal suo migliore amico.
-Tranquillo Giovanni, Tommaso starà bene, dagli un po' di tempo per riprendersi e ritornerà il grande amico di prima- lo difese Gaia.
Tommaso non era per niente contento che Giovanni fosse lì, adesso.
Non riusciva a immaginerselo, non sarebbe sopravvissuto a quella situazione.
-Tommaso, che facciamo?- Domandò Sergio che stava discutendo con gli altri.
A quanto pare sono il nuovo leader, pensò Tommaso.Iniziò a fare mente locale, cercò di ricordare tutto ciò che sapeva sugli zombie. Aveva due giochi da tavolo sulla'argomento, il cofanetto di "The Walking Dead" in Blu Ray e "l'alba dei morti viventi" in DVD, ma si chiedeva se fosse saggio prendere spunti da opere di finzione.
-Non lo so...- disse Tommaso con un sibilo di voce.
-Saliamo sul terrazzo e controlliamo la situazione- esordì Claudia.
Tommaso doveva ammetterlo, l'idea di Claudia era geniale. Con un po' di fortuna, avrebbero visto la situazione in un raggio abbastanza ampio.
Mentre si preparavano prendendo acqua dai frigo-bar, qualche farmaco e benda dal pronto soccorso e arraffando tutto ciò che sembrava utile, Nico si avvicinò a Tommaso e a Sergio, che erano gli unici seduti in tutto quel disordine di voci e movimenti.
-Ragazzi, Grazie...- Fece Nico timidamente.
Era il secchione della scuola, non solo della sua classe, non c'era nessuno che non gli chiedesse qualcosa su qualsiasi argomento, lui aiutava volentieri tutti, senza secondi fini.
-È un piacere averti nella nostra banda Nico!- rispose Sergio.
Tommaso lo invidiava, si chiedeva come fosse possibile che Sergio fosse così calmo, che sembrasse così calmo.
Si alzò di scatto e si diresse alla porta, chiamò l'ascensore e attese.
Cosa sta succedendo? Si ripeteva.
Cosa cazzo sta succedendo?Bramava di essere a Malta già dalla prima volta che se ne discusse nella prima assemblea d'istituto.
Immaginava momenti spensierati con Marta, Giovanni, Claudia e Sergio. Ma tutto ciò era svanito già prima di partire.
A Giovanni, nel mese di Marzo, fu diagnosticato un tumore ai polmoni.
Un tumore maligno, naturalmente pensava di tanto in tanto, come per sbeffeggiare la natura. Anche se la natura aveva già preso in giro il suo migliore amico.I Genitori portarono Giovanni al miglior centro oncologico d'Italia, gli diedero le migliori cure, la Chemioterapia era superflua, quindi cercarono di coprire i danni del tumore con la Radioterapia.
Ma quando tutto sembrava andare per il meglio ecco che un piccolo puntino nero spunta in mezzo alla materia grigia. Metastasi al cervello. Inoperabile.
Ancora Giovanni si reggeva sulle sue gambe, ma presto ne avrebbe perso quasi completamente l'uso. Poi sarebbe arrivata la demenza e infine, ad alleviare il suo dolore, la morte.
Amico mio, l'hai scoperto troppo presto affinché possa terrorizzarti e troppo tardi affinché tu possa salvarti, pensava Tommaso.I genitori di Giovanni avevano fatto carte false per farlo andare a Malta, avevano organizzato gran parte della gita, scegliendo hotel e mete turistiche vicine ad un pronto soccorso e pagando di tasca loro un infermiere che andasse a Malta con lui. Infermiere che adesso non c'era.
Complimenti per la scelta del personale, criticò Tommaso, come se i genitori di Giovanni non avessero fatto abbastanza.Quando arrivarono sul terrazzo, guardarono la situazione e tirarono un sospiro di sollievo anche se, subito dopo, li colse un senso di colpa.
Nelle strade e viuzze, c'era solo qualche zombie, la maggior partedelle persone in mezzo alla strada erano morte, e si trattava di un numero di vittime inferiore a venti.
Ma non fecero neanche in tempo a calmarsi che notarono un ondata di ragazzi e ragazze zombie popolare le strade, uscendo dai locali alla moda e dalle discoteche in cerca di cervelli da sbranare.
-Cosa facciamo? - domandò Gaia.
-Ci servono delle armi!- Rispose Giovanni.
-E dove le troviamo a Malta delle armi?- fece Sergio, un pò seccato.
-Non avete letto il programma della visita di istruzione?- domandò la professoressa Nardi.
Tutti la guardarono stupita, non sapevano cosa rispondere perché si sentivano come interrogati, poi Nico esordí:
-L'Armeria dei Cavalieri al Grand Masters Palace!
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Zombies Goes To Malta
ActionIn Zombies Goes To Malta, Tommaso si ritrova a essere uno dei pochi sopravvissuti all'apocalisse Zombie che da qualche ora ha invaso Malta. Come riuscirà a sfuggire a tutto questo? Cosa ha causato l'apocalisse Zombie? Quanti Zombie ammazzerà senza i...