Numero sconosciuto||Crismes

Epilogo

James Pov's

Dopo l'ultimo messaggio di Cristiano rimasi steso sull'erba, dov'ero da circa mezz'ora, fregandomene della camicia bianca che avevo deciso di indossare quella sera che si sarebbe sicuramente sporcata di verde.

Chiusi gli occhi e in pochi attimi mi passarono davanti gli ultimi quattro anni in compagnia di Cristiano, di cui mi ero innamorato da quando nel duemilaquattordici ero arrivato al Real.

Quando avevo saputo che mi amava anche lui, ero diventato per qualche giorno il ragazzo più felice del mondo.

Fin quando non mi ha spezzato il cuore e io ho deciso di andare via.

Beh, la decisione di andare via non era stata completamente mia.

Stare lontano da lui mi stava uccidendo lentamente, e quella dell'Hotel era stata una semplice scusa per stare insieme.

E la relazione con Shannon un modo per provare a dimenticarmene.

Ma non c'ero riuscito neanche per un secondo.

E anche lì, steso sul prato del giardino di Sergio, non facevo altro che pensare a lui.

Riaprii gli occhi di scatto quando sentii una mano sfiorarmi la spalla.

«Che fai?»

Era la voce di Cristiano.

«Nulla... Solo non avevo voglia di stare dentro»

Si sedette sull'erba, di fianco a me.

«Ti sporcherai tutto, lo sai?»

Lui annuì e fece spallucce, come a dire che non gliene fregava nulla.

«Stai male?»

Quella domanda mi fece crollare definitivamente.

Annuii solo, senza alzare lo sguardo dal prato.

«È per Shannon?»

"No, è per te" avrei voluto dire, ma non ne avrei mai trovato il coraggio.

Scossi la testa.

«Allora perché stai così?»

Mi alzai leggermente, per essere seduto anche io.

Lui passò una mano dietro la mia schiena delicatamente, accarezzandomi.

Il suo tocco era magico per me.

Sospirai.

Non riuscii a dire nulla.

Alzai lo sguardo verso di lui, sperando che riuscisse a capire attraverso i miei occhi ciò che provavo quando eravamo insieme.

«Non riesci davvero a capirlo?»

Fece una faccia confusa, e intanto le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi