Rivelazioni e quesiti senza ancora una risposta

22 2 0
                                    

La collaborazione pareva qualcosa di impossibile, essendo riferita ad un lavoro di squadra tra dei Serpeverde e dei Grifondoro.

Mai avevo pensato davvero che una sola cosa potesse andare come sperato, e invece quasi ci stavamo simpatici a vicenda. Il meno entusiasta di questo team, ovviamente riunito lontano dagli occhi e dalle orecchie indiscrete della nostra scuola di chiacchiere e gossip, era Draco, che non aveva alcuna intenzione di ammettere che la fusione delle nostre quattro menti funzionava più di quanto lui stesso si fosse mai potuto aspettare.

Parlavamo di misteri mai svelati, e di come avremmo potuto noi portare alla luce verità e sorprese. Spesso ci ritrovavamo a ridacchiare e a fare battute, persino. Un giorno Ron Weasley arrivò addirittura a dare a Draco una pacca sulla spalla, che però lui ricambiò con una fredda espressione seria e poco accomodante, in sostituzione di quel sorriso felice che solo qualche attimo prima invadeva il suo volto pallido. 

La Camera dei Segreti, ovvio questo, era però il maggior elemento delle nostre conversazioni.

Ora le due controparti conoscevano ogni tassello del sapere dell'altra, e avevamo ricostruito un qualcosa di ancora poco chiaro, ma meno annebbiato rispetto a ciò che prima avevamo captato.

Ricapitolando, un mostro con il potere di uccidere vagava per la scuola, uscito da una Camera nascosta aperta da uno degli eredi di Salazar Serpeverde, e pareva per ora avere l'obbiettivo di sterminare i figli di babbani. Alla domanda: come mai nessuno è morto?, avevo io portato risposta, fiera di aver sbrogliato un filo prima troppo aggrovigliato perché si riuscisse a seguirne la linea.

Nessuno aveva guardato il mostro negli occhi, ma solo tramite un riflesso: acqua, la fotocamera, uno specchio, un fantasma...

-Geniale Hermione, sì, ma un mostro di dimensioni certamente immense, come farebbe esattamente a vagare indisturbato per il castello, insomma, qualcuno lo avrebbe notato, no?

-Sì, Draco, ma credo sia certo che non cammina per i corridoi degli studenti-. assunsi un aria pensierosa, ed i due Grifondoro mi seguirono. 

Un ragazzo di Corvonero passò per di là e ci guardò accigliato. Draco sospirò.

-Non possiamo stare qui a confabulare su creature assassine senza catturare l'attenzione di qualcuno...- Boom! Idea!

-Io un posto ce lo avrei in mente...

Il bagno di Mirtilla Malcontenta non era certo un luogo piacevole ove stare a parlare, ma era quasi sempre guasto, ed inoltre la compagnia del lunatico fantasma non incitava certo ad occuparlo, dunque non correvamo il rischio di essere interrotti. 

Come spesso capitava, il fantasma stava piangendo, un pianto disperato e carico di rabbia e rancore. 

-Hey Mirtilla!- tentai, e lei si accorse della nostra presenza. -Come...come te la passi?-

-Oh!- esclamò lei, la voce acuta piena di rabbia mal repressa. -le persone credono di potersi forse divertire, prima a lanciarmi addosso cose e poi a chiedere perdono, buffo! Sì, buffo proprio!- lacrime ed altre lacrime.

-Nessuno ha intenzione di colpirti con nulla-. disse Potter

-Coraggioso! Qualcuno poco fa mi ha lanciato un libro, quello là!- la sua mano traslucida indicò un libriccino nero, che Harry raccolse. Ci riunimmo attorno ad esso, ed iniziammo a sfogliarlo. era un diario, totalmente bianco. La copertina diceva di proprietà di Tom Riddle. Lo presi tra le mani e lo studiai un momento.  Avevo letto qualcosa in merito ai manufatti magici, ma nulla che riguardasse questo Tom Riddle. 

-Ehm... Potresti provare a scriverci su, Potter-. Proposi, e lui subito recuperò dalla borsa penna e calamaio.

"Io sono Harry Potter" scrisse, con una grafia bambinesca ed ondeggiante. Tutti avevamo lo sguardo fisso su quella pagina, aspettando che qualcosa accadesse. Non ci volle poi molto.

Pochissimi istanti dopo, l'inchiostro sparì dalla pagina, ed al suo posto comparve una calligrafia  fine e ordinata, ma il testo chiaramente recitava: "Ciao Harry, io sono Tom"

Sbattei le palpebre due volte, come a volermi assicurare di non aver sognato solamente. La scritta era ancora lì.

-Cosa facciamo?- chiese Draco, ed io non risposi. 

-Io credo che dovremmo fare sì che questo Tom ci sia utile, chiedigli della Camera!- Ronald Weasley sembrava combattuto tra la paura e l'eccitazione.

"Sai Qualcosa in merito alla Camera dei Segreti?" scrisse Harry, e dopo che la domanda sparì dal foglio di pergamena consunto, la risposta apparve. Sobbalzammo. "Sì" stava scritto

"potresti parlarcene?" scrisse Potter frettolosamente, impaziente di ottenere informazioni. 

"No, ma potrei mostrarvelo" ci guardammo e, senza avere il tempo di esprimere le nostre molte perplessità, fummo come catturati dal diario. 

Qualche minuto dopo, tornammo nel bagno di Mirtilla, i visi colmi di sorpresa e soddisfazione. Quasi tutti i segreti erano stati svelati. Avevamo il chi, il come, il quando, il perché, ma non il dove, e soprattutto, oltre che la bontà d'animo che, ad essere sincera, non era proprio il fondamentale sentimento ad animare la mia determinazione, serviva una ragione vera e propria per la quale avremmo dovuto rischiare la vita andando incontro ad un mostro assassino.

Sospirai. 

-Andiamo a letto, o si accorgeranno che non ci siamo e tutti i punti che Hermione ha guadagnato quest'anno per i Serpeverde saranno buttati via-. Fu Draco a rompere il silenzio, e a coppie uscimmo dal bagno per raggiungere i rispettivi dormitori. Arrivati a metà di un ampio corridoio,  udimmo un vociare concitato, e poco dopo vedemmo alcuni professori riuniti che fissavano un muro bianco. No, non era bianco, mi accorsi che c'era una scritta, una scritta rossa che diceva "Il suo scheletro giacerà nella camera per sempre". Rabbrividii, ed i tre ragazzi dietro di me anche, ma Ron Weasley fu sul punto di farci scoprire, perché quasi urlò quando la McGonagall disse

-Il mostro ha rapito Ginny Weasley-. la sua voce era triste, ma gli occhi di Ronald erano un assoluto abisso di panico e terrore puro, come l'acqua densa e buia delle profondità dell'oceano, ove la corrente aveva portato via ogni sprazzo della personalità gioviale del ragazzo dai capelli color carota.


Dramione - due serpenti oscuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora