Il posto affianco al mio

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Ero stata cosi felice quando avevo ricevuto la mia lettera. Mi si sono aperte molte nuove frontiere, da quel momento, ed ero fiera di ciò che avrei potuto costruire, nonostante nulla fosse ancora accaduto. Sebbene io fossi cresciuta nel buio del mondo babbano, le luci che mi si sono palesate nell'attimo in cui sono stata consapevole di quello che su quel pezzo di pergamena stava scritto, mi hanno portato a sviluppare una quantità non indifferente di curiosità. Attraverso documentazioni e tanti libri, non mi era il risultato poi tanto complicato scoprire tante cose quante e più, credevo, un mago conoscesse.

Nell'Espresso di Hogwarts, la tensione iniziò a farsi sentire, ma era anche un forte sentimento d'eccitazione a solleticarmi lo stomaco. Mi alzai per sgranchirmi le gambe dopo poco più di un paio d'ore di viaggio, e per poco non mi scontrai con un ragazzo dall'aria piuttosto smarrita che subito si scusò per essermi venuto a sbattere contro.

-Ti suggerirei di stare più attento, la prossima volta, sai, qualcuno potrebbe credere che tu l'abbia fatto apposta e mettersi contro di te ...

Parve rabbrividire al solo pensiero dello scontro con un altro studente.

-Potrei passare, ora ...

-Nn ... Neville ...

-Oh, piacere Neville- Replicai scorbutica, accentando seccata l'ultima parola.

Come se si aspettasse qualcosa da me, continuò a fissarmi, senza spostarsi per farmi passare.

-Io sono Hermione Granger, ti serve qualcosa? - mi strinse la mano borbottando frasi sconclusionate e nervose, e costatai con ribrezzo che era piuttosto sudata.

-Ecco ... Io ... Non riesco a trovare il mio rospo ... Si chiama Trevor, se lo vedi puoi, ecco ...

-Naturalmente, terrò gli occhi aperti per il tuo rospo-. Probabilmente il mio poco interesse e la mia impazienza di passare oltre quel fastidioso ostacolo erano piuttosto malcelati. Finalmente si scostò, ed io potei passare. Il treno era molto lungo, ed ospitava sui due lati, una serie di scompartimenti da quattro posti ciascuno.

-Sì, suvvia Ron, fammi vedere!

Fui attirata da una vocina acuta proveniente dallo scompartimento alla mia sinistra.

Due ragazzi, del primo anno anche loro, supponevo, erano seduti tra carte di dolciumi ed i loro rispettivi bagagli. Uno dei due, con i capelli rossi e un maglione consunto, stringeva un topo in una mano, e la sua bacchetta nell'altra. Quando mi vide, si bloccò, ed io lo guardai con eloquenza, vieni ad incitarlo ad eseguire l'incantesimo che credevo fosse in procinto di pronunciare.

-Sole, mimosa, caciocavallo, stupido topo diventa giallo ! - nonostante la convinzione nel suo tono, nulla accadde, e l'animale scappò alla sua presa.

- Non credo che questo sia un incantesimo vero- affermai, convinta che due non fossero molto bravi con la magia.

-Facci vedere tu qualcosa, se sei così brava! - felice che il rosso avesse dato una ragione in più per mettere in mostra la mia abilità, mi guardai intorno e notai che l'altro ragazzo portava un paio di occhiali molto maltenuti, e quindi scelsi di dilettarli con una formula alquanto semplice.

- Oculus Reparo! - esclamai, tenendo in mano la bacchetta, e con un piccolo schiocco il pezzettino di nastro adesivo che teneva unire le due parti sparì, e la montatura tornò in ottimo stato, così come il ragazzo doveva averla acquistata. Entrambi si mostrarono stupiti, ed io ne fui lusingata. Ron e .... Accidenti, come mai non era possibile studiare il registro di tutti gli alunni ad Hogwarts, mi sarei risparmiata tante domande e l'imbarazzo di lasciare le frasi a metà! Io me ne andai dal loro scompartimento, timorosa che la mia infinita curiosità mi spingesse a porre oro domande alle quali purtroppo non avevo risposta, che avrebbero potuto portarmi ad essere bersaglio di battutine pungenti. Non li rividi fino a che non arrivammo.

Entrati nella Sala Grande, dopo la premessa della professoressa McGonagall, tutti tenevano il naso all'insù per osservare il particolare soffitto, che pareva ospitare migliaia di candele che si libravano su un cielo notturno e nuvoloso.

-Wow! - esclamazioni di stupore arrivavano da ogni direzione.

-Non sono candele vere, è solo un incantesimo, viene detto nel libro "Storia di Hogwarts". Io lo ho letto- Affermai, ricevendo da non pochi studenti occhiate di fastidio.

Quando la professoressa che ci aveva accolti chiamò il mio nome, mi diressi a testa alta in direzione di un modesto sgabello in legno, ove sedetti per poi sentire il cappello parlante sul capo, e la sensazione che la mia testa fosse aperta a metà da una forza esterna, come se non possedessi i miei pensieri e le mie considerazioni personali.

-Mmh ... ragazza intelligente, vedo ... Coraggiosa, orgogliosa, brillante-. la voce del cappello parlante era udibile in tutta la sala, tutti gli occhi erano puntati nella mia direzione, curiosi di sapere dove era deciso a collocarmi. Dopo qualche attimo di esitazione strillò:

-Serpeverde!

La McGonagall, sollevato il cappello dal capo e io alzai, procedendo sorridente verso il tavolo di Serpeverde. Avrebbero avuto una buona risorsa. Cercai con lo sguardo i due ragazzi del treno, e vidi che erano stati assegnati a Grifondoro: poco male: non avrei avuto il dispiacere di avere due maghi ignoranti nella mia casa ... Non avevo sentito i loro nomi, peccato. Dopo le congratulazioni dei ragazzi di Serpeverde, tornai a prestare attenzione alla cerimonia dello smistamento.

-Draco Malfoy! - Alla chiamata della professoressa McGonagall, un ragazzo biondo dai tratti severi si sedette sullo sgabello, ed ancora prima che il cappello tocchi la sua testa, sentimmo gridare con convinzione:

-Serpeverde!

Con un sorriso compiaciuto, venne a sedersi proprio accanto a me, pestandomi un piede sotto al tavolo.

-Ahi! Stai più attento a dove metti i tuoi delicati piedini da elfo, Malfoy-. Lui si voltò verso di me e per qualche attimo di troppo i nostri occhi furono fissi gli uni negli altri.

-Sono già famoso, mi pare di capire, ma, dopotutto, è il minimo che uno come me si merita-. Alzai gli occhi al cielo.

-Molto modesto, il ragazzo ...

Saremo andati parecchio d'accordo noi due due, già lo sentivo.

Dramione - due serpenti oscuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora