Parte I 0.1

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Green Castle, stanza di Harry. La sera stessa•

Il principe non si dava pace all'interno della sua stanza. Camminava avanti e indietro riflettendo sulle parole di quel vecchio.
Non riusciva a dar loro un significato.

Chi era il principe perduto? Come faceva a portarlo via? Era lo stesso ragazzo di cui parlava il messaggero con suo padre?

L'imminente guerra, il popolo da proteggere...Louis.

Harry sbuffò buttando la testa all'indietro, troppe domande, tutto si ammassava insieme nella sua mente.

Un ticchettio alla finestra lo riportò fuori dalla matassa disordinata che erano i suoi pensieri.
Si diresse subito ad aprire la finestra, sapendo perfettamente chi fosse il suo ospite.

Aprì l'anta e gli si presentò davanti un Louis trafelato con il fiato affannoso, i capelli spettinati dal vento e gli occhi di un blu scuro rispecchianti il cielo tetro di quella sera.

-Lou- Harry si affrettò a farlo entrare per poi stringerlo tra le braccia.

Louis si gustò per poco tempo quel contatto, aveva bisogno di sapere.

-Harry, ho ricevuto il messaggio, raccontami tutto- disse prendendogli le braccia e guardandolo seriamente.

Il riccio annuì perdendo il sorriso che momentaneamente gli aveva increspato le labbra.

-Forse è meglio che ci sediamo- rispose dirigendosi verso il grande letto a baldacchino posto al centro della stanza.

Louis era già stato nella sua stanza ma ogni volta perdeva il fiato alla vista di quest'ultima.

La camera di Harry era...principesca.

Grandi finestre, tende di raso, mobili antichi in legno, letto morbido con soffici veli a circondarlo, in un angolo l'armatura del ragazzo con la sua fidata spada, un camino e sulla scrivania libri, pergamene e calamai.

Louis se lo poteva solo sognare quel lusso.

-Ti prego, Harry, parla-

Harry lo guardò negli occhi
-Tre giorni- deglutì rumorosamente -Tre giorni e Re Simon attaccherà -

Louis spalancò la bocca sbiancando e tremando impercettibilmente.

-C-Come? T-Tre giorni? -

Il riccio annuì nuovamente
-Ho sentito il messaggero continuare a chiedere a mio padre qualcosa: un ragazzo. Ci hanno dato un ultimatum di tre giorni per consegnare questo ragazzo ma mio padre non sa nemmeno se il giovane vive nel regno o meno...ha già dato l'ordine di preparare l'esercito. -

Louis ascoltava passivamente assimiliamo tutto quello che gli veniva detto, era immobile.

-Lou...domani parto per andare in battaglia - disse Harry con voce strozzata.

Era sempre stato un ragazzo coraggioso, aveva vinto molti duelli e scontri durante l'adolescenza, era bravo e agile con la spada e forte nel combattimento ma...una guerra era tutt'altra storia.

Guerra comprendeva troppe morti, troppa violenza, troppa distruzione, troppo dolore, nel peggiore dei casi lo sterminio di un intero popolo.

No, Harry non sarebbe mai stato pronto a vedere i suoi amici e cavalieri cadere in battaglia.

Solo a quelle parole Louis si girò verso di lui.

-Cosa? - chiese con foce sottile e intrisa di panico.

-Domani parto per andare in battaglia - ripeté tirando su col naso.

-No, no, no, no - Louis scosse la testa frenetico mentre una lacrima solitaria sfuggiva dai suoi occhi - Non può succedere una cosa del genere. Ci deve essere una soluzione...i-io...non puoi andare...tu non-

I'll burn the ice down only to see your eyes ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora