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Si svegliò, ancora. Eppure non sembrava ricordarsi di essersi addormentata.

Quell'enorme mostro.

Scattò cercando di mettersi in posizione eretta ma un dolore allucinante alla gamba la fece contorcere per il dolore.

Non riusciva a capire dove si trovasse, cosa le era successo?

Rimase seduta sul telo sul quale si era svegliata e con occhi stanchi si guardò intorno confusa. Sembrava si trovasse in un'altra struttura, ma era decisamente diversa da quella in cui si era ritrovata la prima volta. Decine di fogli erano sparsi per terra e sul muro bianco come il latte erano appesi svariati quadrati che però non sembravano avere un vero soggetto. Ampie finestre in legno lasciavano filtrare una quantità smisurata di luce e la stanza era invasa da un inaspettato tepore.

Era tutto così normale. La stanza era molto ordinata e apparte i fogli in terra poteva davvero sembrare lo studio di un qualche personaggio famoso del mondo dell'arte.

La corvina rimase a bocca aperta perché era davvero così confortevole e per un momento le sembrò di non essere più sola, si sentiva protetta.

Forse non era davvero sola.

Si passò una mano sulla faccia e constatò che il suo volto era cosparso di polvere, quell'enorme essere aveva alzato una nube di sabbia cadendo in terra quando l'aveva attaccata-

Quel ragazzo.

Lei aveva chiaramente visto un ragazzo raggiungerla dopo che il mostro era caduto in terra, lui l'aveva salvata giusto? Ma allora dov'era?

Puntò lo sguardo verso la sua gamba e notò con dispiacere di non aver sognato nulla, la sua caviglia era davvero gonfia e le faceva male.

Potrei non essere davvero sola, potrebbe essere qui quel ragazzo. O potrei essere attaccata da altri esseri spaventosi.

Devo alzarmi e cercare qualcuno.

Con tutte le forze che aveva in corpo riuscì ad alzarsi dal telo che l'aveva accolta per tutto il sonno e si incamminò verso quella che sembrava essere la via d'uscita di quella stanza strana ma allo stesso tempo confortevole.

Solo che, appena abbassò la maniglia della porta si trovò davanti una maschera alquanto raccapricciante.

«Bu!» esclamò chiunque si trovava dietro quella maschera prodotta e rifinita a mano con alcuni colori tendenti al rosso e tutte le sue svariate tonalità.

La ragazza sobbalzò spaventata e per poco non cadde in terra se soltanto due mani non l'avessero afferrata per la vita.

«Ci servi tutta intera donzella» disse sempre la persona mascherata e lei strillò terrorizzata, finì per liberarsi brutalmente dalla sua presa e cadde rigorosamente in terra beccandosi una bella botta al sedere.

«Chi diavolo sei!» esclamò spaesata e una seconda figura comparì alle sue spalle.

«Bella mossa deficente, ora dovremo provvedere anche al suo fondoschiena, come si cura il culo di una ragazza?» domandò la seconda figura al suo compagno e questi alzò le spalle.

«Non ne ho idea»

«Hey!» strillò lei facendoli girare entrambi «Chi diavolo siete!» ripeté con il cuore che le martellava nel petto.

«Io sono colui che corre veloce come il vento, sono Minho!» esclamò uno dei due mimando una strana mossa con le braccia.

«Io sono colui che può farti vedere le stelle con un calcio, sono Jisung!» disse invece il ragazzo con la maschera mostrando la sua faccia alla poveretta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 08, 2020 ⏰

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