primo giorno.

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Voldemort era morto. Molti non riuscivano ancora a crederci, ed altrettanti andavano in giro dicendo che forse si stava nascondendo nuovamente, esattamente come era accaduto oltre dieci anni prima. Vi erano voci, negli angoli nascosti dei borghi magici, che dicevano che la pace sarebbe durata poco, e che presto il mondo sarebbe tornato a temere quel nome che molti ancora non avevano il coraggio di mormorare.

Sicuramente questi non erano però problemi che si ponevano i componenti del Trio dei Miracoli: Ron Weasley, Hermione Granger e Harry Potter. Loro sapevano che Tom era morto, questa volta per sempre. Erano stati loro stessi a distruggere uno ad uno gli Horcrux -con qualche piccolo aiuto-, ed il Ragazzino Sopravvissuto aveva persino rivelato di avere visto l'anima ridotta a brandelli di Voldemort proprio nell'Aldilà, sotto una panchina bianca e lucida di quella che sembrava essere una stazione dei treni. King's Cross, per la precisione.

E tutti quegli eventi si erano svolti undici mesi prima.

Hogwarts, dopo la guerra, era tornata a nuova vita; con la McGrannit come nuova preside dell'isituto, ed un impacciato Lumacorno a dovere sostenere anche le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure -oltre a Pozioni-, la scuola era stata riaperta i primi di settembre, e le iscrizioni erano risultate, come sempre, innumerevoli. Se possibile, il numero di nuovi iscritti era persino raddoppiato.

Il nuovo anno era cominciato senza imprevisti di qualsivoglia genere e, agli studenti che erano stati costretti a perdere un anno a causa della sanguinolenta guerra, Minerva aveva offerto una scelta tutt'altro che sconveniente: se lo si desiderava, vi era la possibilità di riprendere l'anno non portato a temine. Gli studenti che avrebbero aderito all'offerta non sarebbero stati considerati ripetenti, ma avrebbero invece frequentato una classe a parte, composta da altri ragazzi della loro medesima età. Inutile dire che la prima ad accettare era stata Hermione Jean Granger, la ragazza più incredibilmente brillante della scuola. Dopo di lei si erano susseguiti altri sì da parte -andando in ordine- di Draco Lucius Malfoy, Blaise Zabini, Harry Potter, Neville Paciock, Pancy Parkinson e Ronald Weasley -che aveva fatto il possibile per non tornare a scuola, ma che alla fin fine era stato costretto dalla madre-.

Era una classe piccola, composta da un numero decisamente ristretto di persone, ma la MacGrannit non aveva potuto dire nulla a riguardo. Era dolorosamente comprensibile che, chi aveva assistito alla guerra, non volesse più varcare quella soglia in grado di riportare a galla memorie di sangue ed ossa.

Tragicamente, la classe era composta unicamente da Grifondoro e Serpeverde. A questo proposito, Hermione aveva a lungo dubitato che la cosa sarebbe durata, convinta che prima o poi qualcuno avrebbe affatturato un altro, o viceversa. Eppure, verso inizio aprile, dovette ammettere a sé stessa di avere avuto torto.

Erano ancora tutti in vita nonostante le continue, spossantissime liti. Nessuno era stato maledetto, era morto, oppure -ancora peggio- espulso.

***

Quella giornata era iniziata come tante altre.

Un colpo brusco contro la porta della stanza della Grifondoro la costrinse ad aprire gli occhi. Non vedeva nulla, constatò ancora con la mente annebbiata dal sonno, cercando di dare un senso a ciò che la circondava. Alzò una mano, incontrando la morbida consistenza delle coperte, ed immediatamente comprese di essersele tirate su sino a coprirsi il volto. Forse quella notte aveva avuto freddo.

Sospirò pesantemente, per poi rigirarsi su un fianco. Come ogni altra mattina, si costrinse a ricordare ciò che aveva fatto prima di andare a letto. Chiuse gli occhi, e riflettè a lungo: nella sua mente andò a stagliarsi un ricordo molto chiaro di lei in biblioteca. Stava leggendo un libro di erbologia, e nel frattanto si appuntava qualcosa sulla pergamena al suo fianco. Nello stesso istante, le venne in mente che entro un paio di giorni avrebbe dovuto consegnare alla professoressa Sprite un tema riguardante una pianta magica a suo piacimento.

Redundant, l'incantesimo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora