Secondo giorno.

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Draco aprì gli occhi con lentezza esasperante, avvertendo la luce premergli fastidiosamente contro le palpebre. Mise a fuoco la figura di Blaise in pochi secondi: si trovava sul fondo della stanza, in mutande e con un sorrisetto fiero in volto. Aveva acceso tutte le candele della stanza, rendendola fastidiosamente luminosa ed ora lo guardava, attendendo con impazienza che il biondo parlasse.

Malfoy si impose la calma. Non poteva cruciare il suo migliore amico, sarebbe stato poco garbato. Anche se, ad essere dannatamente sinceri, detestava non poco quella sua improvvisa abitudine di illuminare la stanza la mattina presto, quando ancora Draco avrebbe potuto sfruttare parecchio tempo per dormire.

"Perchè, Blaise?" domandò quindi con palese esasperazione il biondo Serpeverde, portandosi a sedere sul letto e constatando di avere male alla testa, esattamente come il giorno prima. Eppure... Eppure non ricordava alcun giochetto a shot, o ragazza nuda ubriaca. Forse, si disse portandosi una mano alle tempie, era tutto a causa della vocetta della Granger. Sì, tutta colpa di quella maledettissima Grifonpolla poco propensa al parlare a bassa voce.

Il moro non disse nulla, dirigendosi invece verso il bagno ed uscendovi pochissimi secondi dopo reggendo tra le mani una bottiglia di Fire Whiskey mezza vuota. Osservò il liquido rimasto e, dopo averlo scossato leggermente, lanciò un'eloquente occhiata a Draco.

"Mal di testa, Dracuccio?" sorrideva divertito Blaise, mentre il viso dell'amico perdeva colore.

Ok, riflettè silenziosamente Malfoy con sguardo irritato, Zabini lo stava prendendo per il culo, e la cosa non gli andava a genio.

"Ti consiglio calorosamente di smetterla, se non vuoi morire." disse quindi il biondo, per poi lanciare uno sguardo in corrispondenza del proprio scrittoio. Ricordava chiaramente di avervi lasciato sopra la camicia in un improvviso lapsus di rabbia e sonno. Eppure, in quel momento, proprio mentre Draco lo osservava accigliato, non vi era assolutamente nulla. Solo le solite ampolle, pergamene e penne intinte nell'inchiostro scuro. Corrugò la fronte, deciso a ritrovare i propri vestiti. Li intravide poco dopo sul fondo del proprio letto. Ma non li aveva lasciati lì. Lanciò un'occhiata stralunata a Zabini. Possibile che il suo migliore amico sbirciasse nei suoi vestiti mentre dormiva. Che fosse impazzito?

"Come sei scorbutico! Ti spiego io cosa è successo ieri!" esordì semplicemente l'amico, fingendo di non notare l'occhiata allarmata del biondo "Non hai portato a letto nessuna -lo ritengo un record-. Abbiamo fatto uno di quei giochetti a shot."

Malfoy avvertì la rabbia nei confronti del proprio migliore amico divenire sempre più furente, e faticò non poco a trattenere la propria mano dal colpirlo con un bel pugno. Qualsiasi cosa avesse in mente Zabini, era il caso che la smettesse al più presto. Non ricordava la punizione che gli era stata assegnata? Il fatto che il giovane Malfoy sarebbe stato rinchiuso dentro a quel castello dannatamente vecchio per tre settimane?

Insomma, avrebbe dovuto dedurre facilmente che l'umore di Draco non sarebbe stato particolarmente... Solare -cosa che, ad essere sinceri, non era mai-.

"Ammetto di avere pensato che ti saresti vantato per sempre di questa tua vittoria, ma così esageri." sputò infine scocciato Draco, per poi alzarsi, afferrare la propria camicia, ed indossarla. Corse poi nel bagno completamente infastidito, mentre il proprio compagno di stanza continuava a gongolare soddisfatto in modo decisamente esagerato per quella sua misera vittoria.


Raggiunse la Sala Grande più o meno alla medesima ora del giorno prima, sempre con il solito poco appetito e con un incredibile fastidio nei confronti del proprio compagno di stanza. Zabini lo seguiva da bravo cagnolino, ma vi era una piccola pecca. Una piccola, maledettamente irritante, pecca, si disse Malfoy digrignando i denti come una belva.

Redundant, l'incantesimo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora