Capitolo 2

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Mi precipito fuori.. alzo gli occhi al cielo facendo dei respiri profondi.
Cerco di recuperare il mio equilibrio mentale.
Lascio scappare un sopriro e mi avvio verso la macchina.
Per tutto il tragitto non faccio che pensare a lui, cioè il mio capo, Anthony. Scuoto la testa "Basta Mary dimenticatene".
Collego il mio cellulare alla radio e metto la musica a tutto volume.
Canto a squarciagola, i passanti mi guardano scioccata ma, non mi importa.
Voglio schiacciare i pensieri su ciò che è successo.
Accosto sotto casa e so che la mia amica mi starà aspettando nel divano, per avere tutti i dettagli.
<<Sei tornata ..!!>> esclama euforica, ecco, lo avevo detto.
<<Com'è andata? >> . Non so come rispondere, cosa posso dire?
<<Intenso>>, bisbiglio in un sussurro in modo che lei non senta.
Melany mi rivolge uno sguardo strano. Io aggrotto la fronte.
Ma imperterrita com'è riparte alla carica << Che ti hanno chiesto?... mi hanno detto che sono molto selettivi si circondano solo di persone fidate e prima che decidano di assumerle fanno delle ricerche accurate sulla persona in questione, quindi se ti hanno risposto con la frase: " ti faremo sapere", ti conviene crederci perché passerà del tempo prima che si facciano sentire">>, sto per rispondergli ma lei torna all'attacco << comunque sia la cosa importante da sapere in questo momento è: se sei riuscita a intravedere quel Dio Greco di Antony Ferrara>> .
Sorvolo l'ultima domanda con un sorriso << il colloquio è stato...>> cerco le parole adatte ..
<<molto veloce, sicuramente essere l'ultima della lista mi ha aiutato perché  andavano avanti con la selezione da molte ore e quindi ha reso le cose più semplici>>.
Lei non sembra farsi andare giù la cosa << si come dici tu... ma l'hai visto? Cioè è così tenebroso come raccontano? >> dice.
Non faccio caso alla domanda e vado avanti .
<< Luis, la ragazza, è stata gentile mi ha messa subito al mio agio così ho potuto rilassarmi e gli ho raccontato del mio ruolo precedente. Sembra che abbiano capito che ho esperienza nel campo e questa era la cosa fondamentale >> non so perché stia raccontando tutte queste balle alla mia migliore amica ma, escono da sole.
Lei che adesso si trova in cucina mi urla dall altra stanza:
<< quello che mi racconti è interessante però adesso quello che voglio sapere è l'hai visto.. si o no?>>
So a chi si sta riferendo.
Cerco di usare una controffensiva.
<< Ma ti importa solo di questo? La tua migliore amica ti racconta del calvario pieno di ansia che ha  dovuto affrontare e tu pensi agli uomini?>> la canzono..
<< Tesoro, se tu sei uno stupido vegetale asessuato, non posso farci niente.. qui non stiamo parlando di un semplice uomo ma dell Uomo. Una volta , ho conosciuto una ragazza che è andata a letto con lui e mi ha detto di aver avuto cinque orgasmi di fila >> .
Sbuffo << come se sia possibile>> dico .
<<cosa? >> mi chiede, cogliendomi alla sprovvista.
Cambio argomento, meglio distrarla..
<<Sono stata assunta. Domani inizio il primo giorno>> le dico con un sorriso.
Inizia a strillare e corre ad abbracciami.
Si ferma un attimo e mi guarda in faccia <<woow non danno mai delle risposte così veloci. .. Stasera si festeggia, devo chiamare subito Edward>>..
Edward, è l altro mio conquilino nonché amico.
Siamo cresciuti insieme nel collegio in cui ci siamo incontrati.
I miei genitori sono morti quando avevo appena dieci anni. 
Un giorno un tragico incidente me li portò via.
Un camion non si fermò allo stop e li travolse. Morirono sul colpo.
Erano delle persone eccezionali. Partimmo dalla Sicilia perché gli affari di papà non andavano bene. Lì,Era perseguitato da certi creditori che comandavano la zona.
Dopo nemmeno una settimana che eravamo giunti a New York...... ero a scuola la maestra venne in classe insieme al preside e due assistenti sociali, mi dissero che i miei genitori non c'erano più.
Mi crollò tutto il mondo addosso. Ero sola, senza fratelli e senza parenti. Nessuno mi addottò e così mi chiusero in collegio.
Se solo i miei genitori non fossero stati costretti a scappare da quella gente losca... sarebbero ancora vivi... mio padre avrebbe il suo panificio e mia madre lo aiuterebbe ancora come faceva tutte le mattine.
Per fortuna conobbi Melany e Edward, anche loro da un passato difficile, i loro genitori li abbandonarono.
Sono diventati la mia famiglia. Non ci siamo più separati.
La voce di Malany mi trascina fuori da questi ricordi .
<<Stasera si festeggia!! >> parla al telefono, scuoto la testa e vado nella mia stanza, se così si potrebbe chiamare, tre metri per due.
Alla mia destra c'è una scrivania vecchia, accanto un piccolo armadio a due ante, a sinistra un letto di una piazza e mezza. Alzo la testa guardando il tetto con un pò di umidità. Le pareti sono tutte bianche, nessun colore, nessun quadro, vuota.
Sono le otto di sera, sento Melany che si sistema, non ho tanta voglia di uscire.
<<Cosa ti metti? >>, urla dalla cucina.
<<Nulla, perché non esco>, chiudo gli occhi aspettando le sue strilla, ma non arriva niente.
Mi metto comoda ho solo voglia di dormire..quando all'improvviso sento qualcosa di freddo sulla faccia.
<<Ma.. Cosa>>.. Melany mi ha lanciato una pezza ghiacciata sulla volto, ok.. La strozzo.
<<Muovi quel culo.. Edward e di turno stasera ci aspetta>>. Tiene per le mani un abito nero corto, con delle decolté beige.
<<Ecco tieni.. Ti staranno benissimo. Poi scendi che ti sistemo quei capelli>>.
Al contrario di me lei deve essere sempre ordinata. Da quando la conosco non l'ho mai vista uscire senza trucco. Sempre in forma.
Non ho la forza di contraddirla, anche perché non ho alcuna chance di farcela contro di lei.
Provo l' abito a tre quarti, astento mi copre il sedere, e il seno sembra che mi stia scoppiando. Sono una ragazza magra, ma il mio sedere e bello abbondante come il seno, una terza piena e mi vergogno un pò ad indossare abiti così, come questo. Mi sento nuda. Metto i tacchi e faccio dei giri guardandomi. Però...
<<Porca merda... Sei una favola baby>>.
<<No sembro una troia vestita cosi>>.
Mi prende per le spalle e mi strattona.
<<Sempre la solita storia. Quel ben di Dio che ti ritrovi deve essere mostrato. Non sembri una troia, giuro. Sei bellissima tesoro. Devi avere più fiducia in te e nel tuo corpo>>. Già... Mi imbarazza.. Forse per il mio sedere, non so..
<<Dai andiamo >>..
Mi siedo e lei inizia a giocare coi miei capelli.
Il mio telefono inizia a suonare.. Sto per alzarmi quando quella pazza mi blocca.
<<Lo prendo io, sennò rovini il mio capolavoro>>, corre x le scale e sento che risponde..
<<Dimmi rompi palle>>. Ok..  è Edward, intuisco.
Mi passa il telefono ridendo.
<<Congratulazioni, non avevo dubbi>>. Mi si stringe il cuore. Al contrario di Melany e molto riservato e timido.
<<Grazie>>..
<<Digli a Jon che ci conserva delle consumazioni>>.. Rido.
Metto il vivavoce cosi Melany può sentire.
<<Esci i soldi tirchia>>, butto la testa all'indietro e la mia risata copre le urla di loro due. Li adoro.
<<Non vi fate troppo belle.. A dopo.>>.
Il mio coinquilino, lavora come sicurezza in discoteca , e quando è in servizio è molto serio.
<<Fatto. Adesso il trucco >>.. Mi volto.
<<Ti prego non esagerare. Deve essere chiaro. >> Mi fa l'occhiolino e sbuffo.
<<Niente fondotinta, quelle lentiggini si devono vedere..>>
Melany è una parrucchiera davvero brava.. ha da poco aperto il suo salone e anche se per adesso sia " più spese che guadagno", parole sue, sono sicura che avrà un gran successo.
Dopo un tempo che mi sembra infinito, mi mette davanti lo specchio.
I capelli a forma di onde sono davvero stupendi, un trucco leggero come gli avevo chiesto sull'incarnato, risaltano i miei occhi castani. Sembro un'altra persona.
<<Wow.. I capelli sono bellissimi >>..
<<Chiama un taxi, non mi va di guidare, e nemmeno a te..dobbiamo solo bere>>.
Dice sempre così, peccato, che non reagiamo bene l'alcol ed Edward che lo sa ci controlla affinché non superiamo il limite.
Salgo in camera e metto dentro la pochette il portafoglio e telefono.
<<E arrivato, scendi>>. Mi spruzzo il profumo Chanel n•5 , che mi hanno regalato i ragazzi per il mio compleanno, il mio preferito.
Melany indossa un vestito verde aderente, con una profonda scollatura nella schiena.. Dei tacchi super altissimi neri.. Si e raccolta i capelli in una coda di cavallo alta, ed un trucco leggero.
Si mette il rossetto rosso e stira il braccio nella mia direzione. Scuoto la testa, applico solo il lucida labbra.
<<Stai benissimo >>, gli dico.. E davvero bella. Alta e slanciata.. Con un fisico minuto, al contrario di me.
<<Vamos >>.

Quando entriamo scorgiamo subito Edward..
<<Cosa ne avete fatto delle mie amiche? >>, urla per farsi sentire sopra la musica..
<<Non siamo bellissime? >>,alzo le spalle come a dire.. "Sai com'è fatta"..
<<Cosa vuoi da bere? >>
<<Vino>>, gli urlo. Se ne va al bancone sculettando.
Edward mi appoggia una mano sulla schiena e mi avvicina a se, così da poterlo sentire.
<<Tra poco stacco e vi raggiungo. >>
Gli lascio un bacio sulla guancia e raggiugo Melany al tavolo.
Mentre il vino scorre i pensieri Tormentati scivolo via.
Ridiamo e chiacchieriammo e inizio a sentirmi di nuovo spensierata.
<<Mi piace questo posto, non per questo e il nostro preferito>>, continua..
<<sai, che il proprietario del locale è il tuo capo? >>. Vedendo la mia faccia scioccata,  sbuffa..
<<Ma non è ovvio? Dovresti saperlo che Anthony Ferrara .. possiede quasi tutti i locali di New York e non solo>>, si lascia cadere sulla sedia esasperata.
Appena sento il suo nome ho un sussulto.. Inizio a perlustrare la gente, lui dov'è?
<<Baby lui non viene mai, rilassati... va solo in quelli più in>>.
Lascio l'aria che stavo trattenendo.
Cosa mi ha fatto?.
Ma scaccio subito il pensiero su di lui quando Melany mi prende per la mano e mi porta in pista.
Alzo le braccia e mi nuovo a ritmo di musica. Noto dei ragazzi vicino a me che ci guardano e sorridono, Melany ricambia e mi indica qualcuno ma nn gli do retta. Continuo a ballare.
Edward ci ragginge e si unisce a noi.
Io devo correre in bagno, avviso i ragazzi e mi faccio spazio tra la folla. La gente urla, sono quasi tutti ubriachi." Il corridoio e silenzioso per fortuna" penso. Ovviamente ce la coda e rimango fuori aspettando il mio turno, quando all'improvviso lo vedo. E di spalle che parla con un'uomo massiccio ,Gli porge una busta,ma prima che se ne va Anthony afferra il colletto della sua camicia e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Vedo che scuote la testa e si mette le mani in faccia. Anthony lo lascia andare, e l uomo scappa via. Mi nascondo dietro una colonna e aspetto che se ne vada. Ma lui rimane immobile dov'è.. Cosa sta facendo?.. Gira leggermente la testa e io mi faccio ancora più piccola dietro la colonna. Scuote la testa e se ne va a passo veloce.. Mi ha vista?. No non penso.. Lascio un sonoro respiro. Il cuore mi batte sempre più forte..e bello da far paura, e pensare che lavoro per lui mi si stringe lo stomaco.
Non devo andare nemmeno più il bagno. Mando un messaggio a Melany dicendo che ho mal di testa e mene vado. Sono stanca di questa giornata.

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