Tutti ridono di me. Tutti.
Come ogni domenica c'è un pranzo di famiglia, ma la verità è che è solo una scusa per prendermi in giro.
Mio zio continua a prendermi in giro per latino e tedesco, ignorando il fatto che probabilmente avrebbe fatto più schifo di me in latino e che in tedesco ho una professoressa mediocre che non sa fare il suo lavoro.
M(mamma): Non prendertela, se sei troppo stupida per fare quella scuola non è colpa nostra, facciamo bene a prenderti in giro.
Mio fratello ride ed io faccio un sorriso falsissimo, tanto per farli stare zitti.
IO: Vado a fare una passeggiata. Ciao a tutti.
Appena esco di casa tolgo la maschera e sento gli occhi bruciare.
Non qui.
Non ora.
Non in mezzo a tutte queste persone.
Mi devo ripetere sempre queste tre frasi per non scoppiare a piangere.
Cammino raggiungendo il parco, dove mi guardo attorno. Non vedendo nessuno mi siedo sull'altalena iniziando a piangere. Dopo circa un'ora prendo un respiro profondo, asciugandomi gli occhi e soffiando i il naso.
Mi alzo e cammino verso casa, guando i miei piedi che calciano i sassolini dell'asfalto e senza accorgermene sono davanti a casa mia.
M: Finalmente sei tornata. Sei davvero un asociale, quando ci sono ospiti non te ne devi andare e non fare più quelle scenate.
Dice mentre apro la porta, con "scenata" intende uno sbuffo e le parole "potreste smetterla di prendermi in giro"
M: Ricordati che è solo colpa tua, io sono stanca di aiutarti e mi fai veramente stare male quando fai le cose senza impegnarti.
IO: Io mi impegno mamma, basta guardare i voti delle altre materie, latino semplicemente non lo sopporto e non lo capisco e l'insegnante di tedesco non sa fare il suo lavoro.
M: Si, sono tutte scuse.
IO: Va bene, scusami, mi impegnerò di più.
M: Sarà meglio.
Mantengo la calma fino in camera mia, dove chiudo la porta, mi porto il cuscino alla bocca e ci soffoco un urlo.
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in love with my kidnapper (Lemon) SOSPESA TEMPORANEAMENTE
FanfictionLayla, una ragazza con una brutta vita, presa in giro a scuola e a casa. A causa dei ripetuti insulti ricevuti si crede una nullità e pensa di non essere abbastanza.