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Ho il cuore in gola ed ogni passo mi sembra pesantissimo.
Le scale che generalmente salgo in pochi secondi mi sembrano, ora, non finire mai.
Ed ora che sono arrivata al corridoio della famiglia reale ho ancora più paura. È da tantissimo che non le prendo e l'idea di ritrovarmi stesa sulle sue ginocchia o piegata sul tavolo, mentre mi arrossa il fondoschiena, mi terrorizza.
Le sculacciate fanno un male cane e, dopo dieci anni di esperienza, Andrew sa come impartirle efficaciememte.
Ecco, sono davanti alla sua stanza e decido di appoggiarmi un attimo alla porta, mentre faccio dei lunghi sospiri.
Cavolo, cavolo, cavolo! Ed io che pensavo che non le avrei mai più prese!
Andiamo Caroline, ne hai già prese tantissime in vita tua! Supererai anche questa e il dolore durerà pochissimo. Inoltre, non é neanche una delle colpe più gravi!
Sei forte e intelligente, affronterai quest'ostacolo con la dignità di una principessa e la forza di un cavaliere!
Tiro un secondo sospiro e mi faccio coraggio, bussando con decisione alla porta.
"Avanti!" sento subito la sua voce ed entro di getto.
Lui solleva lo sguardo dalla pergamena che leggeva e si meraviglia nel vedermi. Poi, dopo pochi secondi, il suo sguardo diventa sospettoso e intuisce che io abbia fatto qualcosa  di sbagliato.
Mentre mi fissa tutte le mie certezze crollano e mi sento incredibilmente piccola  ed indifesa dinnanzi a lui.
"Dimmi pure Caroline" mi dice poi, con una voce stranamemte tranquilla e rilassata.
"ilmaestrotivuolevedere!" gli dico allora tutto d'un fiato, non riuscendo neanche a scandire le parole.
"Ti devo punire, vero?" mi dice allora, sollevandosi e stiracchiandosi.
Io inizio a tremare come una foglia e annuisco tenendo basso lo sguardo.
"Bene, allora andiamo a vedere quante sculacciate ti devo dare" mi dice poi avvicinandosi e porgendomi il braccio.
La sua tranquillità e la facilità con cui si comporta mi spaventano e disgustano. Mentre io sono terrorizzata al solo pensiero del mio sedere in fiamme sotto i suoi colpi, lui sembra non importarsene. Quasi come se stesse per fare una cosa normalissima.
"Non ho tutto il giorno, sorellina cara" mi dice allora, osservandomi e indicando nuovamente il braccio.
Decido di non farlo innervosire e glielo stringo con le mani, mentre inziamo a uscire e dirigerci verso l'aula.
Il suo passo é veloce, come se non vedesse l'ora di sculacciarmi, mentre io vado molto lentamemte cercando di rimandare quanto più possibile questo momento, tanto che mi sento trascinata da lui.
In un batter d'occhio ci ritroviamo davanti la maestro che sta uscendo dall'aula.
"Oh salve mio re. Stavo proprio venendo a cercarla. Credevo che questa cretina avesse deciso di fuggire di nuovo. Come lei sa le donne sono incredibilmente imprevedibile e poco sagge"
Mentre sento per l'ennesima volta i suoi commenti maschilisti sul mio genere, mi stacco da Andrew e inzio a pizzicarmi un braccio, per trattenermi dal rispondergli male.
"Non ho né la necessità né la voglia di sentire della sua misoginia. Si limiti a spiegarmi per quale motivo sono stato disturbato"  risponde mio fratello, con un tono molto freddo.
"Oh ma certo sire. Per l'ennesima volta la cretina di sua sorella si é fatta trovare impreparata. Le ho fatto varie domande sulla nostra legge e si é dimostrata completamente ignorante! La disgraziata ha anche ammesso di non aver studiato! Questa donna non é assolutamente rispettabile come sua madre! Quel giorno abbiamo perso una grande principessa consorte per guadagnarne una incapace! Certe volte spero ancora che su quella nave non ci fosse sua madre, ma quest'ingrata di sua sorella! " sentenzia il maschilista.
Gli occhi mi si inumidiscono e le lacrime inziano a scendermi sul volto. L'immagine della mia bellssima madre inzia a venirmi in mente e la sua presenza mi manca da morire.
" Anche io... " sussurro con un filo di voce
" Caroline... " mi dice Andrew, notando le lacrime sul mio volto. Mi poggia una mano sulla spalla e si rivolge al maestro
" Lei é la persona che ha istruito me ed i miei genitori e per questo non prenderò alcun provvedimento. Ma voglio che le sia chiaro che non le é assolutamente concesso rivolgersi in questo modo a mia sorella, ovvero la principessa di questo regno. E stia sicuro del fatto Caroline  é molto più intelligente di quanto lei lo sia mai stato. La prossima volta che si permetterà di guardarla in un modo che non mi piace, la farò rinchiudere nelle segrete per dieci giorni! "
Andrew mi difende e stringe con affetto la mia spalla, ma le sue parole sono lontane e sfocate.
Anche io vorrei essermi trovata al posto di mia madre. Anche io vorrei che la mia vita fosse finita dieci anni fa.
"Anche io vorrei essermi risparmiata lo schifo di vivere per questi dieci anni!"esclamo poi, mentre la vista viene completamente offuscata dalle lacrime.
Andrew si paralizza e mi guarda scioccato, mentre il maestro sembra spaventato dalla mia rezione, consepevole del fatto che la cosa potrebbe ripercuotersi su di lui.
Senza neanche rendermene conto mi libero dalla stretta di mio fratello e corro verso la sua stanza, che anni fa apparteneva ai miei genitori. Ricordo bene del suo essere il mio posto sicuro.
Mentre singhiozzo sento la voce di Andrew in lontananza:
"Mi dia una riga di legno. E che le sia chiaro che un simile atteggiamento non le é concesso"

Ho un Fratello severo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora