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No no no! Dove si trova il mio pugnale? Ero sicura di averlo nascosto in questo cassetto ed ora non lo trovo più. Ti prego ti prego ti prego esci fuori.
Mentre scavo nel cassetto con disperazione, la porta si spalanca ed entra l'imponente figura di mio fratello. Mi interrompo subito e mi alzo in piedi, cercando di non destare sospetti.
"Caroline, sorella cara, cosa cerchi in quel cassetto?" mi chiede. Quando mi chiama "sorella cara" non promette nulla di buono.
"Cercavo una collana regalatami da nostra madre quando ero più piccola"mento, usando questa scusa che spero lo addolcisca. Per essere ancora più ruffiana mi avvicino a lui e lo abbraccio fingendomi triste.
Lui ricambia la stretta. Per fortuna non ha scoperto nulla.
CIAK!
Un fortissimo colpo si abbatte sul mio sedere, ancora protetto dalla pelle del mio pantalone, e mi fa sobbalzare.
A quanto pare mi sbagliavo, sa tutto.
Continua a tenermi stretta tra le sue braccia, un modo che io non possa scappare.
"Non solo infrangi le leggi, ma sei anche bugiarda e ruffiana. Bene sorellina, oggi ti meriti proprio una tripla razione di sculacciate"
Così dicendo tira fuori dalla sua tasca il mio pugnale "Credevi sul serio che le serve non lo avrebbero trovato? Ogni giorno chiedo loro di guardare ovunque nella tua stanza, stupida Caroline. Ed ora sai cosa facciamo? Ti metto sulle mie ginocchia e ti somministro una punizione memorabile, così almeno la finirai di infrangere la legge"
"No non é giusto!" esclamo io, agitandomi. "Non voglio essere punita, fa malissimo!"
"Bene, é quello l'obbiettivo di una sculacciate, non credi? Ora smettila di agitarti e fatti punire in pace"
Dicendo questo mi trascina verso il gigantesco letto al centro della mia stanza, tenendomi ben salda.
Io mi dimeno e, mentre lui si siede sul letto, gli do un morso sul braccio e riesco a liberarmi dalla presa, precipitandomi fuori la stanza e scappando nel lungo corridoio. Non voglio essere punita, non riuscirei a sedermi per un bel po'.
"Fermati immediatamente o uso la cintura!" mi grida, facendomi immobilizzare. Quando minaccia poi lo fa sul serio, ed effettivamnete la cintura é lo strumento più doloroso che abbia provato in vita mia
"Per quel morso ti sei già meritata mano e spazzola. Ti consiglio di ritornare qui entro il mio tre, oppure assaggerai anche la mia bella e spessa cintura di pelle. A te la scelta"
Lo detesto quando fa così. Non gliene frega nulla del fatto che ora proverò un dolore immenso, ma anzi sembra quasi che si diverta all'idea di farmi ancora più male
"Caroline uno!" inizia a contare
Io rimango ancora immobile, indecisa sullo scappare o ritornare da lui ed accettare la mia ingiusta punizione.
"Caroline due!"
Scappare comporterebbe sicuramente ad una ventina di cinghiate, dato che alla fine i cavalieri riescono sempre a prendermi e riportarmi da lui, quindi dato che ormai é mio destino ritrovarmi sulle sue ginocchia, meglio evitare di soffrire ancora di più.
"Caroline tre!" urla Andrew mentre mi giro.
Con passo lento mi dirigo verso la stanza, notando che mi guarda severo e si aggiusta la cintura che si stava già sfilando.
Quando entro nella stanza chiude subito la porta della stanza a chiave, dandomi una seconda forte sculacciata che di nuovo mi fa sobbalzare
"La prossima volta che osi mordere il tuo re, la cintura sarà solo il minimo di ciò che proverai" mi minaccia, sedendosi sul letto e facendomi segno di sdraiarmi sulle sue ginocchia.
"Non ho tutto il giorno Caroline, vedi di muoverti che ormai non hai scampo, prima che io mi arrabbi ancora di più"
Sapendo che rimandando rischio solo di peggiorare la situazione del mio sedere mi avvicino a lui. Massaggio velocemente le nautiche sapendo che dopo mi bruceranno tantissimo e con un sospiro mi stendo sulle sue ginocchia. Lui mi aggiusta, mettendo il mio fondischiena più in bella vista e facile da colpire, poi poggia la mano per prendere la mira sulla mia natica destra.
Ciak! Ciak! Ciak!
I primi tre sculaccioni sono forti, ma non ancora troppo dolorosi. Si sta solo riscaldando.
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
La prima trentina di colpi cade velocemente sul mio povero sedere. Anche se sto cercando di resistere il più compostamente possibile, le natiche inziano a bruciarmi, sebbene ancora protette dal pantalone e mentre mi colpisce inizio a lamentarmi e muovere le gambe
"Basta Andrew! Mi stai facendo male!" gli urlo, sperando che la smetta
"Non mi importa se ti sto facendo male".
Stronzo! Quando mi punisce non vede sua sorella sofferente , ma solo un fondischiena da rendere rosso come un peperone.
"Ed ora sorella cara, togliamo questi pantaloni, non ci servono a nulla ora"
"No ti prego! I pantaloni no!" se fino ad ora ero stata abbastanza composta, mentre sento le sue mani che cercano di tirarmi giù i pantaloni inizio a dimenarmi agitando le gambe e trattenendo l'idumento con la mia mano.
Lui blocca le mie gambe con la sua e mi trattiene la mani dietro la schiena, impedendomi di muovermi.
"No Andrew ti prego! Mi hai già fatta malissimo. Prometto che non conserverò mai più una sola arma!"
"Eh no tesoro, questo lo dici sempre eppure dopo una settimana ci troviamo sempre qui. Adesso farò in modo che questa te la ricordi per bene"
Dicendo così con un colpo secco abbassa i pantaloni lasciandomi con il sedere nudo.
Osserva per un attimo il rossore già presente sulle mie natiche, poi prende la mira ed inizia a colpire.

Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!
Ciak!Ciak!Ciak!Ciak! Ciak! Ciak! Ciak!

Mi colpisce interrottamente tra le mie urla e suppliche di smetterla. Il sedere mi fa malissimo e lo sento bruciare.
"Andrew dai... Ahia... Ti prego Ahia... Smettila... Ahia... Me ne hai.... Ahia... Date tantissime... Ahia"
Mi da un'altra decina di colpi, poi si ferma. Dovrebbe ancora punirmi con la spazzola, ma spero se ne sia dimenticato. Non ce la faccio più.
"Alzati" mi dice. Dai, forse ha deciso di smetterla
Inizio a massaggiarmi il sedere ma mi arriva una sculacciata abbastanza forte
"AHIA! "
"Non preoccuparti Caroline cara, non ho dimenticato della spazzola. È sul comodino, prendila e portarmela. Ah e se ti massaggi riceverai quindici colpi in più"
Quanto posso odiarlo in questo momento. Rimango ferma a fissarlo con aria di sfida. Non ho intenzione di portare al boia la mia ascia da esecuzione!
CIAK!
Mi colpisce di nuovo, molto forte
" Valla a prendere subito. Guarda che se mia alzo io ne prendi settanta invece di trentacinque. A te la scelta"
Settanta sono parecchie, non so quanto ne valga la pena , alla fine il mio orgoglio é già svanito
Lui si spazientisce e si alza in direzione della spazzola
"No vado io!" gli urlo allora, terrorizzata. Corro verso la spazzola sulla mensola e gliela riporto. Senza troppe cerimonie mi trascina sulle sue ginocchia.
"Dato che mi sono dovuto alzare ne prenderai quarantacinque. Magari la prossima volta seguirai ai miei ordini appena questi ti vengono impartiti"
Mi fa salire una gran rabbia e sono tentata dal mordergli la gamba, ma non sono nella posizione più adatta.
CIAK!.
Arriva il primo doloroso colpo. La spazzola é molto larga spessa, quindi fa malissimo.
CIAK! CIAK! CIAK!
Già al quarto colpo mi sento sfinita ed inzio ad urlare e dimenarmi. Il sedere mi brucia tanto già dai colpi di prima ed ora divampa.. Senza nemmeno accorgermene inzio a piangere
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK! CIAK! CIAK! CIAK! CIAK!
CIAK!

Finalmente si interrompe
"Alzati, abbiamo finito" mi dice, severo
Io però non ci riesco. Rimango sulle sue ginocchia a piangere al dirotto.
Le mie lacrime sono dovute anche al dolore, ma soprattutto al fatto che questa sia un'ingiusta punizione. Per quale motivo non posso avere un pugnale, se non faccio del male a nessuno? Trovo ingiusto questo divieto solo perché sono una donna!
Quando ero piccola sognavo di diventare un cavaliere, per poter difendere i miei genitori ed in futuro mio fratello. Poi crescendo i miei mi hanno sempre impedito di impugnare le armi, rimproverandomi. Alla loro morte in un naufragio mio fratello ha continuato a impedirmi di toccare qualsiasi cosa di affilato, passando dalle parole alle sculacciate ogni qualvolta mi comportavo male. Spesso sono stata punita anche solo per avergli risposto male.
"Caroline lo so che ti fa male, ma non possiamo stare qui per sempre" mi dice, addolcendo la voce.
Mentre io piango ancora mi solleva dalle sue ginocchia, mi alza il pantalone e mi mette a sedere sul letto.
Poi prova ad avvicinarsi per baciami la guancia, ma io mi allontano.
"Vattena via, ti odio!" gli urlo
Mi guarda arrabbiato e temo che decida di colpirmi ancora
"Per questa volta te la faccio passare liscia, ma la prossima volta non sarò tanto gentile con te. Ti aspetto a cena tra qualche ora, vedi di farti passare questo malumore"
Così dicendo esce dalla mia stanza ed io sprofondo nel cuscino, piangendo al dirotto.

Ho un Fratello severo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora