17. we don't talk anymore

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cesare's pov
8 agosto 2020
Mi sveglio con gli occhi gonfi completamente solo nella terribilmente silenziosa  casa di nelson. Ancora una volta gli avevo chiesto di non fare domande e mi aveva rassicurato che non sarebbe stato lì a presssarmi con mille domande, come lo avevo criticato qualche giorno prima, perchè passava il weekend da Bea... e sappiamo tutti come finisce questo genere di uscite.
Cesare <Tranquillo divertiti bello>
Aveva  esitato un attimo vedendomi a pezzi ma poi l'avevo letteralmente cacciato fuori di casa,  lanciandogli lo zaino e qualche preservativo fuori dalla porta come fosse un cane ma non da riporto.
Avevo semplicemente passato il weekend a piangere, sdraiato sul divano a mangiare gelato e bere birra.
Non ero incazzato con Dario, lo ero con me stesso.
Arriva il maledetto giorno di riprese e mi sveglio e vado cosi, trascurato, in studio consapevole di essere costretto ad incontrare dario e fare come se nulla fosse.
Mi blocco davanti allo studio stringendo i pugni in modo da segnare con le unghie la carne della mano.
Sorrido a Nelson fingendo che vada tutto bene e corro in bagno a piangere.
Faccio di tutto per non farlo: essere forte, andare avanti...ma non ci riesco. Voglio che tutti vedano il Cesare solare, allegro, sorridente, ottimista... non la merda che sono ora.
Mi asciugo le lacrime e torno dagli altri.
Nello stesso momento in cui  apro la porta vedo Dario arrivare con un braccio sulla spalla di Tonno. Siete arrivati insieme. Ti sei già dimenticato di me? Mi hai già rimpiazzato?
Cesare <E-ei...>
Dario <Ciao Cesare come va?>
Pronuncia quelle parole con assoluta calma e sicurezza, quasi raggiante, come se andasse tutto alla grande. È felice, l'ha già superata a differenza mia.
Non rispondo alla sua domanda, mi sono semplicemente limitato a girarmi e tornare in bagno a piangere. Pensavo di essere importante per te, non era quello che avevi detto?
Non ce la faccio.
Non voglio stare senza di lui.
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dario's pov
10 agosto 2020
Ho passato il giorno seguente con Tonno, ero felice ed é riuscito a non farmici pensare ma il giorno dopo avrei dovuto rivedere Cesare e la realtà  sarebbe tornata a prendermi a schiaffi in piena faccia.
Mi sveglio accoccolato tra le sue braccia. La sera prima gli avevo chiesto di abbracciarmi per calmarmi e lui non aveva esitato un attimo, aveva agito. Non gli interessava dell'imbarazzo che si sarebbe potuto creare. Avevo bisogno di lui... gli bastava solo sapere questo. Mi sveglio lamentandomi perchè mi facesse male il braccio per poi dargli un bacio sulla guancia e sorridere leggermente.
Dario <Non credo di farcela Tone>
Tonno <Di far che Dario?>
Dario <Lo sai... rivedere Cesare>
Tonno <Tranquillo ci sono io con te>
Mi incita a vestirmi di fretta promettendomi di andare al bar a fare colazione prima di affrontare il duro ritorno in studio.
Mi vesto a malavoglia cercando di accennare un sorriso, solo per lui, solo per restituire tutto l'affetto che mi aveva dato. Che ho fatto per meritarlo?
Mi trascina al bar cercando di farmi pensare positivo con quelle frasi che dici sempre in questi casi... "non sei tu il problema", "troverai di meglio", "l'oceano è pieno di pesci", "chiusa una porta di apre un portone". Tutti cazzate signori, sono tutte delle grandissime cazzate.
Il momento della verità arriva fin troppo presto e mi ritrovo davanti alla porta dello studio. Saremmo stati anche in orario se Tonno non avesse dovuto trascinarmi a forza in macchina. Ed ora sono qui a fissare una stupida porta come aspettando che qualche disastro naturale mi impedisca di rivederlo. Mi manca, tantissimo.
Dario <Ce la farò?>
Tonno <Certo che ce la farai> sorride mettendomi una mano sulla spalla e io faccio lo stesso ed entriamo insieme, sorridendo perchè per qualche stupido motivo il suo essere felice e positivo è terribilmente contagioso. Per qualche secondo sono leggero, libero... poi i nostri guardi si incrociano e cado dalle nuvole, rovinosamente a terra. Devo farti vedere che ti ho superato, o almeno fartelo credere così magari convinco anche me stesso.
Dario <Ciao Cesare come va?> cerco di dire fingendo che vada tutto bene. È palesemente distrutto...a pezzi. Non voglio che tu stia cosi, non per colpa mia soprattutto. Sono il tuo migliore amico, dovrei sostenerti... non abbatterti.
Voglio un tuo abbraccio.
Lo vedo scappare in bagno, sta piangendo.
Dario <É colpa mia Tonno, sono una merda>
Tonno <Non sei una merda, stará meglio>
Sospiro abbracciandolo.
Dario <Devo solo ignorarlo durante tutte le riprese>
Ignorarlo durante tutte le riprese...
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Continuo a fissarlo durante tutta la registrazione del video. Sei cosi bello. I nostri sguardi qualche volta si incontrano ma Cesare distacca il suo o imbarazzato o ferito. Qualche volta però lo scopro guardarmi e sorridere. Gli manco.
Non ce la faccio.
Non voglio stare senza di lui

Identity || Cesare-Dario-NicolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora