4 Capitolo

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MISSY P.O.V

**** SOGNO ****

Ero in un prato,distesta a pancia in su con le mani dietro alla testa ad ammirare il cielo azzurro sopra la mia testa quando ad un certo punto mi sento chiamare...

X : - missy. .. - era una voce  maschile,dolce,angelica e molto gradevole,ma non riusci ad identificare a chi appartenesse.

Mi alzo dalla posizione comoda in cui mi trovavo e guardai davanti a me sperando di trovare la persona che un attimo prima mi aveva chiamato,ma niente.  Non c'era nessuno.

Ora mi trovavo in una stanza bianca,non era una vera e propria stanza,piu che altro era uno spazio completamente bianco,quando intravedo un ombra;dall aspetto esteriore si puo riconoscere la forma di un maschio e subito dopo vedo in lontananza due signori una donna e un uomo....

I miei genitori....

Erano proprio li,davanti a me mano nella mano,e dietro alle gambe di mio padre potevo vedere un altra ombra piu piccola,come quella di un bambino. Quella ero io.

L'ombra dell uomo ancora sconosciuto si avvicinò sempre di piu ai miei genitori puntando loro un arma,una pistola.  Mentre l'uomo sparò,papà mi prese in braccio mi fece da scudo,mentre sia lui che mia madre morirono a causa di quell ombra che subito dopo sparì.

E io ero li,davanti a quella scena orribile,immobile,incapace di fare qualsiasi cosa,anche se avrei voluto urlare,reagire e magari fermare quella scena rimanevo completamente immobile,il mio corpo era come paralizzato e tutto attorno a me spari.mio padre. Mia madre.tutto.

Lo spazio intorno a me divenne nero,e mi sebti cadere. Urlai con tutta la voce che avevo ma niente nessuno in quel momento poteva aiutarmi.

**** FINE SOGNO ****

Mi svegliai di colpo,con la fronte sudata,e la mano nel cuore per cercar di far diventare il mio respiro regolare. Quell incubo mi tormentava quasi tutte le notti,poche erano le volte in cui facevo sogni tranquilli. Era orribile questa situazione.  Stare svegli, cercare di non addormentarsi per paura di fare un incubo.  Quella era la mia piu grande paura,apparte i ragni ovviamente. 

Alzai il braccio per poi prendere il telefono,lo accesi e lessi nello schermo l'orario. Erano le 3 di notte passate. Non avevo piu sonno,una volta che mi sveglio poi non riesco piu ad addormentarmi,è una delle tante cose che odio di me stessa. 

Andai in bagno e mi guardai allo specchio,avevo un aspetto orribile,capelli spettinati,un fisico che faceva letteralmente cagare i morti e per non parlare di tutti i problemi che avevo.

Ancora mi chiedo come può aver voluto,Pattie,adottarmi. Solo un pazzo lo avrebbe fatto e Pattie di certo non era la solita pazza squilibrata.

Apri il rubinetto e mi sciacquai il viso con dell acqua fresca. Poi tornai in camera,presi il mio amato libro " shadowhunters: città degli angeli caduti"e iniziai aleggere,lasciandomi trasportare in un atro mondo,un mondo fantastico,semplice e bellissimo:la fantasia.

Il  continuo bussare alla porta mi svegliò,mi ero addormentata senza essermene resa conto con il libro ancora in mano e gli occhiali ancora addosso.

Mi tolsi gli occhiali e li misi  nel comodimo assieme al libro,il bussare continuava ancora,andai in bagno,mi risciacquai la faccia un altea volta,sistemai i miei capelli in uno chignon disordinato e andai ad aprire la porta,trovando davanti a me una Pattie bellissima e con quell espressione sempre allegra e sorridente sempre sul suo volto.

*Pattie* : - oh... buongiorno cara,mi spiace averti svegliato ma sono le 11:30 e tra un pó è pronto il pranzo - disse un pó dispiaciuta.

Coooosaa???? Le 11:30???? Come ho fatto a dormire cosi tanto?????

*io*: - ehmm,non si preoccupi ,mi preparo subito e scendo - dissi un pó imbarazzata. Ma che dico? ?molto imbarazzata.

*Pattie* - missy,per favore,puoi darmi del tu - *io* - oh scusi - dissi mortificata e subito dopo mi accorsi di averle dato del tu di nuovo,provocando una leggera risata da parte sua. Sorrisi imbarazzatissima e  mi chiusi la porta dietro le spalle iniziando a prepararmi.

********************

Una volta pronta,scesi le scale per andare in cucina.

Avevo indossato dei semplici jeans, con una felpa grigia abbastanza grande da coprire le mie forme,se solo le avessi avute,e le mie supra bianche, al viso avevo applicato il solito trucco: fondotinta,fard, eye-liner,un po di mascara e matita. Mi ero anche fatta una coda alta ovviamente disordinata. L'ordine non era una decisamente una mia  qualità.

Arrivata in cucina, trovai gia tutti seduti, Pattie mi sorrise,il suo compagno, Steven mi pare si chiamasse,mi fece un cenno con la testa dato che era una concentratoa mangiare il suo piatto di pasta ,mentre invece Justin rimase impassibile,come se non fossi nemmeno in quella stanza.

Cosa avrò combinato sta volta???perché ce l'ha con me?? Eppure all'inizio era così dolce e disponibile,almeno sembrava.

Mi sedetti nell'unico posto vuoto,ossia vicino a justin.  Ieri sera ero riuscita a resistere al impulso di vomitare,ma non sono sicura che resisteró ancora per moto.

Pattie mi passo il mio piatto,erano spaghetti con il ragù,era un sacco di tempo che non li mangiavo,ma ero sicura che se avessi messo quella delizia nel mio palato,di sicuro avrei rimesso,e infatti appena misi una forchettata in bocca,un senso di nausea si 'impossessò' di me ma Cercai di non farci caso,cosi continuò con altri due bocconi,appena mangiai il quarto non cela feci piu e mi precipita in camera,dentro al bagno. Mi inginocchiai per vomitare, e dopo un pó sentí qualcuno che mi sollevò i capelli per non sporcarli,non feci caso a chi potesse essere,stavo facendo altro in quel momento. Continuai a vomitare per circa un altro quarto d'ora,credendo di star vomitando anche tutti gli organi dentro il mio corpo. Sfinita mi appoggiai la schiena sul mobiletto del bagno e ancora per terra cercai di recuperare fiato.

La persona che prima mi tirava su i capelli era.....justin?

Perché era lui??

'Perché,chi ti aspettavi ,la fata turchina?'

No, pensavo fosse Pattie o qualcun altro ma di certo non justin

'E perché mai,scusami?'

Non lo so....

Ma che sto facendo???sto parlando da sola???oddio sto impazzendo :O :O

Justin era ancora li davanti a me in piedi che mi guardava con uno sguardo freddo,gli occhi spenti e  vuoti, con le mani chiuse in due pugni e la mascella serrata,aveva lo sguardo basso,seguì il suo sguardo anche io e vidi le mie braccia con le maniche alzate. Spalancai gli occhi e  velocemente allungai le maniche fino alla fine della mano.

*Justin* - perché lo fai?? - disse cosi freddamente che mi fece percorrere dei brividi lungo la schiena.

*io*- cosa?*

*Justin* - sai benissimo di  cosa sto parlando.

*io* - non vedo come dovrebbe interessarti - dissi confusa,imbarazzata  e un pó arrabbiata allo stesso tempo.

Justin con un passo veloce si avvicino a me,si piego alla mia altezza,prese il mio braccio tirò su le maniche e guardó piu da vicino il mio braccio ricoperto da delle enormi cicatrici dovute al fatto di quello che facevo ogni giorno,per sentirmi meglio.

Essi,io Missy Stewart,sono autolesionista, da quando sono entrata in quello stupido orfanotrofio e la mia autostima é calata allo 0,000000001%

*Justin* - non dovresti farlo -

*io* - e perché no?chi sei tu per dirmi cosa devo o non devo fare? -

*Justin* - dico solo che cosi ti rivinerai la vita se continui a farti del male - disse. Ma come si permette? Lui non mi conosce neanche. Non sa quello che ho passato in quel manicomio.

*io* - tu non hai la minima idea di quello che ho passato,non sai perché lo faccio,non sai cosa mi fa male o no perché tu...tu non mi conosci e non puoi capire - dissi quasi in lacrime.

*Justin* - hai ragione,non ti conosco e non so cosa hai passato,ma devi credermi quando ti dico che ti capisco.... -

*io* - e perché mai dovrei fidarmi di te?  -

*Justin* - perché voglio provare ad essere tuo amico... -

I TURN TO YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora