Si sentivano i passi riecheggiare nel lungo corridoio bianco, spoglio, asettico.
Erano veloci, l' andatura di chi era alterato, diciamo anche arrabiato.
Voleva prendere a pugni qualunque cosa gli capitasse a tiro, solo per la soddisfazione di scaricare la sua rabbia su qualcosa o, ancora meglio, qualcuno.
Las Noches non era un ambiente molto accogliente, era piuttosto spartano, con gli arredamenti essenziali, totalmente bianco, o almeno così era per la maggior parte.
Tutta quella sterilità dava ai suoi abitanti una sensazione di noia, il più delle volte, ma dopo molto tempo passato a vivere lì, tutto questo diventa un' abitudine, tanto da rendere monotona anche la propria routine personale, a meno che non sei un' Espada.
Sveglia alle 7, essere pronti per le 7.30, alle 8 la solita riunione con gli altri Espada, Gin, Tousen e Aizen-sama, e poi a caccia nel deserto a mangiare hollow, oppure a fare una delle missioni assegnate dal capo.
Questa, a grandi linee, era la giornata tipo della Sexta Espada, che ora era arrivata al cancello di Las Noches.
Paradossalmente, all' interno era pieno giorno, e il cielo era come quello terrestre, mentre all' esterno era sempre buio, perennemente.
Tutto questo, in qualche modo, rifletteva lo stato d' animo e il modo di essere di chi abitava lì; c'era Aizen-sama, che era il calcolatore, il capo, una persona che riflette sulle proprie azioni prima di agire, era cauto, e non faceva mai niente se non ne ricavava qualcosa. Gin Ichimaru, astuto e freddo come un serpente, appariva sempre quando meno te lo aspettavi, e anche lui, come gli altri due shinigami dell' Hueco Mundo, era un traditore della Soul Society. Tousen, seguiva i suoi ideali di giustizia, ma questo lo aveva portato a diventare una persona che veniva manipolata come una pedina per raggiungere lo scopo di Aizen-sama.
Poi c'erano gli Espada, erano 10 e rappresentavano solitudine, vecchiaia, sacrificio, nichilismo, disperazione, distruzione, intossicazione, pazzia, avidità e rabbia, che simboleggiavano il peccato dell' Espada che li rappresentava.
Grimmjow era la distruzione, e in quanto tale era molto irascibile, il suo istinto era quasi animalesco, i suoi tratti fisici somigliavano a quelli di un felino, come ad esempio i denti e gli occhi azzurri, era molto muscoloso e la sua maschera da arrancar gli ricopriva interamente la guancia destra. Era costituita da delle ossa a forma di denti e altre due parti che arrivavano fino allo zigomo nella parte superiore, e al mento in quella inferiore.
La sua divisa era costituita da una giacca completamente bianca con l' interno nero e il risvolto sul collo dello stesso colore, era aperta davanti e corta dietro, lasciando scoperto il petto, l' addome e gli avambracci e mostrando gli addominali scolpiti e i pettorali.
La parte inferiore era costituita da dei lunghi pantaloni bianchi, larghi e con delle pieghe, che permettevano una buona mobilità durante il combattimento.
Erano stretti in vita da una grande fascia nera, lasciando scoperta una parte dei fianchi. All' altezza della vita spiccava il suo foro da Arrancar, e sulla schiena, nella parte inferiore a destra stava in bella mostra un grande 6 nero che indicava la sua posizione all' interno degli Espada.
Ora aveva bisogno di sfogarsi, di far uscire fuori quella rabbia che sentiva dentro di sè.
Poche ore prima, Gin era andato da lui dicendogli che era stato convocato da Aizen-sama nella sala del trono, e di solito, quando questo succedeva, non lasciava presagire nulla di buono.
Le porte si erano aperte, e lui era entrato in una grande sala bianca, con un grande trono dello stesso colore posizionato più in alto del pavimento e con un grande tavolo allungato con delle sedie tutt' intorno, dove si riunivano di solito la mattina.
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Alla fine, anche tu sei come noi.
FanfictionGrimmjow cammina innervosito per Las Noches, in cerca di qualcuno con cui sfogare la sua rabbia, lo troverà e alla fine combatteranno, ma tutto questo porterà in lui un sentimento di rancore che lo spingerà a vendicarsi in un modo alquanto... insoli...