Clemente
《Hai sentito Davide? Che fa viene con noi?》 mi domanda Pier mentre mi bottono la camicia bianca 《No, ha detto che sta scrivendo e non vuole essere disturbato》dico mentre lo osservo farsi una canna 《Avrebbe bisogno di scopare quello stronzo》 dice e io annuisco sapendo che ha perfettamente ragione ma quando Davide si fissa sulla composizione di nuovi testi non c'è verso che possa portarlo via da casa sua.
《Dai andiamo che siamo già in ritardo》 dico osservandomi allo specchio e devo dire che non sono niente male: la camicia bianca fa risaltare i miei occhi azzurri e la mia carnagione, che sta diventando sempre di abbronzata, la fa star meglio con i miei pantaloni neri insieme alle scarpe del medesimo colore. 《Andiamo va》 dico per poi prendere le chiavi della macchina e avviarci al locale.Arrivo al locale e subito trovo parcheggio, apro lo sportello e subito sento qualcosa cadere da dietro di esso, mi sporgo e noto che è una bambina che è caduta a terra e si è fatta male, infatti inizia a piangere 《Hey piccolina no》 dico preoccupato e avvicinandomi subito a lei cercando di tranquillizzarla 《Anna, Anna che succede?》 sento una voce dolce provenire da dietro la bambina e così alzo lo sguardo e scorgo una ragazza dai lunghi capelli blu venire verso di noi con gli occhi spaventati.《Qu-questo signore mi ha fa-fatto ca-dere》 singhiozza per poi piangere ancora più forte e io sbianco 《No, non è vero, io ho solo aperto la portiera della macchina》 mi giustifico guardando negli occhi la giovane donna dagli occhi azzurri più belli che abbia mai visto 《Posso confermare tutto》 ribatte Pier alle mie spalle e lei ci fa un sorriso sincero 《Si, so che non è colpa vostra. Vedete lei ha un debole per le macchine e ogni volta che ne vede una deve avvicinarsi per poterla toccare e le capitano più volte 'incidenti' come questi》 spiega e subito smetto di trattenere il respiro che non mi ricordavo di aver fatto. 《Vi chiedo scusa per lo spavento che mi ha fatto prendere》 dice per poi abbassarsi e prendere la bambina in braccio 《È solo che questa birichina》 dice per poi toccare il naso della bambina e lei emette un sorriso che fa sorridere la ragazza in maniera incredibile e io mi incanto a guardarla. 《È terribilmente incorreggibile e indisciplinata che è un terremoto e spesso non riesco a gestirla》 dice e io annuisco sorridendo 《Immagino che te e a tuo marito dia del filo da torcere》 dice il mio amico alla donna <《Sono sola, il padre non si è preso la sua responsabilità》 dice semplicemente e a me dispiace sentire questa frase poiché sembra piccola. Quanto potrà avere? 20? 24 anni? 《Mi dispiace, comunque io sono Pierfrancesco e lui》 dice indicandomi 《È Clemente》continua il mio amico offrendole la mano che lei accetta tenendo la bimba solo da un braccio 《Io sono Amanda, lieta di conoscervi e questa bella bimba è Anna》 dice indicando la bimba dagli occhi neri come la pece e i capelli biondi che guarda la mamma come se fosse il bene più prezioso al mondo. 《Piacere》 le dico offrendole la mano che lei ricambia e sento subito una leggera scarica invadere il mio corpo. 《Andavi da qualche parte?》 chiede Pier 《No, ho solamente portato la bambina al parco, voi?》 domanda 《Stavamo andando a bere qualcosa, ti va di unirti a noi?》 si offre 《Sei gentile ma non vorrei rovinarvi i piani》 dice osservando solo me mentre fa una smorfia con le labbra. 《Non rovini assolutamente niente, anzi io mi sarei dovuto subire questo qui》dice Pier indicando me con fare annoiato e io sbuffo 《Visto? E poi dai, lui ha anche un lato paterno, gli piacciono i bambini》 continua facendole un sorriso 《Siete sicuri?》 domanda e io sono sicuro che stia per cedere. 《Assolutamente, anzi, mi piacerebbe capire cosa le frulla in quella adorabile testolina》 parlo per poi indicare la bambina e lei tira un sospiro di sollievo 《Okay allora》 accetta e dentro di me scoppiano i fuochi d'artificio. 《Hai un passeggino da prendere?》 le chiedo e lei nega con il capo 《No, ci ho rinunciato quando all'età di un anno e mezzo è riuscita a uscirne fuori e perdersi nel centro commerciale》 spiega e io mi immagino il panico che possa aver provato. 《Accidenti, immagino il panico che tu abbia avuto》commenta Pier come se mi leggesse nella testa. 《Si è stato terribile》concorda e così ci avviamo verso il locale.