Clementino
《Te la passo, mi guardi, due tiri e già riparti.》leggo la frase che ho in testa a Pierfra.
《È bella. Mi piace》mi risponde mentre mi passa la canna. 《Si è fatta sentire Amanda? 》continua. 《Si, dovrà essere l'insegnante di alcune quarte e quinte ma andrà a scuola per essere il commissario esterno. A quanto pare alla sua università era molto amata che hanno parlato bene di lei alla scuola superiore》aspiro il fumo della canna che mi fa star bene. All'improvviso il cellulare squilla e noto che è lei.Amanda: Hey. Voglio dirti che ho acquistato il tuo album, Mea culpa e... complimenti è veramente fantastico.
Il suo messaggio mi fa spuntare un sorriso sulle labbra.
Io: Dovresti ascoltare i pezzi nuovi che sto scrivendo, ti stupiresti.
La sua risposta arriva immediatamente.
Amanda: Sto diventando la tua musa ispiratrice?
Io: Tantissimo.
***
Amanda
Sto tornando a piedi a casa quando all'improvviso mi scontro contro un ragazzo. 《Mi scusi, non l'ho vista.》ammetto e quando alzo lo sguardo il mio corpo si paralizza.
Capelli biondi, occhi verdi, piercing sul sopracciglio, labbra carnose, fisico palestrato e braccia piene di tatuaggi. 《Da quanto tempo, piccola》la sua voce mi riporta indietro a tempi oscuri che ho cercato in tutti i modi di dimenticare. 《Antonio》la mia voce è a malapena un sussurro mentre il mio corpo urla in tutti i modi di scappare ma lui non si muove. 《Come stai?》mi scruta dalla testa ai piedi. 《Bene》il mio respiro aumenta sempre di più. 《E la piccola? Come la sta mia dolce Anna?》domanda e il mio corpo si infiamma dalla rabbia. 《Non ti azzardare neanche a nominarla》ringhio puntandogli un dito contro il petto. 《Rimane sempre mia figlia》ammette facendo un sorriso maligno. 《Di cui non ti sei preso le responsabilità》continuo sputandogli addosso tutta la cattiveria e lui scoppia in una fragorosa risata. 《Sai che ti ho amato ma l'idea di doverti condividere con altri uomini mi ha dato troppo alla testa.》continua e, alle sue parole, mi si spezza il cuore. 《Sai che non è stata una mia decisione.》ammetto con voce rauca mentre delle lacrime cercano di fuori uscire. 《C'è sempre una scelta, piccola ma purtroppo il mondo da cui provieni è bastardo e senza scrupoli e tu sei stata la vittima sacrificale della famiglia》continua e i ricordi provano a entrare nella mia testa ma li scuoto via. 《Nostra figlia mi ha salvato da tutto quello schifo e sono riuscita a uscirne, insomma chi mai vorrebbe una donna gravida da farsi?》dico con una risata amara. 《Quindi non stai...?》non continua la frase perché lo blocco io. 《No, da quando sono rimasta incinta di lei e sinceramente ho smesso totalmente, ho cambiato anche nome nella speranza che nessuno possa riconoscermi》continuo e posso leggere sul suo volto la faccia sconvolta. 《E come ti chiami adesso?》domanda 《Amanda》ammetto con fierezza. 《Ti ho conosciuta come Maria》mi dice 《Mi hai amato come Maria》l'amarezza nella mia voce traspare. 《Ti amerò in tutti i modi in cui ti potresti mai chiamare》afferma. 《Non eravamo destinati ad avere un lieto fine》i miei occhi si abbassano non riuscendo più a stare a contatto con i suoi. 《Vivremo sempre l'uno nell'altro》mi sposta una ciocca che è fuoriuscita dalla traccia e me la mette dietro l'orecchio. 《Grazie》balbetto imbarazzata. 《Quando vuoi sai dove trovarmi》mi mette fra le mani un pezzo di cartoncino. 《A presto, Maria》 e Come una folata di vento lui va via e io rimango sola sul marciapiede vuoto
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