Takuran - (parte 1)

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Narratore esterno

<<Ti accompagno nella tua stanza>>

A quel tempo Gabriel non capiva nulla dell'amore, né tanto meno ne era interessato: vino e sesso erano le componenti fondamentali dei suoi giorni, eppure nel momento in cui quel ragazzo fece la sua comparsa tutto cambiò.

Veniva dall'Italia, alla ricerca del successo nel mondo della musica, negatogli della famiglia d'alto rango, poiché giurisprudenza non faceva per lui.

Lo diceva sempre, e lo pensò anche lui dal primo istante in cui lo vide.

Vestito di tutto punto e con pochi bagagli a mano si presentò al cancello di casa sua <<Sono il ragazzo italiano, si ricorda?>> <<Sì, più o meno>> <<Ma non darmi del 'lei', avremo la stessa età>>

Aveva ricevuto una chiamata la settimana prima da qualcuno che aveva evidentemente sbagliato numero telefonico e che aveva finito per parlare con un estraneo nel pieno della sua ebrezza notturna, ottenendo però un posto nella sua dimora, in cambio di un po' di compagnia.

Non sapeva cosa gli fosse passato nella mente di preciso per accettare, ma se ciò che dicono è vero -nel vino si nascondono i pensieri più sinceri- forse aveva fatto bene a stringere quel patto. Dopotutto aveva ammesso lui stesso di avere bisogno di un po' di compagnia, come del resto Riccardo aveva bisogno di un posto in cui abitare in un paese straniero.

Gabriel abitava in Spagna, e Riccardo lo raggiunse in treno qualche giorno più tardi, colmo di speranza nel futuro prossimo che lo aspettava.

Ma a poco a poco tutto quello che si era creato inizialmente tra di loro, dettato dal rispetto reciproco, si era sciolto al sole come neve: come erano finiti nello stesso letto insieme più volte? Perché Riccardo restava sveglio la notte a suonare dolci melodie per lui, che gli rimaneva semplicemente accanto, intento a fumare o a bere?

Cosa lo avevo attratto di quel giovane? Lui che non aveva mai amato nessuno, nemmeno di sfuggita...

Era tutto iniziato una sera in cui i due erano andati a festeggiare in un locale famoso dopo l'offerta di un concerto al teatro più rispettabile della città: Gabriel si era preso l'incarico di portare il coinquilino a bere e mangiare, nel tentativo di fargli anche assaporare la bellezza notturna e nascosta di Madrid in quegli anni.

Molti bicchieri d'alcool dopo avevano percorso la strada a ritroso verso casa, ridendo come matti e tenendosi a vicenda per non capitombolare a terra, ma quando erano giunti sul ciglio della porta qualcosa era cambiato all'improvviso, spingendo i due a rotolarsi sì per terra, ma avvolti dalla passione che avevano celato dentro di loro per molto tempo.

Gabi si era ripromesso più volte di smettere di posare l'occhio sul corpo dell'altro, di riuscire a impedire che i suoi sogni prendessero la sua forma, ma invano. Lo aveva desiderato da sobrio, da ubriaco, da sveglio e da addormentato. Non gli importava se non avesse ricambiato più i suoi sentimenti la mattina dopo, voleva solo godersi quei momenti fin tanto che sarebbero durati.

E poi forse avrebbe cercato di dimenticarli finendo a letto con qualche altro uomo com'era solito fare. Chissà se ci sarebbe riuscito.

Perchè il castano continuava a sussurrargli parole troppo invitanti, si era fatto condurre nel letto dell'altro, lo aveva pregato di possederlo, giacchè mai nessuno lo aveva fatto prima di quel momento.

Gabi lo aveva trattato come un principe per tutta la notte, non fermandosi davanti a quelle paure che in fondo, però, lo tormentavano davvero. Aveva soddisfatto i bisogni di entrambi, aveva fatto sì che Riccardo lo implorasse di non fermarsi.

*flashback*

<<Ga-Gabriel!>> <<Riccardo...>> le mani scivolavano sul corpo del castano, si muovevano sul suo sesso duro sempre più velocemente <<Ti prego! Gabriel!>> <<Sì?>> lo sguardo contro il suo così caldo quasi lo mandava in visibilio, le sue labbra erano troppo morbide e invitanti <<Fammi- Aaah!>> <<Fammi venire->>

Ma prima che potesse andare a quel modo, il rosa ribaltò le posizioni di entrambi, così che Riccardo si trovasse sopra di lui <<Cosa?->> <<Fallo>> lo scintillio in quegli occhi azzurri non era sfuggito affatto al castano, che senza aggiungere una parola si era calato sul suo membro, boccheggiando dal piacere.

Gabriel si spingeva dentro di lui con dolcezza, ma anche con forza. Lo chiamava in quel modo sensuale all'orecchio, lo obbligava a gemere senza controllo, ad aggrapparsi alle sue spalle per non rovinargli addosso, così preso dalla passione <<Gabi! Non->> <<Voglio sentirti urlare il mio nome, e al diavolo chi dovesse mai sentirci>> non era solo l'ebrezza a smuoverli, e di questo Gabi era più che sicuro.

*fine flashback*








*Angolo autrice*
questa os è ambientata negli anni '20!
non ho mai scritto una takuran perché non mi piace troppo come ship romantica, però mi è stata richiesta da 1ly_Foster_1s_Here so here it is :3
scusa se ci ho messo tanto :(

[IE One-Shots] Inazuma Eleven Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora