Part one.

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I calci, gli spintoni, le cattiverie che gli venivano dette, Eijiro Kirishima si ricordava tutto, senza tralasciare neanche un particolare, i suoi tre anni delle medie furono un inferno, i più brutti della sua vita.

Era un ragazzo gracile, i suoi capelli neri come la pece erano lasciati sciolti sulle spalle, camminava a testa bassa nei corridoi della scuola, cercando di non incrociare lo sguardo di nessuno.

Ricordava bene quando dopo neanche due settimane dall'inizio della scuola, un gruppetto di bulli si era accanito su di lui, all'inizio non era nulla di che, gli rubavano i soldi del pranzo o gli nascondevano la cartella facendogli fare ritardo alle lezioni.

Credeva che fosse semplicemente quello, alla fine riusciva a conviverci bene e aveva comunque qualche amico su cui contare.

Ma quando al terzo anno di medie tutta la scuola venne a sapere della sua omosessualità tutto andò a rotoli.

Il gruppetto si avvicinava a Kirishima durante la pausa pranzo e lo riempivano di calci, spintoni e pugni.

Ma non era il dolore fisico quello che feriva di più Kirishima, erano quelle parole dette con così tanta cattiveria, facendolo sentire terribilmente sbagliato.

Gli avevano affibbiato i peggior nomignoli, lo avevano fatto sentire insignificante, come se non valesse nulla.

Quando tornava a casa Eijiro faceva finta di nulla, metteva su la sua maschera, indossando il suo solito sorriso, mentendo ai suoi genitori dicendo che a scuola andasse tutto bene.

Anche a scuola, Kirishima poteva contare soltanto sulla sua migliore amica Mina Ashido e anche con lei, mentiva, dicendole che quei bastardi con lui stessero scherzando e che lui non stava soffrendo.

Le cose andarono ancora peggio quando, durante una pausa pranzo il gruppetto si avvicinò a lui come al solito e Kirishima notò avvicinarsi a lui con uno sguardo disgustato la sua cotta da ormai tutto il periodo scolastico delle medie.

Bakugou Katsuki si era aggregato a quel gruppo, facendo sentire Kirishima ancora peggio.

I calci e gli insulti ricevuti da Bakugou erano quelli che facevano più male a Kirishima, quando il ragazzo di cui era innamorato lo insultava dicendogli quanto fosse inutile e orribile lui voleva soltanto sparire, non sentiva più nulla, solo dolore al centro del petto.

Kirishima cambiò scuola senza dire nulla a nessuno, tranne a Mina che aveva ascoltato senza dire il discorso del suo migliore amico, scusandosi  per non aver potuto fare niente per lui.

Kirishima voleva soltanto smettere di soffrire e smettere di vedere quegli occhi di cui era cotto guardarlo con così tanto disprezzo.

Ma la ferita di Kirishima anche
dopo quattro anni era ancora aperta, i suoi incubi lo tormentavano ogni notte,gli anni delle medie lo avevano reso il ragazzo insicuro che era adesso.

Ma Kirishima non sapeva ancora che qualcosa avrebbe smosso la sua tempesta, facendo tornare il sorriso sulle sue labbra.


SPAZIO AUTRICE.

Ciao a tutti! Questa è la mia nuova storia "I'll be good" spero vi piaccia e che vi interessi la trama.

Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio❤️

~kika~

I'll be good. ||kiribaku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora